In principio, il 10 agosto, fu un cartello senza alcuna indicazione (http://www.pozzuoli21.it/belvedere-di-san-gennaro-perche-quei-lavori-anonimi/); poi, il 14 agosto, diventò un cartello con alcune informazioni (http://www.pozzuoli21.it/abusi-edilizi-caro-assessore-il-buon-esempio-deve-arrivare-dal-comune/), e oggi è un cartello con qualche notizia in più, ma ancora non sufficiente per capire chi è che sta realizzando quest’opera e se ha tutte le “carte a posto”.
Restano infatti sconosciuti alcuni aspetti importanti dei lavori in corso nella curva che si trova nei pressi del Santuario di San Gennaro, lavori per la costruzione di un “muro di contenimento” che, presumibilmente, dovrebbe evitare il ripetersi di quanto accaduto con la frana del 15 gennaio scorso (http://www.pozzuoli21.it/frana-sulla-collina-di-san-gennaro-nessun-ferito-strada-chiusa-e-traffico-in-tilt/) (http://www.pozzuoli21.it/la-fotonotizia-collina-di-san-gennaro-strada-riaperta-ecco-cio-che-resta-della-frana/ ).
Il caso è seguito con passione su Facebook, da un attento, competente e puntiglioso professionista puteolano, l’architetto Domenico Grande. Che, ieri sera, a tal proposito, ha pubblicato sulla sua bacheca Fb questo post indirizzato all’assessore comunale Roberto Gerundo, che ha ricevuto dal sindaco Figliolia la delega al governo del territorio.
“Comune di Pozzuoli – Muraglione della curva di San Gennaro 26 agosto 2014.
Preg.mo Sig. Assessore al Governo del Territorio di Pozzuoli, faccio seguito alla precedente comunicazione del 15 agosto, per segnalarLe una nuova e singolare evenienza. Il costruendo muraglione di cemento armato della “curva di San Gennaro”, oggi esibisce il cartello lavori modificato; in esso è stata aggiunta l’indicazione “D.I.A. n.18120”. Se non costituisse grave violazione procedurale, questa esibizione di dati “a puntate”, potrebbe anche sembrare un’iniziativa giocosa dell’Amministrazione, volta a ravvivare questa calda estate puteolana. Sta di fatto che ancora manca, però, l’indicazione del “committente dei lavori”. Appare del tutto superfluo rammentare che, per tali opere, necessita il preventivo Permesso di Costruire (Cons. di Stato n.1537 del 1998, T.A.R. Campania – Napoli n.6205 del 2007, Corte di Cassazione Sezione III Penale n.4755 del 2008, ecc.). Anche se, ipoteticamente, i soggetti (teoricamente indicati nella tabella e per le proprie competenze), fossero stati disattenti alle disposizioni del DPR 380/01, art.3, comma 1, lett. e, l’intervento del Suo Ufficio si rende ora improcrastinabile, per assicurare legittimità operativa e trasparenza al cospetto della Cittadinanza; comunità che Ella ha, sapientemente, resa edotta ed ammonita per il rigoroso rispetto della Legge, col recentissimo Suo Avviso del 7 u.s. Peraltro, anche il Piano Territoriale Paesistico detta disposizioni, qui disattese. Per sintesi, art.6, punto 11 e 12 e art.7, punto 4.
Orbene, urge un Suo autorevolissimo intervento ad horas, affinchè non si protragga oltre questo procedimento, oltraggioso nei confronti della Città tutta. Dato che Ella non ha ritenuto dover riscontrare il mio precedente intervento, temo farà altrettanto anche stavolta; per correttezza La informo che, dopo aver inoltratoLe la email, provvederò ad affiggerne copia, con foto del sito de quo, sul mio diario FB, per la pubblica e migliore conoscenza della quaestio. Distinti saluti”.
Sarebbe interessante una replica dell’assessore Gerundo, che auspichiamo avvenga anche pubblicamente attraverso Pozzuoli21.
Una cosa è certa: anche se potrà interessare a pochi, è assurdo che la città non possa e non debba sapere, leggendolo dal cartello dei lavori, quanto meno chi stia eseguendo quest’opera.