L’ospedale di La Schiana torna purtroppo alla ribalta della cronaca per un altro caso di malasanità, per fortuna a lieto fine.
A denunciarlo, per ora soltanto attraverso Facebook (nel gruppo Sei di Pozzuoli se…con un post pubblicato ieri alle 18.40) è stata Francesca M., madre di A., una ragazza che, venerdì, in seguito a fortissimi dolori all’addome, la donna ha condotto al pronto soccorso del “Santa Maria delle Grazie”.
E da qui è iniziato il calvario descritto dalla signora.
“Me la ricoverarono con sospetto di appendice – scrive Francesca sul social – Alle 3 di notte le fecero un’ecoaddome e confermarono che era appendice. Il giorno dopo fecero una consulenza ginecologica e il ginecologo disse che ginecologicamente non c’era niente. Le analisi erano buone e dissero che era un follicolo che era scoppiato”.
“A questo punto – racconta ancora la donna – decisero di fare una cura di 15 flebo di antibiotici: in tutto questo mia figlia era digiuna, non poteva mangiare. Arriviamo al lunedì, e mia figlia è stata dimessa con il dolore e senza una diagnosi”.
Poi, il colpo di scena.
“Il giorno dopo venne il medico curante a casa e sospettava calcoli al rene destro –prosegue Francesca – Oggi siamo andati a fare l’ecoaddome ed è stato confermato ciò che sospettò il medico curante. Attualmente mia figlia è a casa con la cura prescritta dal nostro dottore e ancora dolorante dopo tante siringhe di Voltaren”.
Siamo ovviamente a disposizione dell’Asl e della direzione sanitaria dell’ospedale per eventuali repliche.
Ci auguriamo tuttavia che si apra quanto meno un’indagine interna all’azienda per capire come sia potuta accadere una cosa del genere.
Una cosa è certa: viene lo sconforto nel leggere spesso numerosi commenti (anche a questo post) poco edificanti da parte di altri cittadini che hanno avuto esperienze negative nello stesso ospedale.
Ma la frase più tremenda è quella che Francesca sostiene di aver ascoltato da un’infermiera di La Schiana: “Signora, portatevi vostra figlia…” .