Marte, stiamo arrivando: stavolta la NASA è pronta davvero | Il viaggio non durerà nemmeno 2 mesi
Il segreto dell’efficienza supersonica del RDRE
Svelato il segreto dell’efficienza supersonica del rivoluzionario RDRE.
Il segreto del Rotating Detonation Rocket Engine (RDRE), come spiegato da fanpage, risiede nel fatto che si basa sulla detonazione del propellente, in grado di determinare una combustione supersonica, a differenza della deflagrazione che sfocia in una subsonica. Questo principio fisico offre vantaggi sostanziali in termini di efficienza energetica, permettendo una conversione più diretta e potente dell’energia chimica del propellente in spinta. Invece di una lenta espansione dei gas come nei motori convenzionali, la detonazione crea un’onda d’urto ad alta energia che si propaga a velocità supersoniche, generando una spinta molto più potente e concentrata, con un consumo di propellente notevolmente inferiore.
Il sistema, inoltre, sfrutta una particolare componente ad anello chiamata “combustion Chamber Annulus”. In questa camera, le onde di detonazione vengono convogliate e, di fatto, riciclate, anziché essere semplicemente espulse. Questo meccanismo innovativo garantisce una spinta superiore e un consumo minore di propellente, ottimizzando l’utilizzo delle risorse e riducendo significativamente i costi operativi e logistici delle missioni spaziali. In parole molto semplici, grazie a questo motore sarà possibile spostare carichi più pesanti nello spazio e al contempo risparmiare quantità significative di carburante, fattore critico per ogni missione.
Applicazioni e il cammino verso la presenza umana su Marte
Verso Marte: le applicazioni che aprono la strada alla presenza umana.
Le potenziali applicazioni del RDRE sono strategicamente cruciali per la futura esplorazione e colonizzazione di Marte. Come spiegato dalla NASA in un comunicato stampa ufficiale, questa particolare tecnologia potrebbe essere utilizzata in diversi scenari operativi. Un’applicazione fondamentale è per far atterrare i lander sulla superficie marziana; la sua capacità di gestire meglio la decelerazione e il controllo di spinta è vitale in un’atmosfera sottile come quella di Marte. Potrebbe inoltre trovare impiego nello stadio superiore dei razzi, dove l’efficienza propulsiva è massimamente importante per le manovre nello spazio profondo e per raggiungere velocità di fuga.
Ma l’applicazione più entusiasmante è forse nella retropropulsione supersonica. Questa è una tecnica di decelerazione avanzata che, come indicato dalla NASA, potrebbe far atterrare carichi utili più grandi – o addirittura esseri umani – sulla superficie di Marte con maggiore sicurezza ed efficienza. Attualmente, l’atterraggio di carichi pesanti su Marte è una delle sfide ingegneristiche più complesse a causa della sua atmosfera sottile. L’RDRE, con la sua spinta potente e controllabile, potrebbe risolvere questo problema cruciale, offrendo una soluzione ingegneristica robusta per superare le limitazioni attuali e aprendo la strada a missioni umane più ambiziose e alla costruzione di avamposti permanenti. Questo propulsore non è solo un avanzamento tecnologico, ma un vero e proprio catalizzatore per realizzare il sogno di una presenza umana duratura su Marte, trasformando la fantascienza in realtà entro pochi decenni.
