Sentiamo spesso parlare della potenza del contatore e altrettanto spesso non sappiamo di cosa esattamente si tratti.
Per questo motivo, occorre per prima cosa chiarire l’aspetto in questione. Per potenza del contatore si fa riferimento al valore che indica la potenza contrattuale impegnata e quella disponibile, corrispondente al +10% rispetto alla prima.
Da sottolineare che il suddetto valore viene sempre espresso in kilowatt (kW).
Qual è la differenza fra la potenza impegnata e quella disponibile?
Nel primo caso si indica il valore come da contratto, che viene richiesto dal cliente al momento della stipula, mentre nel secondo ci si riferisce al valore massimo che l’utente può prelevare dagli impianti.
Se questo livello viene superato, il contatore entra in blocco e impedisce all’utilizzatore di richiedere altra energia elettrica.
In sintesi, è ciò che accade quando si verifica un sovraccarico dovuto all’utilizzo di troppi elettrodomestici.
Come conoscere e calcolare la potenza del contatore
È molto facile individuare la potenza attuale del proprio contatore, dato che basta prendere la bolletta e cercare questa voce nelle sezioni “dati fornitura” o “tipologia contratto”.
Qui sarà infatti possibile prendere visione sia della potenza contrattuale impegnata, sia del valore corrispondente alla potenza disponibile.
Poi è importante capire come calcolare la potenza del contatore, ovvero come verificare il valore assorbito dalla famiglia.
Per farlo bisogna premere il pulsante che si trova sulla destra dello schermo del contatore per quattro volte.
In questo modo è possibile entrare a conoscenza della potenza istantanea, che viene aggiornata ogni 2 minuti.
Scegliere la potenza giusta per le proprie necessità
A questo punto è bene sapere che esistono livelli di potenza diversi a seconda delle esigenze specifiche.
Ma a cosa serve selezionare la potenza corretta? Si tratta di un dato utile soprattutto quando arriva il momento di fare un confronto delle varie tariffe per l’energia elettrica, come spiegato anche sul sito di Acea.
Per procedere alla scelta del livello corretto di potenza, capace di soddisfare i bisogni specifici occorre, in primo luogo, calcolare il numero di elettrodomestici presenti in casa e la loro relativa potenza.
Un altro valore importantissimo è il numero di abitanti e ovviamente le loro abitudini, inerenti all’eventuale attivazione in contemporanea di più elettrodomestici. Infine, bisogna chiaramente studiare quali sono i consumi di energia elettrica in casa.
Aumentare la potenza del contatore
Qualora l’attuale livello non dovesse bastare per soddisfare le esigenze di tutti i membri del nucleo familiare, è possibile anche aumentare la potenza del contatore. Non è difficile accorgersi quando arriva il momento di cambiare la potenza, dato che si verificheranno numerosi sovraccarichi, dovuti appunto all’utilizzo degli elettrodomestici. Una circostanza simile si verifica quando in casa si usano apparecchi vecchi, con una classe energetica bassa e di conseguenza soggetti a maggiori consumi, cosa che provoca sovente un aumento del numero di scatti del contatore.
Come si può richiedere la maggiorazione della potenza? Bisogna contattare il proprio operatore e fornire dati come il codice cliente e il livello di tensione di potenza desiderato (da 3.3 kW a 4.5 o 6 kW). Serve procurarsi anche una scansione della carta d’identità e studiare con attenzione i costi aggiuntivi che un tale aumento comporterebbe.