No al Sisma Bonus nei Campi Flegrei: la protesta dei sindaci e del deputato Caso
“Riteniamo sbagliata la scelta di non approvare il Sisma Bonus per i Campi Flegrei. Continueremo ad insistere affinché il Governo possa dare priorità a questo strumento necessario per rendere resilienti i Campi Flegrei al bradisismo. E per dare maggiori certezze di sicurezza a migliaia di persone. Gli emendamenti approvati al decreto 140 sono un nuovo importante passo per affrontare, in modo preventivo e strutturale, la problematica del bradisismo. Dall’assunzione di personale all’accelerazione sui lavori per realizzare le vie di fuga. Ma c’è ancora tanto da fare. Il Governo ed il Parlamento ascoltino fino in fondo le esigenze del nostro territorio.” Lo scrivono in una nota congiunta diramata in seratai sindaci di Pozzuoli (Gigi Manzoni), Napoli (Gaetano Manfredi), Bacoli (Josi Gerardo Della Ragione) e Quarto (Antonio Sabino).
Sul contenuto delDecreto Campi Flegreiera intervenuto nel pomeriggio anche ildeputato Antonio Caso, che col Movimento Cinque Stelle aveva dichiarato in aula l’astensione al momento del voto.
“Un decreto che nonostante sia un buon punto di partenza (e questo lo abbiamo sempre riconosciuto), lascia troppe cose a metà e troppe domande alle quali non è stata data risposta. È stato miope lasciare che l’impianto di base del decreto si occupasse quasi esclusivamente degli effetti sismici delbradisismoe poco o nulla della prevenzione e mitigazione del rischio vulcanico. Dal Governo, anche oggi, sono arrivati solo no. No alsisma bonus 110%, no al potenziamento della rete di monitoraggio e all’aumento di personale dell’Osservatorio Vesuviano, no agli aggiornamenti dei piani di emergenza vulcanica e al miglioramento delle vie di fuga per tutti i Comuni della zona rossa, no all’analisi di vulnerabilità e al consolidamento del patrimonio archeologico, no a un Osservatorio permanente per il monitoraggio strutturale di edifici e infrastrutture. Troppi no che purtroppo lasciano il bicchiere mezzo vuoto, nonostante le piccole aperture che registriamo sul voto favorevole ad alcuni nostri ordini del giorno”.
