Non pago di vedersi cancellati dal Tribunale quasi tutti i provvedimenti disciplinari che i suoi sottoposti gli contestano, il comandante dei vigili urbani Carlo Pubblico rischia di passare alla storia di Pozzuoli anche per aver violato il regolamento del Corpo di Polizia Municipale e disturbato la privacy dei propri dipendenti.
La vicenda incredibile che stiamo per raccontarvi è infatti degna del “Secondo Tragico Fantozzi”, nella parte del film in cui lo sfortunato ragioniere e tutti i suoi colleghi venivano “precettati” dal datore di lavoro (con obbligo di obbedienza) anche fuori dall’orario di servizio per la visione della famigerata pellicola del dottor Riccardelli sulla “corazzata Potemkin”.

A far scoppiare il caso è una lettera che Giuseppe Migliaccio (responsabile territoriale della Uil Funzione Pubblica) ha inviato allo stesso Capo dei caschi bianchi e, per conoscenza, sia al sindaco Enzo Figliolia che all’assessore al Personale, Franco Cammino.
E’ infatti accaduto che, in occasione del corso di aggiornamento per la polizia municipale (in programma oggi e domani all’Accademia Aeronautica), con una nota indirizzata a tutti i vigili, Pubblico ha imposto la partecipazione al corso anche a “tutto il personale non comandato di servizio libero dai compiti d’istituto” obbligando tali lavoratori a presentarsi alle 8.15 all’Accademia Aeronautica per la procedura di “accreditamento”.

Il tutto, richiamandosi all’articolo 38 del regolamento del Corpo di Polizia Municipale, approvato dal Consiglio Comunale con la delibera numero 5 del 10 marzo 2014.
Eppure, l’articolo 38 di questo regolamento parla chiaro e sottolinea che i corsi di aggiornamento professionale sono obbligatori purchè siano tenuti durante gli orari di servizio.

Insomma, ad un vigile che è di riposo, di smonto, in ferie, in aspettativa o in malattia, oppure sospeso, non si può in alcun modo imporre la presenza ad un corso di formazione, in virtù dell’elementare principio secondo cui qualsiasi datore di lavoro non può disporre del tempo libero di un proprio dipendente.
In sostanza, non si possono trattare i propri sottoposti come venivano trattati Fantozzi, Filini e company!!!.
I lavoratori liberi dal servizio –sottolinea il sindacalista Migliaccio nella sua lettera– potranno dunque sì frequentare il corso di aggiornamento ma solo se lo faranno di propria spontanea volontà, non certo perché sono “tenuti” a farlo oppure perché il loro comandante ne reclama ufficialmente la presenza.

Scrive ancora l’esponente Uil, che non solo non potranno essere pretese queste presenze, in quanto contrastano con il regolamento del Corpo di Polizia Municipale e con il contratto di lavoro, ma che, in futuro, per evitare “indirette coercizioni” e “svilimento dei servizi offerti in città” (si vocifera che durante l’orario mattutino del corso di aggiornamento di domani, soltanto una pattuglia di vigili sarà in strada sull’intero territorio cittadino…) questa formazione professionale dovrà essere organizzata così come sempre la organizza la Scuola Regionale, ossia con la partecipazione di tutto il personale, ma a scaglioni, in modo che ci siano vigili a sufficienza per le incombenze ordinarie di servizio e tutti possano, a turno, seguire le lezioni.
In coda alla lettera la mazzata finale per il comandante Pubblico: “Al Sindaco che legge per conoscenza (e che ha anche la delega ai vigili urbani, n.d.r.) chiediamo, visto il ripetersi di tali atteggiamenti, un autorevole intervento al fine di garantire a tutti i Lavoratori una serenità lavorativa attraverso il rispetto delle regole e delle norme”.
LA LETTERA DEL SINDACALISTA MIGLIACCIO
Non resta dunque che attendere di conoscere se e quali provvedimenti Figliolia assumerà nei confronti di Pubblico per le gravi violazioni di legge contestate dal sindacato.