Cosa ci facevano molti elettori storici di Enzo Figliolia tra le circa trecento persone che ieri sera si sono riunite ai “Damiani” per ascoltare ed applaudire il discorso di uno dei nemici giurati del Sindaco di Pozzuoli? Chissà: un’ipotesi è che qualcuno di loro fosse lì come “uditore” per riferire al “Grande Capo”, ma appare molto più probabile che quel “nemico” di Figliolia nel Pd, ossia l’europarlamentare Massimo Paolucci (il “cinese” per gli amici…) sia riuscito a radunare intorno a sé i “delusi” dal Capo dell’Amministrazione, quegli ex fedelissimi che non condividono più il suo operato o le sue strategie politiche.
La sala conferenze del noto club privato era strapiena.

L’argomento era “ambiente, cultura, mobilità, turismo e fondi europei: lo sviluppo sostenibile dei Campi Flegrei”.

Un incontro promosso da tre associazioni: “Comunità Puteolana” (presieduta dall’ex consigliere ed assessore Pasquale Giacobbe), “Mezzogiorno Riformista” (il cui leader è appunto Paolucci) e “Officine dello Sviluppo” (capeggiata dall’ex assessore Franco Amato, secondo dei non eletti nel Pd da aspirante consigliere comunale nel voto del 2012).
Con altre organizzazioni invitate e presenti, come Uil, Confartigianato, Lega Navale, Meridionalisti Democratici, Unimpresa, associazioni “Febe” (Maria Gaita) e “Insieme” (Lella Simeoli), più alcuni ex socialmente utili impegnati nelle scuole (tra di loro l’ex consigliere comunale “Angelotto” D’Isanto), ma anche i consiglieri comunali Enzo Daniele (Pd) e Tommaso Pollice (ex Udc), (c’è però chi giura di aver visto affacciarsi in sala anche Niki Della Corte ed Enzo Bifulco..), l’ex consigliere Antonello D’Amico, il direttore del polo culturale di Palazzo Toledo (Gigino Zeno), dipendenti comunali in attività (come Lello Mazzolino) o in pensione (come “Ninotto” Tufano), ma anche ex disoccupati di quel Movimento di Lotta per il Lavoro che fu croce e delizia di alcuni esponenti del centrosinistra puteolano.
Tutti lì per ascoltare cosa avesse da dire Paolucci (osannato quasi come una star al suo ingresso in sala…) ma non solo.
Tra i relatori c’erano anche altri due autorevoli esponenti del Pd: l’eurodeputato Nicola Caputo e il consigliere regionale Mario Casillo.
E poteva esserci anche lo stesso sindaco Enzo Figliolia, che però ai “Damiani” non si è fatto proprio vedere “benché invitato”, come ha tenuto a sottolineare uno tra i promotori del dibattito.

Ad introdurre i lavori è stato Pasquale Giacobbe, il quale ha tenuto a specificare che l’evento rappresentava la “necessità di un confronto sul tema della vivibilità e fruibilità del territorio, dai trasporti ai siti archeologici”.

Un momento di “agibilità democratica”, come ha sussurrato qualcuno in sala, quel tanto che basta per lasciare intuire che, evidentemente, all’interno del Pd puteolano, di determinati argomenti non si discute o non lo si fa abbastanza.
Poi è toccato a Silvio Luise (presidente della Lega Navale di Pozzuoli), che ha suggerito di “trasformare il mercato ittico in un polo culturale museale nel caso in cui qualcuno lo volesse trasformare in un altro centro di turismo gastronomico” e si è chiesto “per quale motivo i turisti dovrebbero venire qui se abbiamo un depuratore che invece di depurare inquina e un porto che non è al servizio del territorio ma di alcuni privati e resta vuoto senza che nessuno insorga”.
Gianluigi Valente, neopresidente flegreo di Confartigianato, ha invece sottolineato come “bisogna ripartire dalla cultura e da una politica vicina alle esigenze dei cittadini, perché il momento economico non è mai stato così brutto e Pozzuoli non può aspettare che arrivi una nave da crociera ogni dieci anni”.
Un intervento che ha colpito non poco i tre onorevoli sul palco, convinti evidentemente che le affermazioni di Valente abbiano centrato il vero nocciolo della questione.
Poi è arrivato il turno dell’oratore più atteso, l’eurodeputato Massimo Paolucci.

