Finirà in un’aula di tribunale la bomba mediatica lanciata oggi pomeriggio su Facebook dal giovane attivista Antonio Maione su un presunto caso di illecita propaganda elettorale.
Maione ha sottolineato, nel suo post, di aver già ricevuto “svariate segnalazioni” del genere “da persone che usufruiscono di tale servizio” e ha espresso il proprio “ribrezzo” e la propria indignazione per tale situazione rimarcando la gravità nel “voler condizionare con queste metodologie la povera gente che magari non riesce a mettere il piatto in tavola”.
“E’ in atto un becero tentativo di denigrazione nei nostri confronti – scrivono su Facebook i due consiglieri uscenti (nella foto)– Qualcuno, forse preso dalla disperazione, ha insinuato l’utilizzo da parte nostra di metodi illegali nella conduzione della nostra campagna elettorale attraverso l’utilizzo improprio del Banco Alimentare. Come è noto, i beneficiari del pacco alimentare sono indicati dal comune di Pozzuoli che redige apposita graduatoria, previa istruttoria delle richieste, e solo coloro che ne hanno i requisiti possono ricevere il pacco. Non vi è alcun altro elemento o condizione a cui può essere subordinato il sussidio. Questo maldestro tentativo di inquinamento del clima elettorale è oltremodo diffamatorio delle nostre persone e, pertanto, ci siamo determinati a sporgere denuncia-querela contro l’autore del post e tutti coloro che hanno diffuso la notizia diffamatoria. A tal proposito, vi invitiamo a fare altrettanto ogni qualvolta è forzata la vostra libera autodeterminazione o un vostro diritto è subordinato ad una precisa scelta elettorale. È davvero un peccato che, in una campagna già sporca e inquinata, si utilizzino metodi diffamatori che non fanno che allontanare ulteriormente i giovani (e non solo) dalla buona politica. La matita nella cabina è la più grande arma che abbiamo”.