Sono stati definiti ieri gli organici delle sei commissioni consiliari permanenti che si occuperanno di definire e portare in consiglio comunale le proposte di delibera da approvare.
Ogni commissione, per legge, deve rispecchiare in proporzione la composizione del parlamentino civico, garantendo la presenza di tutti i gruppi politici.

E’ dunque chiaro che la maggioranza (19 consiglieri su 24) abbia fatto la parte del leone nell’attribuzione dei vari incarichi (38 poltrone sulle 50 disponibili: alla fine ogni consigliere parteciperà a due commissioni, ad eccezione di Caso e Postiglione – con tre incarichi – ).
Il problema è invece nato sul numero delle commissioni.
L’opposizione infatti voleva ridurle da sei a quattro, ma la maggioranza, dopo una prima apertura in tal senso, si è rifiutata di approvare questa proposta.

A denunciarlo è, in una nota, il consigliere Raffaele Postiglione: “Abbiamo proposto di ridurre le commissioni non solo per la riduzione delle spese ma anche e soprattutto per allargare la partecipazione e migliorare l’attività del consiglio comunale garantendo un più ampio dibattito in commissione dove più consiglieri avrebbero potuto dare il loro contributo –scrive il rappresentante di Pozzuoli Ora- La nostra proposta nasce anche per ovviare a quello che è un sentire comune: commissioni fatte ad hoc per accaparrarsi solo ed esclusivamente il gettone di presenza. La cosa assurda è che la quasi totalità dei capigruppo della maggioranza erano d’accordo con la nostra proposta, raccolta anche da Movimento Cinque Stelle, Cossiga Sindaco e Campania Libera. Poi, dopo una nottata, hanno stranamente cambiato idea. È chiaro che c’è una regia dietro tutto questo, quindi ci sentiamo di ribadire l’appello alla libertà di espressione dei consiglieri, affinché non sia un consiglio comunale di burattini guidati da una sola persona”.
La questione del “gettone di presenza”, è bene ricordarlo, nasce perché le commissioni consiliari (insieme al consiglio comunale) rappresentano una delle due fonti di introito mensile per i consiglieri comunali, i quali, per ognuna di queste riunioni, percepiscono un compenso di 30 euro lordi, fino ad un massimo di 960,61 euro lordi al mese.
I consiglieri, infatti, per legge, non possono percepire più del 25% dello stipendio lordo del Sindaco, che ammonta a 3.842,45 euro.
Le commissioni, inoltre, così come anche le riunioni di consiglio comunale, rappresentano una fonte di spesa per il Municipio (e dunque per tutti noi) nel caso in cui il consigliere comunale sia un lavoratore dipendente.
Grazie infatti ai “permessi orari retribuiti” (sanciti dagli articoli 79 e 80 del decreto legislativo numero 267 del 18 agosto 2000, ossia il Testo Unico degli Enti Locali), chi è assunto e svolge attività politica può mantenere il proprio lavoro ed il proprio stipendio a spese della collettività perché il Comune è obbligato a rimborsare, al datore di lavoro del politico, il costo di tutte le ore lavorative che il politico ha dedicato all’attività politica certificata (riunioni di commissione e di consiglio comunale) anziché all’azienda di cui è dipendente.
E’ chiaro dunque che, più riunioni di commissioni (e di consiglio comunale) si fanno, più il consigliere comunale accumula gettoni di presenza e più possibilità ha di assentarsi dal lavoro, tutto a spese del Municipio: ecco dunque spiegato il senso della proposta avanzata dalla minoranza.
Ma andiamo ora a leggere le attività e la composizione di tutte le commissioni, ciascuna delle quali nei prossimi giorni dovrà eleggere al proprio interno un presidente.

1^COMMISSIONE
(urbanistica, ufficio espropriazioni, edilizia privata e convenzionata, sportello unico per l’edilizia, abusivismo edilizio, patrimonio e demanio, gestione e valorizzazione del patrimonio immobiliare di edilizia residenziale pubblica ed edilizia residenziale sociale, piani e programmi delle linee di costa, spiagge e portualità, traffico e viabilità, trasporti, parcheggi e aree di sosta, spazi pubblici e aree urbane, arredo urbano, polizia municipale, leggi speciali ed interventi commissariali)
MAGGIORANZA: Vincenzo Daniele, Marzia del Vaglio e Mimmo Pennacchio (Pd), Mario Massimiliano Cutolo (Campania Libera), Salvatore Maione (Democrazia e Libertà), Gianluca Sebastiano (Con la Città Figliolia), Paolo Tozzi (Verdi)
OPPOSIZIONE: Domenico Critelli (Movimento Cinque Stelle), Pasquale Giacobbe (Forza Italia)

