martedì, Dicembre 10, 2024
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Riforma pensioni: le ultime novità della Finanziaria

a cura di Carlo Pareto (responsabile relazioni esterne Inps Pozzuoli)

Dalla rivalutazione delle pensioni al taglio del cuneo fiscale e allo stanziamento di nuove risorse per la salvaguardia di altri esodati. Sono queste le modifiche approvate all’ultimo minuto dalle Camere che saranno applicate nella Legge di Stabilità a partire dal 24 gennaio 2014. Ma si pensa anche di utilizzare i proventi derivanti dalla spending rewiew per ridurre la pressione fiscale. Ciò che rimane di estrema importanza è, senza ombra di dubbio, la tutela degli appartenenti alla categoria che ultimamente ha causato non poche polemiche, ovvero gli esodati.

Come ha previsto, infatti, l’ultimo emendamento della Legge di Stabilità, lo Stato si è impegnato ad accantonare la somma di circa 950 milioni di euro fino al 2020, al solo fine di salvaguardare altri 17mila esodati rimasti “vittime” della Riforma Fornero.

Più precisamente, 203 milioni per il 2014, 250 milioni per il 2015, 197 milioni per il 2016, 117 milioni per tutto il 2017, 83 milioni verranno utilizzati per l’anno 2018, 81 milioni per il 2019, mentre i rimanenti 26 milioni per il 2020.

L’ingente somma, come ipotizza il Governo, verrà recuperata dal taglio del cuneo fiscale che verrà messo in atto anche grazie a degli accordi fissati con la Svizzera.

Ancora nel mirino dell’esecutivo, invece, è rimasta l’indicizzazione delle pensioni, che è stata effettuata in base all’indicizzazione all’inflazione. Per esempio, è stato prevista un’indicizzazione del 95% per le pensioni che superano 4 volte il minimo erogato dall’inps.

Via libera, inoltre, alla possibilità di poter cumulare i contributi anche se corrisposti in periodi non coincidenti, al fine di percepire un unico assegno pensionistico che sia di vecchiaia o di anzianità.

Nella nuova Legge di Stabilità  è stato prospettato anche un contributo di solidarietà per il triennio 2014-2016.

Su di esso, saranno applicate le aliquote del 6% per le pensioni 14 volte superiori al minimo erogato dall’Inps, del 12% per le pensioni 20 volte eccedenti la predetta misura e del 18% per quelle che sforano di 30 volte l’importo minimo.

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