a cura di Carlo Pareto (responsabile relazioni esterne Inps Pozzuoli)
Si trovano nel Nord Italia le disuguaglianze più marcate tra uomini e donne sia con riferimento agli importi medi delle singole prestazioni sia in relazione al reddito pensionistico dei beneficiari. E’ quanto emerge dall’analisi realizzata da Istat e Inps. Su tutto il territorio nazionale gli uomini percepiscono importi pensionistici più elevati delle donne, ma il divario e’ differenziato a livello sia regionale sia provinciale. La Liguria e’ la regione in cui il reddito pensionistico presenta la maggiore disuguaglianza tra uomini e donne (il reddito degli uomini e’ del 55,3% più elevato), seguita da Lazio (53,4%), Lombardia (53,2%) e Veneto (52,4%).
Il Friuli-Venezia Giulia e’ invece la regione in cui si registrano le maggiori differenze con riferimento agli importi medi delle pensioni (l’importo medio percepito dagli uomini e’ dell’80,6% piu’ elevato di quello delle donne), seguita dalla Liguria (79,7%) e Lombardia (79,1%).
Nelle regioni del Mezzogiorno, invece, le differenze sono molto più contenute.
In Calabria ad esempio il reddito pensionistico degli uomini e’ superiore a quello delle donne per appena il 20%, il 26,6% in Basilicata e il 32,8% in Sicilia. Le pensioni medie delle donne in generale sono comunque inferiori del 65,6% rispetto a quelle degli uomini.
L’importo medio annuo nel 2011 è stato di 8.732 euro contro i 14.460 euro degli uomini.
E’ quanto rileva ancora l’Istat nello studio ‘Trattamenti pensionistici e beneficiari: un’analisi di genere’.
Tra il 2001 e il 2011, il differenziale degli importi medi delle pensioni maschili e femminili è cresciuto di 4,5 punti percentuali.
Il divario si contrae al 43,8% considerando il reddito pensionistico totale.
Questo risulta di 19.022 euro per gli uomini e di 13.228 per le donne, che percepiscono in media più trattamenti. Anche in questo caso, il differenziale è progredito negli ultimi 10 anni (di 1,7 punti).
Oltre la metà (53,4%) delle pensionate riceve meno di mille euro al mese, contro un terzo (33,6%) dei pensionati maschi. Mentre il numero degli uomini con un reddito pensionistico pari o superiore ai 3000 euro è di oltre tre volte più elevato di quello delle donne (657 mila contro 204 mila) nonostante queste siano la maggioranza dei percettori di pensioni (il 52,9%).