Un documento indirizzato all’assessore alla pubblica istruzione Luisa De Simone per chiedere lumi su quanto sta accadendo nella refezione per il tempo pieno al primo circolo didattico.
Lo ha prodotto (finora, per la verità, senza alcun esito ufficiale) il 4 ottobre scorso la terza commissione consiliare del Municipio, presieduta dal consigliere Salvatore Caiazzo. L’organo rappresentativo del Consiglio Comunale sulle questioni inerenti la scuola ha infatti rivolto all’esponente della Giunta Figliolia un quesito non da poco.
E cioè: nei casi in cui la direzione didattica si rivolge ad una ditta privata per la mensa nelle lezioni “full time”, le famiglie indigenti devono pagare il ticket, dunque senza usufruire dell’esenzione totale garantita dalla refezione comunale per un solo figlio?
In queste situazioni specifiche, si chiede la commissione consiliare, è previsto un fondo per aiutare tali nuclei familiari a poter usufruire del pasto gratis o a tariffe scontate durante il tempo pieno?
E queste situazioni sono segnalate alle scuole da parte dei servizi sociali del Comune?

Gli interrogativi nascono da una serie di indiscrezioni non proprio rassicuranti provenienti dai genitori degli alunni che frequentano le lezioni a “tempo pieno” nei plessi “Alfonso Trincone” e “Domenico Fatale” del primo circolo: scuole in cui, per questo specifico servizio, la mensa (al costo di 2 euro e 85 centesimi a pasto) viene pagata dai familiari dei bimbi direttamente alla ditta privata che ha vinto la gara bandita dalla direzione didattica.
Ditta che pare decida in totale autonomia sia se fornire pasti gratuiti per gli alunni indigenti, sia chi eventualmente ne debba usufruire.

Si vocifera che addirittura i genitori interessati ad ottenere l’esenzione consegnino il modello Isee direttamente alla titolare di questa impresa.
Cosa che, se fosse vera, sarebbe non solo umiliante per chi vive già una condizione di difficoltà economica ma potrebbe configurarsi anche come una grave violazione della privacy, visto che in quei documenti sono contenuti dati “sensibili”, dati trattati da enti e istituzioni dello Stato secondo un preciso protocollo normativo.

Vedremo che tipo di approfondimento farà l’assessore comunale alla pubblica istruzione e se, nel frattempo, dal primo circolo arriveranno (auspicabili) chiarimenti in merito.