mercoledì, Marzo 19, 2025
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“Mare negato ai disabili tra Arco Felice e Lucrino”: un genitore denuncia il Comune e i gestori di sei lidi

Sul litorale tra Arco Felice e Lucrino non c’è solo il problema (su cui indaga la magistratura) delle barriere abusive che impediscono il libero accesso alla spiaggia a chi può muoversi sulle proprie gambe, ma anche la sostanziale impossibilità di fruire del mare per i diversamente abili.

A denunciarlo è Peppe Abbate (dipendente comunale in pensione e padre di un 40enne affetto da tetraparesi spastica), già protagonista tre anni fa di una clamorosa protesta per l’abbattimento delle barriere architettoniche al cimitero ed ora firmatario di un esposto indirizzato alla Procura della Repubblica di Napoli, ai carabinieri, alla capitaneria di Porto, ai vigili urbani e alla polizia.

Nel mirino di Abbate ci sono l’Amministrazione Municipale e i titolari di sei stabilimenti balneari (Marena, Movo, Kora, Alma, Lo Scoglio e Lido Napoli), colpevoli, a suo dire, di non rispettare i diritti più elementari dei disabili.

“Il tratto di litorale tra Arco Felice e Lucrino è del tutto inaccessibile per i disabili, insistendo numerosi ostacoli ed essendo del tutto assenti passerelle ed infrastrutture atte al superamento delle barriere architettoniche – scrive Abbate (nella foto) nel suo esposto- Sono impraticabili per i disabili in quel tratto di costa gli stabilimenti balneari Marena, Movo, Kora, Alma, Lido Lo Scoglio, Lido Napoli così come i pochi tratti di spiaggia libera. Nonostante le norme vigenti obblighino Enti e gestori all’abbattimento delle barriere architettoniche, questi luoghi sono inaccessibili per chi ha bisogno della sedia a rotelle, non essendoci percorsi idonei e dedicati. Mancano inoltre i servizi igienici e le docce per diversamente abili così come sono del tutto assenti percorsi per accedere alla battigia. Lo stesso sottopasso della ferrovia Cumana alla fermata di Lucrino, via di accesso alla spiaggia libera e alla linea di costa, ha pendenze non idonee ai transiti in sedia a rotelle, oltre a presentare un cancello a ridosso dell’ingresso alla spiaggia, che risulta un ulteriore ostacolo. L’accesso al mare è un diritto di tutti i cittadini, troppo spesso negato dal mancato rispetto delle norme da parte dei gestori. Come ogni diritto riconosciuto in maniera universale, non può prescindere da una condizione di equità che garantisca il suo esercizio al di là della condizione soggettiva in cui ognuno si ritrova”.

“Se per i cittadini normodotati il diritto al mare è spesso inosservato – conclude Abbate –  a coloro che invece hanno forme di disabilità più o meno gravi, questo è del tutto negato per le mancanze del Comune e dei gestori. Si richiede pertanto l’intervento ad ognuno dei destinatari, per quanto di competenza, per porre fine a questa condizione fortemente discriminatoria”.

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