C’è rabbia, ansia ed amarezza tra i cittadini di via Napoli che stanno ricevendo decine di multe (da 97 euro ciascuna) per aver “violato” la zona a traffico limitato del corso Umberto non avendo rinnovato in tempo il contrassegno per l’accesso e il transito da residenti o lavoratori.
Come abbiamo scritto in anteprima esclusiva il 23 giugno, il problema è molto serio, giacchè ognuno dei trasgressori potrebbe essere costretto a dover pagare somme complessive da capogiro per contravvenzioni scattate a partire dal 21 marzo, giorno in cui era scaduta l’ultima proroga concessa dal Municipio per ottenere i nuovi “lasciapassare” nell’area videosorvegliata.
Due avvocati, Valentino Russo e Stefania Rusciano, in nome e per conto di numerosi sanzionati, hanno incontrato nei giorni scorsi il sindaco Enzo Figliolia per chiedergli un atto di “clemenza” con l’annullamento delle infrazioni tenendo conto della buona fede di chi, non avendo avuto notizia dell’ultimatum comunale, ha percorso la Ztl col vecchio tagliando, accumulando inconsapevolmente montagne di verbali.
Il Capo dell’Amministrazione, comprendendo umanamente la situazione venutasi a creare, si è detto disponibile a valutare l’ipotesi di un “condono”, parziale o totale, di queste multe.
A patto però di non finire nei guai con la Corte dei Conti.
Nel senso che l’unica possibilità per “perdonare” questi automobilisti è che i potenziali introiti derivanti dall’incasso di tali contravvenzioni siano “coperti” in bilancio con altri fondi, in modo da evitare buchi contabili che la magistratura potrebbe far pagare a chi li ha materialmente “creati”.
Cosicchè Figliolia ha chiesto del tempo per verificare, con gli uffici finanziari del Comune, la fattibilità dell’operazione.
Ma, ad oggi, nessuna decisione è stata ancora presa in merito.
Come mai? Non è dato saperlo.
L’unica cosa certa è che, dopo aver rinunciato a pagare le sanzioni entro cinque giorni dalla notifica con lo sconto del 30%, sta scadendo anche il termine di 30 giorni per poter fare ricorso al Giudice di Pace (60 giorni è invece quello per contestare le multe davanti al Prefetto) e gli automobilisti contravvenzionati non sanno che pesci prendere.
Anche perché i ricorsi sono un’arma a doppio taglio: quelli al Giudice di Pace costano di spese di giustizia, mentre quelli al Prefetto, se finiscono con una sconfitta, comportano il pagamento del doppio della sanzione.
Speriamo che la politica decida presto e con buon senso.
Anche perché c’è chi non dorme la notte pensando alle “sfogliatelle” già arrivate, ma soprattutto a quelle che ancora devono giungere a destinazione…