Legge 104, questa è una svolta: per ottenerla basta un certificato | Può farlo anche il medico di famiglia
Fino ad oggi, il percorso per ottenere i benefici della Legge 104 richiedeva tempi lunghi e spesso estenuanti, caratterizzati da complesse valutazioni da parte delle commissioni mediche dell’INPS. L’attesa per l’esito di tali procedimenti poteva protrarsi per mesi, se non anni, ritardando in modo inaccettabile l’erogazione di sostegni essenziali per la vita quotidiana di individui e famiglie. Questo ritardo non solo generava frustrazione, ma spesso impediva l’accesso tempestivo a servizi vitali, aggravando le condizioni di chi già viveva situazioni di fragilità.
La nuova normativa interviene proprio su questo aspetto cruciale, introducendo una modalità di accesso anticipato che si preannuncia come una vera e propria boccata d’ossigeno. Il cuore della riforma risiede nella possibilità di accedere alle prestazioni anche prima della conclusione del procedimento valutativo di base. Ciò significa che, in presenza di determinate condizioni e con la documentazione corretta, non sarà più necessario attendere l’esito definitivo dell’accertamento della disabilità per iniziare a ricevere i primi aiuti. Questo meccanismo è progettato per garantire un supporto più tempestivo e meno oneroso dal punto di vista amministrativo per i cittadini che ne hanno più bisogno, migliorando concretamente la loro qualità della vita fin da subito.
Come funziona l’accesso facilitato e chi ne beneficia

L’accesso facilitato: meccanismi e vantaggi per un’inclusione più ampia.
L’elemento chiave di questa riforma è l’introduzione della certificazione rilasciata da una struttura sanitaria o sociosanitaria pubblica o privata accreditata (come ad esempio il medico di famiglia). Secondo quanto stabilito dall’articolo 7, comma 1, del decreto legislativo 62/2024, le persone affette da patologie che determinano gravi compromissioni funzionali potranno accedere alle prestazioni sociali, sociosanitarie e socioassistenziali semplicemente presentando tale certificazione. La vera e propria rivoluzione, che semplifica ulteriormente il processo burocratico, è che questo certificato può essere rilasciato anche dal medico di famiglia, purché la patologia rientri tra quelle specificamente previste dal decreto attuativo di cui all’articolo 12.
Questo nuovo iter non elimina completamente la necessità della valutazione definitiva da parte della commissione INPS. Piuttosto, ne posticipa l’esito rispetto all’inizio dell’erogazione dei benefici, consentendo un avvio immediato dei sostegni. È fondamentale sottolineare che l’accesso anticipato è comunque subordinato all’effettivo e successivo accertamento della condizione di disabilità grave da parte degli organi competenti. La normativa prevede, infatti, una chiara clausola di salvaguardia: in caso di conclusione del procedimento valutativo con esito negativo, o con l’accertamento di una necessità di sostegni di minore intensità rispetto a quanto inizialmente erogato, le prestazioni e i sostegni ricevuti in via anticipata dovranno essere restituiti o, in alternativa, rimodulati in base all’effettivo diritto riconosciuto.
Questa flessibilità rappresenta un passo importante verso una maggiore efficienza e umanità nell’assistenza alle persone con disabilità. L’obiettivo primario è alleggerire il carico burocratico e garantire che il supporto arrivi concretamente quando è più necessario, senza inutili e logoranti ritardi. Le patologie ammesse per l’accesso anticipato sono quelle che determinano gravi compromissioni funzionali, come specificato nel decreto attuativo che dovrà definire l’elenco esatto, e il certificato del medico di famiglia agirà come un titolo provvisorio valido per l’attivazione immediata delle agevolazioni. Questo meccanismo rivoluzionario permetterà a un numero maggiore di cittadini di ottenere un aiuto concreto in tempi rapidi, migliorando significativamente la qualità della loro vita e quella delle loro famiglie.
