“Un difetto di comunicazione tra uffici”: è questa la motivazione data dal sindaco Enzo Figliolia all’annullamento del Festival Internazionale del Cibo di Strada, in programma per lo scorso fine settimana nel parco urbano attrezzato di via Vecchia delle Vigne.
Il sindaco infatti, oggi pomeriggio in Consiglio Comunale, ha risposto in aula alla “domanda di attualità” postagli dall’esponente di opposizione Niki Della Corte proprio per conoscere le ragioni alla base della mancata realizzazione dell’evento.
LA RICHIESTA DI CHIARIMENTI DEL CONSIGLIERE DELLA CORTE
“Mi faccio carico della mia parte di responsabilità come Capo dell’Amministrazione e ho chiesto scusa all’organizzatore del festival – ha detto Figliolia in aula – ma anche l’organizzatore ha la sua parte di responsabilità in ciò che è accaduto, sia per il rinvio improvviso sia perché chi allestisce un’iniziativa del genere in tutta Italia sa bene quali sono le procedure da seguire per fare le cose nella massima sicurezza e sa bene che, in questo caso, visto che c’era manipolazione di cibi, bisognava coinvolgere anche l’Asl per le autorizzazione di rito”.
“SCIA” sanitarie e amministrative che, in realtà, gli organizzatori dell’evento avevano già pronte ma che non hanno potuto trasmettere agli enti interessati (Asl e Comune) proprio per la mancanza dell’autorizzazione all’evento da parte del dirigente preposto, Di Lorenzo.
Figliolia ha comunque aggiunto che “non ci saranno contenziosi, l’evento si farà nelle prossime settimane e sarà una cosa ancora più bella e qualificante che darà lustro a Pozzuoli” lasciando intendere l’ipotesi di spostare il festival dal centro alla periferia (probabilmente a Monterusciello, come era stato suggerito già l’11 marzo dal patron di Malazè Rosario Mattera e oggi dal candidato sindaco di “Pozzuoli Ora”, Raffaele Postiglione) in quanto a suo dire la “scelta del parco urbano attrezzato era rischiosa per tutta una serie di motivi”.
LA NOTA DEL CANDIDATO SINDACO RAFFAELE POSTIGLIONE
Una frase quest’ultima che è apparsa una stilettata all’assessore alla Cultura Alfonso Artiaco (giunto in aula consiliare solo dopo l’intervento di Figliolia in risposta a Della Corte) il quale, proprio in una intervista a Pozzuoli21, si era attribuito la paternità della seconda location dopo che gli uffici comunali avevano scartato piazza a mare, richiesta inizialmente dallo staff dello Street Food e bocciata perché su suolo demaniale non sono consentite attività a scopo di lucro.
Un’ultima domanda resta tuttavia ancora senza risposta: ma visto che l’errore è stato commesso dal Comune, agli operatori dello Street Food multati ingiustamente venerdì scorso dai vigili urbani all’interno del parco in cui stavano allestendo i propri furgoni, verranno annullate o no le contravvenzioni?