Regali di Natale, questi vanno dichiarati al Fisco | La Legge è stata approvata: ecco la lista completa

Regali di Natale, questi vanno dichiarati al Fisco | La Legge è stata approvata: ecco la lista completa

Scambio dei regali - Pexels - pozzuoli21.it

Dal 2026 alcuni regali andranno dichiarati al Fisco: non conta solo il Natale, ma qualsiasi “dono” che superi certi limiti.

Tra Natale, compleanni, anniversari, lauree e ricorrenze di ogni tipo, nella vita di tutti i giorni circolano regali di ogni valore, dai pensieri simbolici alle somme di denaro più consistenti.

L’idea che un dono possa avere rilievo fiscale sembra quasi una provocazione, ma con le nuove regole in arrivo dal 2026 il tema è destinato a diventare molto concreto, soprattutto quando il regalo non è un semplice gesto affettivo, ma ha un peso economico rilevante.

Come ricorda Money.it, la novità non riguarda solo i regali di Natale, ma tutti i trasferimenti di valore effettuati sotto forma di doni: somme di denaro, beni di pregio, passaggi di proprietà “gratuiti” tra parenti o non solo. L’obiettivo dichiarato è fare emergere quelle operazioni che, dietro l’apparenza del regalo, possono nascondere anticipi di eredità, donazioni mascherate o veri e propri trasferimenti patrimoniali che oggi sfuggono ai radar del Fisco.

Dal 2026 scatta l’obbligo di comunicare i regali oltre soglia

Secondo quanto spiegato nell’analisi, dal 2026 è previsto un sistema più strutturato di monitoraggio dei “doni” che superano determinate soglie di valore. A finire nel mirino non sono i piccoli regali di uso comune, ma quelli che possono incidere in modo significativo sul patrimonio di chi li riceve: in particolare bonifici consistenti, trasferimenti di denaro ripetuti nel tempo, donazioni di immobili o di partecipazioni societarie, oltre a beni di lusso dal valore elevato. In questi casi diventa necessario dichiarare l’operazione, così che il Fisco possa valutarne la natura e verificare se rientri nel campo delle imposte sulle donazioni.

A fare la differenza è soprattutto il valore economico complessivo e la provenienza del regalo. I doni di modico valore tra familiari o amici, tipici delle festività o delle ricorrenze, restano al di fuori di qualsiasi obbligo specifico. Quando però l’importo cresce, o si sommano più trasferimenti importanti tra le stesse persone, il rischio è che ciò che viene presentato come semplice “regalo” sia in realtà una forma di donazione soggetta a regole precise, con franchigie e aliquote diverse a seconda del grado di parentela.

Agenzia delle Entrate – DepositPhotos – pozzuoli21.it

Quali regali finiscono davvero nel radar del Fisco

In pratica, i casi che interessano davvero l’Amministrazione finanziaria sono quelli in cui il regalo ha un impatto patrimoniale evidente: ad esempio il genitore che trasferisce al figlio somme rilevanti per l’acquisto di una casa, il passaggio gratuito di un immobile, o ancora il conferimento di quote societarie senza corrispettivo. In questi scenari la logica del “semplice dono” non regge e il Fisco può chiedere che la donazione venga formalizzata e dichiarata, così da applicare l’eventuale imposta dovuta e tracciare l’operazione.

Per chi riceve regali importanti, la regola di buon senso è dunque valutare se il valore complessivo supera la soglia della normale liberalità e, in caso di dubbi, confrontarsi con un professionista per capire se e come dichiarare il trasferimento. I piccoli doni affettivi, anche ricorrenti, continueranno a restare fuori dal radar; ma per i “regali” che somigliano più a una redistribuzione di patrimonio, dal 2026 sarà sempre più difficile sfuggire alle maglie del controllo fiscale, indipendentemente che avvengano a Natale, a un compleanno o in qualunque altro momento dell’anno.