2^COMMISSIONE
(bilancio e programmazione economica, finanze, fiscalità locale e tributi, ufficio unico delle entrate, gestione e riscossione canoni patrimoniali e di locazione, provveditorato ed economato, avvocatura, trasparenza e legalità, politiche sociali, politiche giovanili, pari opportunità)
MAGGIORANZA: Mariano Amirante e Gigi Manzoni (Pd), Franco Amato (Con la Città Figliolia), Lydia De Simone (Verdi), Tito Fenocchio (Campania Libera), Gennaro Pastore (Uniti per Pozzuoli), Antonio Villani (Idea Pozzuoli)
OPPOSIZIONE: Antonio Caso (Movimento Cinque Stelle), Sandro Cossiga (Udc), Raffaele Postiglione (Pozzuoli Ora)

3^COMMISSIONE
(commercio e sviluppo economico, sportello unico per le attività produttive, industrie, agricoltura, commercio artigianale, risorsa mare e pesca, fiere e mercati, attività turistico-ricettive, stabilimenti balneari e termali, farmacia)
MAGGIORANZA: Salvatore Caiazzo e Maria Rosaria Testa (Pd), Filomena D’Orsi (Con la Città Figliolia), Enzo Pafundi (Idea Pozzuoli), Tommaso Scotto (Democrazia e Libertà)
OPPOSIZIONE: Antonio Caso (Movimento Cinque Stelle), Raffaele Postiglione (Pozzuoli Ora)

4^COMMISSIONE
(ambiente e tutela della salute, ecologia, nettezza urbana e igiene del territorio, ciclo integrato delle acque, servizio acquedotto, fognature e depurazione, aree verdi, parchi e giardini, randagismo, personale, organizzazione del lavoro e risorse umane, relazioni sindacali, formazione, politiche del lavoro, innovazione tecnologica e informatizzazione)
MAGGIORANZA: Gigi Manzoni (Pd), Tito Fenocchio (Campania Libera), Tommaso Scotto (Democrazia e Libertà), Gianluca Sebastiano (Con la Città Figliolia), Paolo Tozzi (Verdi)
OPPOSIZIONE: Antonio Caso (Movimento Cinque Stelle), Sandro Cossiga (Udc)

5^COMMISSIONE
(lavori pubblici, sicurezza del lavoro, edilizia pubblica ed edifici pubblici, manutenzioni ordinarie e straordinarie, strade e vie cittadine, fontane e monumenti pubblici, buche stradali, sicurezza del territorio e difesa suolo, pubblica illuminazione ed impianti tecnologici e di rete, protezione civile, fondi strutturali e progetti strategici, cimitero ed edilizia cimiteriale)
MAGGIORANZA: Mariano Amirante, Vincenzo Daniele e Mimmo Pennacchio (Pd), Franco Amato (Con la Città Figliolia), Mario Massimiliano Cutolo (Campania Libera), Lydia De Simone (Verdi), Antonio Villani (Idea Pozzuoli)
OPPOSIZIONE: Pasquale Giacobbe (Forza Italia), Raffaele Postiglione (Pozzuoli Ora)

6^COMMISSIONE
(politiche culturali, eventi culturali, turismo, valorizzazione e promozione del patrimonio artistico, archeologico e monumentale, spettacolo, tempo libero, marketing territoriale, sport e impianti sportivi, pubblica istruzione e università, edilizia scolastica, servizi scolastici, servizi demografici, decentramento amministrativo e semplificazione, toponomastica)
MAGGIORANZA: Salvatore Caiazzo, Marzia Del Vaglio e Maria Rosaria Testa (Pd), Filomena D’Orsi (Con la Città Figliolia), Salvatore Maione (Democrazia e Libertà), Enzo Pafundi (Idea Pozzuoli), Gennaro Pastore (Uniti per Pozzuoli)
OPPOSIZIONE: Domenico Critelli (Movimento Cinque Stelle)

Venerdì 11, intanto, a partire dalle 10 (e, in seconda convocazione, sabato 12, alla stessa ora) tornerà a riunirsi il Consiglio Comunale “in seduta straordinaria e urgente” per approvare l’adeguamento del programma triennale delle opere pubbliche, l’aggiornamento del documento unico di programmazione, la manovra di riequilibrio di bilancio (atto che, se bocciato, comporta l’automatico scioglimento del parlamentino civico), una variazione di bilancio, l’approvazione del regolamento per la definizione agevolata delle controversie tributarie, l’affidamento delle attività di riscossione delle entrate comunali e la nomina della commissione per l’aggiornamento dell’albo dei giudici popolari.