Ricevo e pubblico*
Nel Parco Paradiso, in via Cuma Licola (Pozzuoli) dal 26 luglio sono allocati 48 richiedenti asilo in una struttura non idonea ad accogliere queste persone, sono stati fatti abusi edilizi; la “villetta” non ha agibilità per un centro accoglienza, infatti dopo l’ingresso degli immigrati hanno realizzato lavori strutturali come fare i bagni e cucina per adeguarla.
I residenti del parco, dal primo giorno, hanno creato il “Comitato Parco Paradiso” e, nella persona della signora Paola Aucelli, hanno iniziato a dialogare con le istituzioni, infatti sono stati accolti da Sindaco, che da subito si era dimostrato dalla parte dei residenti del parco.

Si è richiesto e ottenuto ufficialmente l’accesso agli atti sulla situazione del centro, che comprovano quanto scritto sopra.
I residenti hanno chiamato i vigili e denunciato gli abusi edilizi, infatti hanno apposto i sigilli.
Nonostante queste anomalie, la Prefettura continua a non intervenire, come d’altronde il Comune.
Ciò che ci si aspettava è che quantomeno il Comune, nella veste del Sindaco, avrebbe emesso l’ordinanza di sgombero per mancanza dei requisiti di legge, o la Prefettura escludesse l’associazione Homo Diogene dalla gara, se gara vi è stata: a questo punto dubitiamo della regolarità dell’appalto.
Abbiamo continuato: a settembre Il Comitato Parco Paradiso si è attivato, e con la collaborazione della Onlus Licola Mare Pulito si è lanciato una campagna “raccolta firme” finalizzata alla petizione “Riqualificazione parco Paradiso” che come punto principale vedeva la chiusura immediata del centro abusivo.

Nel raccogliere le firme si è proceduto a norma di legge, infatti si è avvisato il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Pozzuoli sui luoghi dove venivano raccolte le firme, abbiamo fatto ciò che la Polizia ci ha chiesto nel rispetto delle regole; le firme raccolte sono 525, un risultato straordinario in poco tempo. In un tempo molto più lungo saremmo arrivati anche a più di 1000.
Secondo lo statuto comunale, se superate le 500 firme raccolte, 3 consiglieri possono chiedere al Presidente di inserire nell’ordine del giorno, in consiglio comunale, la discussione sul centro immigrati oggetto della petizione.
Il comitato Parco Paradiso dall’inizio ha deciso la linea della legalità.
Ha deciso di far luce sulla illegalità del centro, ha incontrato muri, silenzi, verità scomode.
Ha fatto delle domande ma non ha ancora ricevuto risposte!

Carissimo Direttore, non Le sembra strano che non è tutto regolare?
Non Le sembra strano che il centro dopo una settimana ha smesso di fare i corsi di italiano, trasferendo interamente sedie e tavoli ad un altro centro? (abbiamo i video);
Non le sembra strano che 5 immigrati sono scappati ma molto tempo dopo è stato comunicato a chi di dovere?
Che in tutto il centro dopo la prima settimana è presente solo un operatore? Non era da regolamento UE uno ogni 6?

Non le sembra strano che non passano mai i vigili al normale controllo di vigilanza come previsto da regolamento UE?
Non le sembra strano che solo il 14 ottobre la Prefettura abbia intimato al Comune di spostare i minorenni da via Cuma Licola ad un altro centro accoglienza minori?
Non le sembra strano che la Prefettura sappia degli abusi, della costruzione dei bagni dopo ingresso degli immigrati e non faccia nulla?
Non le sembra strano che con questa emergenza il centro, se fosse regolare, sarebbe riempito anche oltre il 15% come previsto?
Non le sembra strano che il Comitato ha richiesto ulteriore documentazione ma non riesce ad ottenerla?
Non le sembra strano che se Pozzuoli non ha strutture adeguate all’accoglienza sia uno dei comuni pro accoglienza? Dove intende metterli?
Ogni buco con tetto non è adatto ad una corretta, legale e dignitosa accoglienza.
Perché far fare business a dubbie associazioni nate solo per questo?

Non le sembra strano che non si diano risposte ai cittadini?
Direttore, la cosa più squallida è che la politica locale non ha il coraggio di metterci la faccia su questa vicenda del Parco Paradiso.
*Comitato Parco Paradiso
*Onlus Licola Mare Pulito
(d.p.) Giriamo questa lettera-denuncia al Comune di Pozzuoli ed alla Prefettura di Napoli confidando in una risposta ai dubbi sollevati dalle due associazioni