Che, immediatamente, ha voluto togliersi quei sassolini che aveva nelle scarpe da nove mesi (http://www.pozzuoli21.it/guerra-nel-pd-puteolano-la-lettera-bomba-del-trombato-paolucci-contro-figliolia-e-i-suoi-fedelissimi/) e che già in parte aveva rispedito al mittente con l’esito del voto per le Europee del maggio scorso (http://www.pozzuoli21.it/figliolia-sconfitto-in-casa-dai-nemici-si-sta-scavando-la-fossa-politica/).
“Noi a Pozzuoli abbiamo tre nemici mortali –ha esordito Paolucci- Il primo è la logica di paese, di campanile, quella nota stupidaggine della territorialità che non porta a fare sistema e dunque condannerà il rione Terra ad essere il posto più bello del mondo ma che non servirà a nulla se non inserito in determinati contesti extraterritoriali. Il nostro secondo nemico è la parcellizzazione dei fondi europei: soldi che se, utilizzati per non creare né lavoro né sviluppo, sono sempre soldi spesi male. Mi chiedo ad esempio a cosa servirà il tunnel sotterraneo tra via Campana e l’ex Sofer, se l’area portuale resterà così com’è. Il terzo nemico è l’incapacità di intercettare i fondi comunitari diretti, quelli cioè che non sono erogati attraverso lo Stato e le Regioni ma direttamente a chi li richiede: progetti che devono essere obbligatoriamente presentati da più enti, dunque hanno un respiro internazionale, altro che logica municipale ispirata alla territorialità!”.
Applausi a scena aperta.
E, com’è possibile capire abbastanza agevolmente da chi mastica un minimo di conoscenza della politica locale, non c’è una parte dell’intervento di Paolucci che non rappresenti una frecciata velenosa a Figliolia.
Ci mancava solo che, a proposito della “territorialità” tanto invocata da Figliolia, Paolucci adoperasse lo stesso termine “liberatorio” fantozziano dedicato alla famigerata Corazzata Potëmkin. (https://www.youtube.com/watch?v=ylWHvrCtczk)


Il suo collega Nicola Caputo sottolinea poi come la Campania sia ultima in Italia nella spesa di fondi comunitari, “spesa quasi mai programmata secondo le esigenze della collettività, ma decisa in modo burocratico”, mentre il consigliere regionale Mario Casillo si sofferma sui “cinque anni di tagli ai servizi essenziali che hanno caratterizzato la Giunta Caldoro”.
Non ci vuole la zingara per capire il significato di questo incontro ai “Damiani” tra tante persone da sempre vicine al Sindaco, due eurodeputati ed un consigliere regionale.
Un messaggio che suona più o meno così: “Caro Figliolia, c’è ufficialmente un pezzo di partito che non ti segue più dopo tutte le brutte figure che sta facendo il Pd di Pozzuoli a causa della tua testardaggine (http://www.pozzuoli21.it/un-altro-flop-per-figliolia-il-matrimonio-col-sindaco-di-pompei-comincia-malissimo/) e te ne accorgerai alle elezioni regionali se insisterai sul candidato territoriale…”.
E questo è solo il fronte-Paolucci-Caputo-Casillo.
Chissà cosa ha in serbo l’altro “grande nemico” di Figliolia nel Pd, il capogruppo regionale uscente Lello Topo: il suo fedelissimo consigliere puteolano, Mimmo Pennacchio, ai “Damiani” ieri sera non c’era. E, in tanti, all’interno del partito Democratico puteolano, si stanno chiedendo se sia un segnale di tregua tra le “parti” oppure solo la volontà di Topo di procedere a fari spenti.
Almeno per ora…