Sarà l’avvocato civilista Salvatore Lucignano a tutelare gli interessi di coloro che aderiscono al comitato civico ‘A Livella, costituito per contestare le pretese economiche della Curia sui lavori di ristrutturazione ed adeguamento igienico-funzionale di 2.198 nicchie del cimitero vescovile.
Il legale puteolano (nella foto) ha ricevuto infatti ieri pomeriggio il primo centinaio di mandati a rappresentare altrettanti eredi o concessionari di quei loculi in un braccio di ferro che si preannuncia molto delicato nei confronti della Chiesa locale.
Un contenzioso (finora soltanto verbale) iniziato otto mesi fa, quando i vertici della Diocesi fissarono in 1650 euro i costi di trasferimento dei resti mortali verso i nuovi tumuli, oltre a quelli di transito verso le nicchie “provvisorie”.
“All’avvocato Lucignano – spiega Gino Ravveduto (nella foto), presidente del comitato ‘A Livella – abbiamo chiesto di verificare innanzitutto se può configurarsi come indebito arricchimento l’aver incassato, da parte dell’associazione proprietaria di quelle nicchie, somme di denaro spacciate ufficialmente per contributo volontario ma sostanzialmente richieste come obbligatorie per lo spostamento delle spoglie e la sistemazione nei nuovi loculi. Dopodiché, attraverso la consegna di tutti i documenti necessari, abbiamo chiesto al legale di accertare quali siano, nel caso specifico, i diritti e i doveri delle parti in conflitto ma anche di controllare l’effettiva legittimità di tutti gli atti amministrativi che hanno portato al rilascio, da parte del Comune, del permesso a costruire in favore del Vescovo. Nei prossimi giorni raccoglieremo tantissime altre adesioni per dare sempre maggiore forza a questa sacrosanta battaglia”.
Si preannuncia dunque un braccio di ferro appassionante e, probabilmente, anche ricco di colpi di scena, visto che, in Consiglio Comunale, tre esponenti dell’opposizione (Raffaele Postiglione di Pozzuoli Ora!, Antonio Caso e Domenico Critelli del Movimento Cinque Stelle) hanno già pubblicamente bollato quell’intervento edilizio come incompatibile con i vincoli urbanistici dell’area, mettendo addirittura in dubbio lo stesso titolo di proprietà per quella porzione di cimitero.