“(..) Vediamo anche quanti giovani sono in grado di mettersi in gioco liberandosi dalle logiche di partito nelle quali desiderano entrare (…) ”.
Se la politica è l’arte di dire una cosa e fare esattamente il contrario, a Pozzuoli abbiamo un potenziale “campione” di questa “specialità”.
Si chiama Nicola Della Corte, “Niki” per gli amici, ha 39 anni, è stato eletto nella lista civica “Bene Comune” (creata da Figliolia) e stamattina ha ufficializzato il suo passaggio col Pd, nel corso di una conferenza stampa (svoltasi nella sede locale del partito: quale onore!) a cui ha preso parte anche e (soprattutto!) il suo principale sponsor di corrente nei Democratici, l’europarlamentare Andrea Cozzolino.
Della Corte diventa dunque uomo di partito e ne sposa appieno le principali “logiche”, facendosi “scortare” sin dal suo primo passo in questa sua nuova avventura, dal proprio “protettore politico”.
Il quale “protettore politico”, a sua volta, è ben felice di piazzare la sua “bandierina” nel gruppo consiliare del partito di maggioranza relativa della quinta città più grande della Campania.
A maggior ragione in una città in cui molte cose “bollono in pentola”.
Inutile dire che la frase virgolettata che ho pubblicato all’inizio di questa riflessione, non è presa da un incarto dei “Baci Perugina”, ma appartiene proprio a “Niki” Della Corte, che l’ha postata sul proprio profilo Fb appena poco più di cinque mesi fa (era il 24 aprile) a proposito della guerra tra “bande politiche” che si stava consumando durante la “campagna elettorale” del Forum dei Giovani.
Abbasso i partiti, abbasso le loro logiche, abbasso chi desidera entrarvi e…oplà, fulminato sulla via di non si sa (ancora) cosa, Della Corte diventa “piddino” e “cozzoliniano” in un colpo solo.
“E’ attratto dal nostro progetto politico”, dice il giovane segretario cittadino Pd, Mariano Amirante.
“E’ attratto dall’unico vero partito organizzato in città”, aggiunge il capogruppo del Pd, Elio Buono.
“Può dare un grande contributo per formazione ed esperienza”, osserva l’assessore all’urbanistica, Roberto Gerundo.
“E’ un’intelligenza vivace, che lavora su temi fortemente europei, legge molto e capisce alcune cose…”, spiega il suo mèntore Andrea Cozzolino, non senza suscitare un brivido nell’uditorio quando pronuncia la parola “alcune”.
Da parte sua, il buon “Niki” sembra un ottimo incassatore di obiezioni.
Ringrazia Enzo Bifulco e Antonio Di Bonito, i suoi (ex) colleghi della lista civica in cui è stato eletto (entrambi presenti alla conferenza stampa, hanno annunciato che non cambieranno casacca “anche se i nostri voti non sono stati rappresentati in Giunta”) ma dice che aveva bisogno di una “struttura organizzata”, “una casa comune” per far vivere la sua “azione politica” e che se n’è accorto soltanto strada facendo.
Cattivoni che siete!
Non penserete mica che “Niki” Della Corte crede soltanto adesso nel Pd perché altrimenti nel Partito Democratico si sarebbe dovuto candidare l’anno scorso alle comunali e, con i suoi 455 voti, non sarebbe mai stato eletto consigliere in quella lista dove il meno sfigato ha ottenuto il ripescaggio con 589 preferenze?
Lui la risposta pronta ce l’ha: “E chi ve l’ha detto che candidandomi nel Pd non avrei preso più voti aggregando altre forze sulla mia persona?”.
Beh, visto che siamo al “se mio nonno avesse le ruote sarebbe un carretto”, allora uno gli chiede anche come dovrebbe sentirsi adesso Riccardo Volpe, primo dei non eletti nella lista civica in cui Della Corte è diventato consigliere per un solo voto in più (455 contro i 454 di Volpe!).
E l’ineffabile “Niki”, spalleggiato stavolta anche dallo “sponsor” arrivato da Bruxelles (che lo vede evidentemente un po’ in difficoltà) replica: “Vabbè, ma se la lista civica avesse perso i miei voti, non avrebbe mai eletto un terzo consigliere, quindi il problema di Riccardo non si pone”.
Maldicenti che siamo!
Oso anche chiedere al neo-cozzoliniano Della Corte come farà vivere all’interno del Pd la sua preannunciata battaglia per riunire le commissioni consiliari di pomeriggio o di sera in modo da far risparmiare al Comune (e dunque a tutti noi) buona parte dei tanti soldi versati ai datori di lavoro dei consiglieri a titolo di rimborso per i permessi orari retribuiti.
La domanda è pertinente giacchè, non appena Della Corte tentò di porre il problema durante una seduta consiliare, fu verbalmente “sbranato” da un esponente del Pd che usufruisce di questi permessi.
Risultato: nessuno se lo filò e lui dovette ritirarsi in buon ordine, subissato dalle contestazioni di molti suoi colleghi.
Il buon “Niki” , nel ricordarmi che (bontà sua!) lui “è sempre lo stesso”, ha annunciato che non esiterà a riproporre la questione all’interno del Pd.
Aspettiamo gli sviluppi di questo dibattito, ma, visto il burrascoso precedente, scommetterei tutti i miei averi sul “campa cavallo!”
Chissà se ha ragione Tito Fenocchio quando dice che “questi movimenti nella maggioranza sono soltanto numeri che cambiano contenitore, ma è sempre Figliolia a comandare in tutti i partiti della coalizione, quindi non c’è nessuna novità”.
Forse, infatti, l’unico sprazzo degno di nota nella conferenza stampa di oggi è stato un riferimento al rapporto tra le istituzioni e la vita reale di tutti i giorni.
A farlo, Gian Luigi Valente, segretario cittadino del sindacato Unimpresa, il quale (andando perfino contro i propri interessi, visto che la sua attività lavorativa opera anche nel ramo dei finanziamenti) all’eurodeputato Andrea Cozzolino ha chiesto: “Voi cosa fate per promuovere quei fondi europei che potrebbero dare ossigeno a moltissime aziende che sul nostro territorio stanno chiudendo o hanno già chiuso i battenti? Se tante imprese falliscono perché manca l’informazione che potrebbe salvarle, la colpa è soltanto vostra!”
E’ stato l’unico momento della mattinata in cui l’abilità oratoria di Cozzolino è stata messa a dura prova.
“E’ vero che su questo fronte non stiamo facendo appieno il nostro dovere –ha ammesso l’eurodeputato- Il problema esiste, ma bisognerebbe porlo anche alla Regione, che dovrebbe fare queste cose per mestiere, e ad alcuni sindacati tradizionalmente più rappresentativi. Io sto aprendo un sito internet proprio per colmare questa lacuna”.
Ma, in fondo, cosa c’è da temere?
Con “Niki” Della Corte nel Pd, che, come dice Cozzolino, su “temi europei legge molto e capisce alcune cose”, possiamo dormire sicuramente sonni tranquilli!
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