Ricevo e pubblico una lettera protocollata oggi ed inviata al sindaco Enzo Figliolia, all’assessore al personale Franco Cammino, ai consiglieri comunali di Pozzuoli, ai dirigenti comunali di Pozzuoli, a tutti i lavoratori del Comune di Pozzuoli e agli organi di stampa*
Prendiamo atto con enorme “soddisfazione” di quale concetto e quale considerazione l’attuale Amministrazione comunale abbia dei lavoratori del Comune di Pozzuoli.
E’ da mesi che, legittimamente, alcuni lavoratori hanno impugnato l’atto di licenziamento prodotto dall’Amministrazione comunale, mentre altri lavoratori hanno accettato di aderire alla risoluzione del rapporto di lavoro.
Fin qui ci sembra tutto regolare, nel pieno rispetto dei principi elementari e di democrazia e di diritto, però, restiamo del tutto impietriti di fronte all’attestazione di stima e di ringraziamento espressa nelle note difensive a firma del professor avvocato Giuseppe Ferraro, a nome e per conto del Sindaco Figliolia.
Riportiamo testualmente:
“Resta il fatto che nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di personale privo di professionalità, di età ormai avanzata, in alcun modo riconvertibile, disponibile solo per lavori sedentari e spesso con tassi elevati di assenteismo e astensionismo dal lavoro (e, detto con franchezza, che nella maggior parte dei casi esercita altri mestieri: parcheggiatori, pescivendoli, meccanici, posteggiatori, ecc.)”.
Quanto espresso dall’avvocato nei confronti dei ricorrenti è frutto di un ritenuto ed inconcepibile comportamento dei ricorrenti, che, invece di essere grati per il regalo del prepensionamento, si permettono di dissentire e di ricorrere al giudice del lavoro.
Ci sembra assolutamente palese che l’accusa di essere assenteisti, nullafacenti, fannulloni, con doppia attività, addetti ad attività lavorative ripetitive senza l’obbligo dell’intelligenza abbia riguardato solo occasionalmente i suddetti lavoratori, ma il giudizio viene fatto valere dall’avvocato Ferraro per la stragrande maggioranza di quelli inseriti nell’elenco dei prepensionamenti.
Ci rivolgiamo a lei, caro Sindaco: è possibile che un lavoratore, dopo oltre 36 anni di lavoro, si debba sentire infangato, mortificato nella propria dignità di lavoratore e di uomo?
E’ stata sicuramente una “gioia” presentarsi alla propria famiglia sapendo che cosa hanno scritto di lui alcuni signori che, per ottenere il loro obiettivo, non hanno esitato minimamente ad infangarli con giudizi per niente reali e senza tenere conto della storia personale dei lavoratori.
Restiamo basiti del fatto che, pur sapendo di avere a che fare con fannulloni ed assenteisti, i loro responsabili di servizio non hanno mai provveduto a contestargli simili gravi comportamenti.
Moltissimi di questi lavoratori non hanno mai superato i limiti fisiologici di assenza per malattia.
In alcuni casi, addirittura, mai assenti negli ultimi tre anni.
E poi, com’è possibile per i responsabili di servizio sapere che i lavoratori svolgono doppia attività e non pensare a deferirli alla commissione disciplina e a licenziarli, visto e considerato che è una pratica assolutamente illegale?
E’ evidente che, nel caso fosse stato vero, ci sarebbe stata una sorta di “copertura” da parte dei propri responsabili e dei propri dirigenti, stabilendo, in questo modo, una sorta di connivenza assolutamente in violazione delle leggi.
Praticamente un boomerang! Come togliersi quello che si è attaccato sotto le scarpe e spalmarselo addosso.
Questo è il giudizio che il Sindaco e l’Assessore al Personale, i consiglieri comunali e i dirigenti, esprimono dei dipendenti comunali?
Un’erbaccia da estirpare che, ripetiamo, solo occasionalmente ha riguardato i ricorrenti?
Noi siamo indignati e riteniamo che sia vergognoso trattare così i lavoratori, padri di famiglia che hanno sempre fatto il proprio dovere, trasmettendo principi sani e di correttezza ai propri figli.
E, all’improvviso, trovarsi di fronte a questa indegna e immeritata accusa.
Speriamo che, in un rigurgito di dignità e responsabilità, il Sindaco cancelli tale ignominia, riconoscendo il giusto merito a chi, per oltre un trentennio, ha sempre dato il proprio contributo, in termini di responsabilità, irreprensibilità e dignità, con un’assoluta abnegazione al lavoro.
Questa Organizzazione Sindacale resta in attesa che ci sia una smentita ufficiale a quanto falsamente prodotto nelle note difensive e nei giudizi espressi.
Infine, vuole cortesemente informare le Signorìe Loro che qualche giudice ha già ritenuto che qualche lavoratore sia stato ingiustamente licenziato e che, quindi, gli si possa riconoscere un risarcimento economico abbastanza sostanzioso, condannando il comportamento antisindacale dell’Amministrazione Comunale di Pozzuoli.
Meditate, gente, meditate.
*Giovanni Capuano (coordinatore Cisl Autonomie Locali Napoli Nord)