Ha scritto a Luca Abete sperando che Striscia la Notizia si interessi di una situazione che sta mandando al manicomio tantissimi puteolani (e non solo loro, purtroppo).
Il problema è quello, ormai tristemente noto, della corrispondenza che non arriva più puntualmente (o non arriva proprio) nelle nostre case.
Ciò accade da almeno quattro mesi, quando cioè Poste Italiane ha stabilito che la consegna di lettere e bollette debba avvenire a giorni alterni e con un numero minore di addetti, ai quali ha ampliato le tradizionali zone di recapito.
Il risultato è stato un disastro.


“Sabato scorso decido di ricercare la mia corrispondenza dopo essermi accertata che è stata inviata da Napoli il 28 dicembre 2016 (dall’ospedale Pausilipon) –esordisce la dottoressa Stellato nella missiva inviata ad Abete in formato elettronico- Mi reco all’ufficio postale di via Terracciano (sede centrale di Pozzuoli) che mi manda all’ufficio di via Giacinto Diano, distante pochi metri e comunicante dall’interno con la predetta sede. Qui trovo il cancello chiuso e un cartello che segnala il guasto del citofono da un mese. Provo a bussare con il pugno ma invano. Comincio a dare calci al cancello per farmi sentire e solo dopo molto tempo finalmente miapre il direttore dell’ufficio (Ciro Ventola, poi qualificatosi). Quest’ultimo tenta d’intimidirmi per aver bussato “con i piedi” perché “quella era una proprietà privata”! (sic). Mi riferisce però che il citofono è guasto da un po’ perché essendo un ufficio pubblico non ha le risorse per ripararlo”.

“Avendo io minacciato una denuncia per interruzione di pubblico servizio – prosegue Teresa Stellato nel suo racconto a “Striscia” – visto che l’ufficio non dava segni di vita pur dovendo essere aperto al pubblico, mi dice che s’interesserà al mio caso fornendomi il suo cellulare per avere aggiornamenti. Prova a giustificare il mancato recapito adducendo che Pozzuoli ha lo stesso c.a.p. di Ischia e dunque la mia posta potrebbe essere finita lì. Chiamo stamattina e mi dice che non è possibile rintracciare la corrispondenza ordinaria perché è tale. La situazione perdura ormai da mesi e la gente è esasperata, come dimostrano gli articoli del più seguito blog locale, che allego. Ovviamente si pensi al disagio di chi riceve ancora le bollette delle utenze in forma cartacea, cittadini costretti a pagare la mora per i ritardi a loro non imputabili”.
Visto l’enorme potere mediatico di “Striscia”, ci auguriamo che il buon Luca Abete faccia al più presto da megafono anche a questa vergogna.