Pensione minima, alla fine è arrivata la svolta: 1605€ euro al mese | Giustizia sociale è stata fatta
Anziani felici - DepositPhotos - pozzuoli21.it
Per chi non ha quasi reddito esiste una pensione di base che sfiora i 1.600 euro al mese, molto più generosa di quanto pensiamo.
Per chi arriva alla vecchiaia con carriere spezzate, lavori saltuari o contributi quasi inesistenti, la cosiddetta pensione minima assomiglia spesso a un semplice sussidio di sopravvivenza. Qualche centinaio di euro al mese, poco più di un’elemosina istituzionale, che basta appena a coprire le spese essenziali tra affitto, bollette e farmaci.
Da anni si discute di come garantire una vecchiaia dignitosa a chi non ha una carriera contributiva piena, ma nella pratica gli importi delle prestazioni restano bassi e difficili da far quadrare.
Eppure, guardando ad altri sistemi di welfare, esiste un modello in cui chi è quasi senza reddito viene portato fino a una soglia mensile molto più vicina all’idea di giustizia sociale.
Il Paese dove l’assegno minimo arriva a 1.605 euro
In quel sistema l’assegno può arrivare a superare i 1.600 euro al mese anche in assenza di una pensione maturata con anni di versamenti. Non è un privilegio riservato a pochi, ma una misura costruita per chi si trova con le spalle al muro, senza risparmi e senza una copertura previdenziale piena. La domanda, a questo punto, è inevitabile: dove accade e quali sono le regole del gioco?
La risposta, come spiega Money.it, è la Francia. Qui esiste l’ASPA, Allocation de solidarité aux personnes âgées, un assegno assistenziale che svolge il ruolo della nostra pensione sociale ma con importi decisamente più generosi. Non richiede una lunga carriera alle spalle, bensì il rispetto di requisiti anagrafici e di reddito: viene erogato a chi ha superato una certa età e dispone di risorse molto limitate, così da garantirgli un minimo vitale considerato adeguato.

Requisiti, importi e chi può beneficiarne
Il meccanismo è questo: lo Stato francese fissa un tetto di reddito annuo ritenuto sufficiente per una persona anziana e, se il richiedente guadagna meno, integra la differenza attraverso l’ASPA. Per una persona sola il limite è poco sopra i 12mila euro l’anno, mentre per le coppie la soglia sale a circa 19mila euro. In questo quadro, l’assegno diventa una sorta di pavimento economico sotto il quale nessuno dovrebbe scendere.
È qui che entra in scena la cifra che ha fatto discutere: chi vive in coppia e non percepisce altri redditi può arrivare a circa 1.605 euro al mese complessivi, mentre per il singolo l’importo massimo si aggira intorno ai 1.034 euro. Se esistono già piccole pensioni o entrate parallele, queste vengono sottratte dal plafond disponibile, riducendo l’assegno ma mantenendo comunque una soglia più alta di quella a cui siamo abituati. L’ASPA non è riservata solo ai cittadini francesi: anche residenti europei, italiani compresi, possono beneficiarne se dimostrano di vivere stabilmente in Francia per la maggior parte dell’anno e di rientrare nei limiti di reddito previsti, riaprendo il dibattito su cosa significhi davvero garantire una vecchiaia dignitosa a chi arriva al traguardo con poco o nulla alle spalle.
