Sabato prossimo alle 19 il sindaco Figliolia vuole intitolare la “nuova” piazzetta del Rione Terra, recentemente ristrutturata, alla data che riporta al dramma di oltre 40 anni fa: 2 marzo 1970, il giorno dello sgombero della rocca.
Dopo un sondaggio lanciato nei giorni scorsi via internet ed in cui si potevano scegliere diversi “candidati”, la maggioranza di chi ha votato ha scelto proprio la data fatidica dello sgombero. Eppure più di qualcosa potrebbe rovinare la “festa” al primo cittadino.
Anzi, addirittura rimandarla.
In base a quale documento il sindaco ha deciso l’intitolazione, dal momento che ora sono arrivati solo “dati” che vanno da tutt’altre parti?
Vediamo più nel dettaglio di cosa si tratta.
Il sondaggio ha visto la partecipazione di 758 votanti, pari a poco meno dell’1 per cento della popolazione di Pozzuoli. Detto questo, va tenuto conto di qualcosa di cui ancora nessuno ha parlato.
Per poter intitolare una piazza o una via ci sono alcuni “passaggi” obbligatori.
C’è innanzitutto quello della giunta comunale. Occorre una delibera che, stando alle leggi in vigore, deve avvenire obbligatoriamente prima dell’intitolazione.
Il documento, poi, deve essere trasmesso al Prefetto.
Per divenire effettivo, poi, è proprio l’ufficio territoriale governativo a dover dare il “via libera” definitivo.
Sempre stando a quanto prevede la legge, dopo il visto del Prefetto si potrà procedere all’apposizione della cartellonistica “dandone ampia informazione a tutti i cittadini interessati ed agli uffici pubblici e privati che possano avere un interesse”.
Fin qui, dunque, il lavoro che spetta all’Esecutivo cittadino.
E già la prima “scadenza” si fa impellente.
Entro sabato non solo la giunta dovrà approvare la delibera, ma questa dovrà passare anche per la scrivania del Prefetto di Napoli ed essere da quest’ultimo ratificata.
Ma all’interno della squadra di governo del Primo Cittadino sembra ci siano già spaccature: ne parleremo dopo.
Più interessante, infatti, è quanto dovrà avvenire a livello consiliare.
Il consiglio comunale, che rappresenta l’intera città, vuole infatti prendere parte a questa decisione.
Proprio come accadde in occasione dell’intitolazione del palazzetto dello sport di Monterusciello ad Alfonso Trincone, il militare italiano morto tragicamente a Nassiriya durante l’attentato che costò la vita ad altre 18 persone.
Ebbene, il sindaco Figliolia, da noi interpellato, fa invece sapere che questo “passaggio” in consiglio comunale avverrà eventualmente soltanto dopo la cerimonia di intitolazione già prevista per sabato.
In pratica, la targa con la dicitura “Piazza 2 marzo 1970” sarebbe già pronta per essere affissa.
Ma cosa potrebbe accadere se in aula consiliare e quindi soltanto dopo la cerimonia, il voto degli eletti dal popolo non dovesse dare ragione a quanto sabato si appresta a fare il cittadino?
Ci sarebbe una seconda cerimonia di “asportazione” della targa?
Già, perché i primi segnali che qualcosa, anche a livello consiliare, non sia proprio in linea con quanto sarebbe già stato deciso attraverso il sondaggio via internet, già c’è.
Parliamo di un verbale della terza commissione consiliare, che ha tra le sua attribuzioni proprio quella inerente la toponomastica e che, composta da esponenti di maggioranza e di opposizione, rappresenta, come tutte le commissioni, la sintesi della volontà del consiglio comunale.
Ieri mattina, cinque componenti di questa commissione (Salvatore Caiazzo del Pd – che ne è il presidente- Pietro De Vito del Pdl, Antonio Di Bonito della lista civica Pozzuoli.Bene Comune, Raffaele Visconti di Sel e Guido Iasiello del Pdl) si sono riuniti e hanno firmato un verbale in cui chiedono al sindaco e all’Amministrazione che la nuova piazza da inaugurare al rione Terra sia intitolata all’ex sindaco puteolano Nino Gentile, capo dell’Amministrazione cittadina durante gli anni dello sgombero dal rione Terra.
Il nome dell’ex fascia tricolore compare tra quelli candidati nel sondaggio on line, ma non tra i vincitori (ha preso 245 voti, pari al 32,3% delle preferenze complessive, classificandosi al secondo posto).
Per la commissione consiliare è a lui che dovrebbe essere intitolata la piazza.
E la commissione consiliare è espressione del consiglio comunale e dunque della volontà dei cittadini.
