Su come siano stati stabiliti i 204 prepensionamenti programmati fino al 2016 tra i dipendenti comunali, la Giunta Figliolia rischia di finire in Tribunale con l’accusa di comportamento antisindacale.
A minacciare una denuncia in tal senso è, infatti, la Cisl che, in una durissima nota (protocollata in Municipio il 30 settembre) a firma di Giovanni Capuano (responsabile del comparto funzione pubblica per l’area Napoli Nord) e indirizzata al sindaco Enzo Figliolia, all’assessore al personale Franco Cammino, al segretario generale Matteo Sperandeo, ai consiglieri comunali e a tutti i lavoratori dell’Ente, chiede all’Amministrazione la revoca di due delibere di Giunta, approvate entrambe nello stesso giorno, ossia il 9 settembre scorso: la numero 103 (sulla ricognizione delle eccedenze di personale per il triennio 2014-2016: per leggerla, clicca su http://servizi.comune.pozzuoli.na.it/albopretorio/DettaglioElemento.aspx?id=18921) e la numero 104 (sull’adeguamento della dotazione organica dal Comune con approvazione del piano del fabbisogno di personale per il triennio 2014-2016: per leggerla, clicca su http://servizi.comune.pozzuoli.na.it/albopretorio/DettaglioElemento.aspx?id=18922).
La questione è quella che Pozzuoli21 ha anticipato in anteprima esclusiva il 20 agosto scorso (per leggere quell’articolo, clicca su http://www.pozzuoli21.it/70-nuove-assunzioni-e-230-prepensionati-al-comune-di-pozzuoli/), ossia quella dei dipendenti comunali da mandare in pensione anticipata (con i requisiti della cosiddetta legge “PreFornero”), per consentire al Comune di alleggerire l’organico (dagli attuali 1.020 dipendenti fino agli 860 previsti per il 2016) e poter assumere nuovi dipendenti.
Una sorta di “lista nera” (quella dei potenziali prepensionati) che ormai è di dominio pubblico, visto che è inserita nella delibera di Giunta 103 del 9 settembre 2014, visibile a tutti attraverso la consultazione dell’Albo Pretorio on line del Comune.
Il problema vero, però, è sorto quando Amministrazione e sindacati si sono incontrati al tavolo della delegazione trattante per affrontare il problema.
Nella riunione dell’8 settembre scorso, infatti, fu il sindaco Figliolia ad illustrare la manovra ai sindacati, spiegando che i nominativi individuati dall’Amministrazione per il pensionamento anticipato con i requisiti della PreFornero sarebbero stati inviati all’Inps per una conferma sull’effettiva maturazione del diritto di ciascuno di quei dipendenti di poter essere prepensionato.
I sindacati però sollevarono alcune questioni.
Due di particolare gravità.
La prima, contestando all’Amministrazione di non aver rispettato la norma secondo cui, di fronte all’esubero di personale, bisognava confrontarsi con il sindacato per stabilire i criteri con cui scegliere i dipendenti da pensionare, con la possibilità, per la stessa Amministrazione, di poter prendere una decisione unilaterale se non ci fosse stato un accordo con le organizzazioni di categoria entro trenta giorni.
La seconda questione, ancora più delicata, riguardava la volontà di pubblicare in un atto ufficiale come una delibera di Giunta, un elenco di dipendenti da prepensionare.
Secondo i sindacati, adottando con una procedura del genere, tutti i lavoratori inseriti nella lista per i quali l’Inps non dovesse riconoscere l’avvenuta maturazione dei requisiti per accedere al prepensionamento, sarebbero messi automaticamente in “disponibilità”, cioè rischierebbero di dover essere costretti a scegliere tra la mobilità o l’80% dello stipendio base per due anni e poi nulla fino alla maturazione dei requisiti di anzianità per andare in pensione.
Nonostante tutti questi rilievi, però, l’Amministrazione il giorno dopo approvò entrambe le delibere di Giunta senza tener minimamente conto del parere dei sindacati.
Sindacati che hanno protestato duramente (con l’assessore Cammino e il segretario generale Sperandeo: Figliolia non c’era) nella successiva delegazione trattante del 25 settembre.
Dopodichè, lunedì della settimana scorsa, la Cisl ha indetto un’assemblea al mercato ittico all’ingrosso di via Fasano, alla presenza di circa 200 dipendenti comunali, e, il giorno successivo, martedì 30 settembre attraverso Giovanni Capuano, ha scritto all’Amministrazione per denunciare “le illegittime procedure adottate con gli atti deliberativi di Giunta numero 103 e 104 del 2014, e con i quali si è ‘aggirato’ il significato di un’opportunità legislativa, che è diventato in questo modo uno strumento per eludere il regime pensionistico introdotto dall’articolo 24 del decreto legge numero 201 del 6 dicembre 2011, convertito con modificazioni dalla legge 214 del 22 dicembre 2011”.
