“Mi chiedo cosa ce l’abbiamo a fare un ospedale a Pozzuoli se per una banale visita siamo costretti a rivolgerci altrove”.
E’ l’amara considerazione di un 53enne puteolano, che ha voluto raccontarci la sua esperienza al “Santa Maria delle Grazie” di La Schiana.
Lui è Umberto De Luca, dipendente comunale in servizio al cimitero.

Ieri mattina, poco dopo le 8, ha accompagnato al pronto soccorso sua figlia Michela, 25 anni, reduce da una notte insonne a causa di un fortissimo dolore ad una mano.
“Abbiamo aspettato mezz’ora senza che nessuno si prendesse cura di lei – dice Umberto – Michela però aveva delle fitte fortissime, non potevo vederla soffrire così senza far nulla e mi son detto che forse avremmo fatto prima a salire su in reparto e a farla visitare da un ortopedico”.
E ci siete riusciti?
Macchè! In ortopedia ci hanno detto di rivolgerci in chirurgia. E in chirurgia ci è stato risposto che il medico della mano non era in servizio e che quindi sarebbe stato impossibile fare una visita.
Addirittura…
Esattamente. Io già avevo un brutto ricordo di questo ospedale. Mia figlia infatti si è operata due volte alle mani. Una volta al Fatebenefratelli e una volta a Formia, dove nell’arco di pochi giorni ha ottenuto una visita e l’intervento chirurgico: a La Schiana in quell’occasione ci dissero che la lista d’attesa era lunga diversi mesi.
E allora cosa ha fatto ieri?
Mi sono ricordato dell’efficienza del vicino Fatebenefratelli e siamo andati lì, dove in pochi minuti al pronto soccorso hanno visitato Michela e scoperto la causa di quel dolore, prescrivendole una cura per farglielo passare. A me invece nessuno restituirà il giorno di ferie che ho dovuto prendere al lavoro per cercare un ospedale che assistesse mia figlia…