Finalmente qualcosa comincia a muoversi in Municipio a tre giorni dalla denuncia pubblica di “Pozzuoli21” sulla misteriosa (ed illegale) sparizione e “ricomparsa” di una delibera di Giunta (la numero 3 del 22 gennaio scorso) modificata nell’oggetto, nel contenuto e nel numero di registro generale dopo la “riapparizione” all’Albo Pretorio (http://www.pozzuoli21.it/il-comune-fa-i-giochi-di-prestigio-con-le-delibere-nessuno-indaga/).
Stamattina, infatti, tre consiglieri comunali di maggioranza (Enzo Daniele, Antonio Di Bonito e Mimmo Pennacchio) hanno chiesto ufficialmente al presidente del parlamentino civico (Enrico Russo) di fare chiarezza sull’inquietante vicenda.
Nella lettera protocollata, i due esponenti del Pd (Daniele e Pennacchio) e l’unico rappresentante della civica “Bene Comune” (Di Bonito), in riferimento “all’iter procedurale delibere di Giunta numero 03 del 22/01/2015 registrata al n°368 e numero 03 del 22/01/2015 registrata al n°396” e “in riferimento a quanto apparso nei giorni scorsi su stampa locale circa la pubblicazione in Albo Pretorio della delibera n°03 del 22/01/2015 reg n°368 e del suo ritiro, senza preventivo ed ufficiale annullamento della stessa e la successiva pubblicazione della delibera n°03 del 22/01/2015 reg. n°396 con stesso oggetto della precedente, i sottoscritti consiglieri comunali Vincenzo Daniele, Antonio Di Bonito, Domenico Pennacchio chiedono al Presidente del Consiglio Comunale, signor Enrico Russo, di accertare la correttezza delle procedure seguite, in modo che gli organi istituzionali competenti possano chiaramente e pubblicamente rispondere alle richieste di trasparenza normativa elevate da organi di stampa locale. Si resta in fiduciosa attesa di ufficiale e positivo riscontro”.
La situazione è talmente ingarbugliata che anche gli stessi consiglieri firmatari di questo documento hanno scritto un’inesattezza, sottolineando che la delibera ripubblicata ha lo stesso oggetto della precedente, mentre proprio l’oggetto (e non solo) è stato modificato nel “trapasso” dalla delibera “morta” a quella “resuscitata”.
Ma tant’è: l’importante è che si faccia piena luce sulla vicenda e che, al giornalista “impertinente” e all’opinione pubblica, il Palazzo risponda dimostrando (con argomenti convincenti) che non è stata infranta la legge.
O, in caso contrario, indicando quali provvedimenti si intendano adottare a tutela dell’Amministrazione e del Consiglio Comunale.
Non resta che aspettare.