Sarà pure una giornata storica per Pozzuoli, così come l’ha definita il sindaco Enzo Figliolia, ma quella di oggi sarà ricordata come una giornata molto redditizia soprattutto da due famiglie di notissimi imprenditori cittadini.
Il Consiglio Comunale ha infatti dato parere positivo a tre opere definite come “strategiche” per l’allontanamento da Pozzuoli in caso di emergenza bradisismica ma che, nel frattempo, gonfieranno di banconote le tasche dei fortunati proprietari di suoli o immobili per cui passeranno queste nuove arterie.
Interventi per circa 62 milioni di euro che si spera possano portare beneficio alla viabilità cittadina ma che sicuramente porteranno vagonate di soldi a pochissimi soggetti letteralmente baciati dalla buona sorte.
Innanzitutto la Waterfront della famiglia Cosenza (la stessa che realizzerà i lavori attraverso l’impresa Copin 2, grazie ai fondi della legge 887/84 nell’ambito del piano intermodale dei trasporti) otterrà infatti circa 4 milioni di euro per essere espropriata di aree e capannoni all’interno dell’ex Sofer nell’ambito del progetto di realizzazione del raddoppio (con annessa rotatoria) tra via Fasano e via Annecchino; la Floris di proprietà della famiglia Maione riceverà invece circa 800mila euro a ristoro del valore delle proprietà che saranno acquisite a patrimonio pubblico in virtù del progetto di riqualificazione degli innesti su via Domiziana.
Un conflitto di interesse, quest’ultimo, così evidente da costringere il consigliere comunale Salvatore Maione (nella foto) ad uscire dall’aula al momento della discussione e del voto sull’atto, per non incappare nella violazione di legge, in base a quanto stabilito dall’articolo 78 comma 2 del testo unico degli enti locali.
Aspetti che non saranno sfuggiti ai sette consiglieri (i quattro di opposizione Antonio Caso, Raffaele Postiglione, Domenico Critelli e Pasquale Giacobbe più i tre di maggioranza Lydia De Simone, Enzo Daniele e Mimmo Pennacchio che oggi si sono rifiutati di prendere parte alla seduta del parlamentino civico interrogandosi, in una nota congiunta, sull’effettiva utilità di queste opere per la collettività (270 milioni complessivi di euro affidati dal commissariato di governo al “Copin” per interventi che, tra annessi e connessi, servono a collegare lo svincolo della Tangenziale a un’area privata di proprietà della stessa famiglia di imprenditori che esegue le opere) e sostenendo che “la verità prima o poi verrà fuori e tutti capiranno chi godrà effettivamente degli investimenti e delle opere realizzate e soprattutto di chi sono le responsabilità”.
Una posizione apertamente contestata dal Sindaco, che, nel comunicato stampa in cui ha descritto i provvedimenti approvati, ha rimarcato il “senso di responsabilità dei consiglieri che non si sono sottratti al confronto”, sottolineando che “la voce della comunità” è stata “ascoltata, senza far calare scelte dall’alto”, che “la Regione Campania ha scelto di puntare su Pozzuoli, per la sicurezza, per vicende collegate alla Protezione Civile, per lo sviluppo della nostra area” e che è “il momento di illustrare questi progetti e far capire i benefici che ne deriveranno”.
E chi se ne frega se a fare affari d’oro sul nostro territorio sono sempre i “soliti noti”…col beneplacito di una classe politica sempre troppo incline a turarsi il naso all’occorrenza.