“Sembra evidente –è scritto nella nota della Cisl- che elencare solo i dipendenti che presentano i requisiti per essere posti in prepensionamento, senza valutare le reali esigenze e la composizione numerica dei vari servizi, ha prodotto una lista di 204 lavoratori a prescindere che fossero utili o meno ai servizi di appartenenza. E’ opportuno ricordare che la circolare numero 4 del 28 aprile 2014 del Ministero per la Semplificazione della Pubblica Amministrazione, al punto c) cita testualmente: ‘Esubero: individuazione normativa del personale soprannumerario o eccedentario, con le procedure previste dalla norma vigente. Il personale in esubero è quello da porre in prepensionamento, o da mettere in disponibilità, ai sensi dell’articolo 33 del Decreto Legislativo 30/03/2011’. Pertanto, necessitano piani di razionalizzazione ed eventuali revisioni del fabbisogno del personale. La razionalizzazione degli assetti organizzativi e dei procedimenti amministrativi è una misura straordinaria e ulteriore, rispetto alla ricognizione annuale, ordinariamente prevista, i cui princìpi sono comunque applicabili anche in presenza di processi speciali di ristrutturazione. Questo processo metodologico –prosegue Capuano- è tendente all’obbligo di adozione della programmazione triennale del fabbisogno del personale ed è atto a garantire la funzionalità e l’ottimizzazione delle risorse, nell’ottica del miglior funzionamento dei servizi, compatibilmente con le disponibilità finanziarie e di bilancio, nonché nel rispetto dei vincoli previsti dalla normativa vigente in materia di dotazioni organiche, spese del personale, regime delle assunzioni e modalità obbligatoria o volontaria. Per cui, al fine di maggiormente responsabilizzare i dirigenti, essi individuano i profili professionali delle strutture cui sono preposti, avendo sempre ben presente l’applicazione di criteri razionali, di efficienza, economicità, trasparenza ed imparzialità, indispensabili per una corretta pianificazione delle politiche di personale e di reclutamento di risorse. Analizzando i servizi interessati agli esuberi del personale, si evince chiaramente che la maggior parte di essi provengono dai servizi che già sono in carenza di personale, soprattutto quelli operativi, per cui, all’evidente squilibrio esistente sulla distribuzione del personale nel Comune di Pozzuoli, si aggiunge l’aggravante che quelli che ad oggi possono garantire il buon funzionamento delle attività di servizio richieste, saranno costretti, per effetto di questa scellerata operazione di esuberi, ad andare in prepensionamento e, dovendosi esternalizzare tutti i servizi che avranno carenza di personale, si creeranno, in tal modo, nuovi e più numerosi esuberi di personale. Tutto ciò in violazione di quanto disposto dalla legge e dalla stessa circolare ministeriale numero 4, che cita testualmente: ‘…nei casi in cui processi di riorganizzazione degli uffici comportino l’individuazione di esuberi o l’avvio di processi di mobilità, al fine di assicurare obiettività e trasparenza, le Pubbliche Amministrazioni sono tenute a darne informazione ai sensi dell’articolo 33 alle organizzazioni sindacali rappresentative del settore interessato ed avviare, con le stesse, un esame dei criteri per l’individuazione degli esuberi o sulle modalità per i processi di mobilità. Decorsi 30 giorni dall’avvio dell’esame, in assenza dell’individuazione di criteri e modalità condivisi, la Pubblica Amministrazione procede alla dichiarazione di esubero…’. Solo dopo questo prescritto confronto sindacale, la Pubblica Amministrazione potrebbe effettuare una ricognizione delle posizioni dei lavoratori, che potrebbero risultare in possesso dei requisiti anagrafici e contributivi applicati prima dell’entrata in vigore del decreto legge 201 del 2011, o che li possono conseguire in tempo utile per la decorrenza del trattamento medesimo entro il 31 dicembre 2016. Rispetto a tale posizione, l’Amministrazione dovrà richiedere all’Inps la certificazione del diritto a pensione e della relativa decorrenza. Se poi ci sono o meno i soldi per il pagamento della pensione ai prepensionati, questo è un altro capitolo che a questa Amministrazione, chiaramente, non interessa. La nostra preoccupazione –conclude Giovanni Capuano a nome della Cisl- è quella di sperare di non trovarci di fronte a nuovi esodati. Per tutto ciò, questa organizzazione sindacale chiede la revoca degli atti di Giunta numero 103 e 104 del 2014 e l’incardinamento delle corrette procedure di confronto, sancite dalla legge e dalla circolare. Decorsi inutilmente 15 giorni dalla notifica della presente, si procederà a dare mandato al servizio avvocatura del sindacato per intentare causa all’Amministrazione Comunale, per atteggiamento antisindacale ex articolo 28 legge 300 del 1970”.
Le accuse sono gravi, le questioni sul tavolo sono delicate.
Rientrerà tutto nell’alveo di un dibattito democratico oppure sarà compito di un giudice dover stabilire chi ha ragione?
Staremo a vedere.