Fa ancora parlare di sé la situazione in cui versa il lago d’Averno.
Dopo la lettera che Pozzuoli21 ha pubblicato l’altro ieri, Ciro Di Francia (presidente del Co.As., il comitato di associazioni dell’area flegreo-giuglianese) ha scritto al sindaco Enzo Figliolia per chiedergli di “fare chiarezza non solamente sul colore delle acque del Lago d’Averno, su cui già esistono alcune spiegazioni convincenti, ma sulla presenza di schiuma, bidoni galleggianti, pesci morti ed aria maleodorante, come si legge in una segnalazione pubblicata dal blog Pozzuoli 21, già inoltrata all’Ufficio Igiene e Sanità ed ai vigili urbani”.
“Tale sollecitazione – spiega Di Francia nella sua missiva – si rende necessaria anche per confermare o smentire le dichiarazioni del pentito defunto Carmine Schiavone su sversamenti di rifiuti tossici nel lago Lucrino, ma qualcuno ritiene che si sia confuso con il lago d’Averno. Non so se tali accertamenti sono stati già fatti con il progetto di risanamento dei Grandi Laghi, finanziato dalla Comunità Europea, e/o se esistono specifiche analisi dell’Arpac. In ogni caso Le chiedo di assumere le opportune iniziative per informare e tranquillizzare i cittadini”.
Ma da monitorare c’è anche ciò che accade al di fuori del bacino lacustre.
Come infatti ci segnala una lettrice, sulla strada provinciale circumlago una parte dei muri di contenimento sono ormai inclinati di circa 30 gradi verso il lago e rischiano di collassare. Così come c’è da fare attenzione alla pavimentazione sconnessa e all’inquinamento ambientale (amianto?) prodotto da alcune strutture abbandonate sulle sponde dell’Averno.
E già che ci siamo, sarebbe interessante avere risposte anche sul cantiere del progetto “grandi laghi”, ancora presente in zona: a che punto sono i lavori?