Un sit-in di protesta all’esterno della sede Rai di Napoli, in via Marconi, a Fuorigrotta, stamattina alle 10.30. Obiettivo: fare in modo che, attraverso la tv di Stato
(http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-13aa7bcd-bf3a-4306-86b5-dce269f595ba.html) i “cittadini campani per un piano alternativo dei rifiuti” possano lanciare un appello al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al governatore campano Stefano Caldoro affinchè prendano provvedimenti dopo le agghiaccianti dichiarazioni rilasciate il 23 agosto a SkyTg24 dal pentito di camorra Carmine Schiavone a proposito dei rifiuti tossici interrati tra Pozzuoli ed il litorale domizio (http://tg24.sky.it/tg24/cronaca/2013/08/23/carmine_schiavone_ex_boss_casalesi_intervista_ora_non_mi_pentirei.html)
“Le dichiarazioni del pentito Schiavone –scrivono sulla pagina Fb http://www.facebook.com/events/696793570335266/ gli organizzatori della manifestazione di stamattina all’esterno della Rai di Napoli- hanno sicuramente riaffermato concetti e circostanze già note ai più. Pur se nello sgomento, nella rabbia, nella rassegnazione, paradossalmente non sono quelle parole a scuotere le nostre coscienze e a procurarci terrore e senso di frustrazione. No: in fondo sono le cose che tentiamo di urlare a squarciagola da anni, inascoltati. Quello che fa più paura, che inorridisce, che ci fa sentire nudi e indifesi è l’assordante silenzio delle istituzioni di fronte alle chiare accuse del collaboratore di giustizia che ammette l’esistenza di uno Stato malato: ministri corrotti, intere caserme di Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza al soldo della camorra. Non un accordo Stato-Mafia, ma uno Stato che si fa Mafia! Non sappiamo di chi fidarci, non sappiamo se siamo tutelati dalle forze dell’ordine o se le nostre denunce ci porteranno dritti al carnefice.
Le istituzioni oggi ignorano il fatto che se già prima non c’era fiducia verso uno Stato assente, adesso abbiamo il terrore di essere vittima di uno stato complice. Schiavone dice di aver raccontato tutto alla Commissione Parlamentare d’inchiesta: (http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/08/31/schiavone-so-dove-sono-rifiuti-tossici-in-campania-non-bonificano-perche-costa-troppo/243151/) vogliamo subito quegli atti! Vogliamo nomi e cognomi di chi avrebbe dovuto servire lo Stato ed invece ha servito la camorra!
Nomi e cognomi di chi ha tradito la propria terra ed ora la sta uccidendo! Non ne possiamo piu’ di vedere pentiti solo tra i camorristi, adesso li vogliamo vedere anche tra i politici e nelle istituzioni che ci hanno tradito!
Vogliamo che Il Ministro degli Interni risponda immediatamente di questo. Vogliamo che il Presidente della Repubblica ci dica subito se possiamo fidarci dello Stato! Vogliamo sapere. Ne abbiamo il diritto!!! Qui stiamo morendo tutti. Prima che sia troppo tardi, bisogna fare presto e fermare questo scempio. Lo chiediamo ancora in tutti i modi “pacifici” possibili…prima pero’ che qualcuno, per la disperazione e l’esasperazione, sia costretto a scegliere “comportamenti estremi di autodifesa”! E se ciò accadrà, lo Stato sarà complice, per non aver agito!”.
Tutto questo mentre proprio oggi, attraverso il proprio Assessorato all’Ambiente, la Regione Campania fa sapere che, al termine di alcune verifiche da parte dell’Arpac (l’agenzia regionale per l’ambiente della Campania) è stato appurato che non c’è nessuna contaminazione radioattiva sul territorio del Comune di Casal di Principe.
Ieri pomeriggio, invece, al Senato, il tema dello smaltimento illegale dei rifiuti in Campania e, in particolare, nella cosiddetta “Terra dei Fuochi” è stato affrontato grazie ad un’interpellanza del Movimento CinqueStelle, cui ha risposto il sottosegretario all’ambiente Marco Flavio Cirillo (http://www.youtube.com/watch?v=c0gBGVwE0JA&feature=youtu.be).
Il primo a muoversi, ad appena 24 ore dall’intervista di Schiavone, è stato padre Maurizio Patriciello, autore di una lettera aperta al pentito (http://interno18.it/attualita/35964/don-patriciello-lettera-aperta-carmine-schiavone) che ha fatto il giro del mondo.
E Pozzuoli ha immediatamente raccolto l’appello attraverso Ciro Di Francia, presidente dell’Osservatorio per la Tutela dell’Ambiente e della Salute, (sodalizio fondato a Pozzuoli dallo stesso Di Francia e attivo da oltre un anno sul territorio flegreo), che il 26 agosto ha scritto al sindaco Enzo Figliolia sottolineando che (…) “con l’intervista di Carmine Schiavone del 23/8 a SkyTG24 abbiamo avuto la conferma di cose già note: la camorra, con la collusione di pezzi delle istituzioni, ha fatto enormi affari con il traffico di rifiuti tossici. Ma in quell’intervista c’è una novità: l’ex capo dei casalesi ha riferito che il territorio puteolano non è stato risparmiato. Ritengo, pertanto, che i cittadini abbiano il diritto di conoscere le iniziative che Lei intende avviare, senza escludere la costituzione di parte civile nei processi in corso contro quei criminali che hanno provocato disastro ambientale ed epidemia oncologica”.
La risposta di Figliolia è arrivata quattro giorni dopo, il 30 agosto. Testualmente così: “Cosa c’è di vero e provato nelle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Schiavone, rese alcuni giorni fa a Skytg24, in merito al presunto smaltimento illegale nella zona costiera dal Casertano fino a Pozzuoli di rifiuti tossici e pericolosi? Chiediamo alla magistratura di indagare, mentre a tutti gli enti coinvolti nella bonifica e nella tutela del nostro territorio chiediamo di fare chiarezza, sgombrando il campo da ogni illazione e allarmismo (…). Premesso che sarà compito della magistratura verificare la piena attendibilità delle dichiarazioni del collaboratore di giustizia, noi vogliamo, comunque, tutelare in ogni modo la comunità di Pozzuoli e per questo chiediamo all’Arpac e all’Asl Napoli 2 Nord di avviare controlli puntuali e chiarire, anche in collaborazione con i tecnici del ministero dell’Ambiente, come stanno realmente le cose. Dal canto nostro, benchè i Comuni abbiano poteri residuali e minimi in questo settore, potenzieremo la già ampia attività di tutela e bonifica ambientale messa in piedi nel primo anno di amministrazione con una differenziata spinta, la pulizia degli arenili a cominciare proprio dalla zona di Licola e di Arco Felice e il recupero del decoro urbano che da anni si era perso. La nostra azione di tutela del territorio è iniziata proprio dalla periferia di Licola, abbandonata da troppi anni, sia dalle amministrazioni comunali precedenti che dai commissari prefettizi”.
Una replica piena di “ovvietà” e argomenti “propagandistici” ma senza il “mordente” che una questione del genere avrebbe sicuramente.
Davvero troppo poco per un Sindaco che, in quanto tale, è la massima autorità sanitaria sul territorio.
Ancora peggio se si tratta di un sindaco come Enzo Figliolia che è amico personale del ministro dell’ambiente Andrea Orlando e, per questo motivo, avrebbe tra le mani un’importantissima “carta” in più da “giocare” per chiedere al Governo di dare una risposta alle “cinque milioni di persone condannate a morire di tumore tra le province di Napoli e Caserta” per colpa della camorra, così come ha detto il pentito Carmine Schiavone.