Tra l’altro, basterebbe pensare ad un dato numerico: i cinque consiglieri comunali che hanno espresso questa volontà rappresentando istituzionalmente il parlamentino civico, da soli portano in “dote” complessivamente ben 2.931 voti, ossia in teoria rappresentano il pensiero di una fetta di popolazione puteolana ben più ampia dei 758 partecipanti totali al sondaggio on line e dei 340 che hanno scelto come intitolazione della piazza la dicitura “2 marzo 1970”.
Già dunque ci si potrebbe porre questo interrogativo: fermo restando il rispetto dovuto a chi ha partecipato al sondaggio via internet, tra le due volontà popolari quale ha maggior “peso” specifico?
Ma il guazzabuglio che sta venendo fuori in questi giorni va anche oltre.
Se i consiglieri comunali, come rappresentanti del popolo, vogliono avere giustamente voce in capitolo su questa decisione (e per la verità gli stessi consiglieri comunali vorrebbero sapere anche in base a quale atto sabato 19 si inaugura questa piazza, visto che, almeno fino a ieri, ai capigruppo di maggioranza e di opposizione, non è stato notificato nessun documento che attesti l’avvenuta consegna formale della piazza da parte del concessionario di lavori al commissario straordinario di governo -il presidente regionale Stefano Caldoro- e la successiva consegna di questa piazza dal commissario straordinario di governo al Comune per renderla fruibile alla collettività e procedere alla intitolazione) a complicare ancora di più le cose sul piano politico c’è anche quanto ha dichiarato pubblicamente, in una lettera inviata domenica sera al sindaco e alla giunta, uno degli assessori dell’Amministrazione, ossia Alfonso Trincone, che tra le sue deleghe ha anche la toponomastica, cioè il settore che si occupa dei nomi delle strade e delle piazze.
Secondo Trincone, la piazza sarebbe da intitolare addirittura ad un terzo candidato inserito nel sondaggio, Filippo IV, re di Spagna e sovrano di Napoli e Sicilia.
Trincone, con un documento scritto su carta intestata del suo stesso assessorato, spiega le ragioni della sua richiesta: <<Nel 1643 Filippo IV concesse a Pozzuoli il privilegio di non poter essere venduta come città demaniale ovvero di non poter essere più scambiabile come bottino di guerra (prevalsero ragioni strategiche e nel documento si riporta anche “quei son mucosa y de famiglia mai antigas y de gran li naje”). Una copia di questo regio dispaccio in lingua spagnola è custodita nell’Archivio storico del Comune di Pozzuoli mentre l’originale è conservato nell’archivio storico di Simancas in Spagna. Altro privilegio concesso da Filippo IV di Spagna, nel 1646, alla città di Pozzuoli fu la “Fiera di San Procolo” ovvero indire una fiera franca della durata di 10 giorni, per la festività di San Procolo (18 ottobre), al fine di riattivare le attività commerciali della città. Infine, questo sovrano spagnolo in data 24 luglio 1648, insignì Pozzuoli del titolo di “Città fedelissima” in occasione della lealtà mostrata dalla cittadinanza nella contesa tra spagnoli e francesi per il controllo del castello di Baia (nell’Archivio vescovile esiste una copia di questo documento). Per le motivazioni sopra esposte e considerato che nella locale toponomastica stradale, inammissibilmente, tale denominazione non ricorre, sarebbe opportuno se non doveroso intitolare la nuova piazza posta sotto l’antica rocca del “Rione terra” a questo regale personaggio. A mio modesto avviso le altre denominazioni proposte non possono reggere al confronto, considerato anche che l’evento produrrebbe grande visibilità alla nostra cittadina e stabilirebbe un proficuo contatto con la nazione iberica, anche in considerazione che nella nostra città risiede una numerosa e qualificata presenza di cittadini Spagnoli>>.
Capito bene?
Trincone, membro della giunta che deve deliberare in materia, vorrebbe intitolare la piazza al re spagnolo, la commissione consiliare toponomastica vuole intitolare la piazza all’ex sindaco Gentile e il sindaco, con un “campione” di 340 votanti su 758 ad un sondaggio on line, ha già deciso di dedicare la piazza al 2 marzo di 43 anni fa.
A regnare, per ora, è solo tanta confusione, altro che il sovrano iberico!
Come se ne esce da questa situazione?
Visto che il sondaggio on line è stato lanciato dal sindaco (congiuntamente all’organo di informazione che lo ha reso materialmente possibile attraverso il suo sito internet), su quanto sta accadendo abbiamo chiesto un’opinione ai capigruppo dei partiti di maggioranza che sostengono Figliolia ed i cui rappresentanti nella commissione consiliare toponomastica hanno ufficialmente chiesto l’intitolazione della piazza a Nino Gentile.
Secondo Elio Buono (Pd), “su questa vicenda si è creata un po’ di confusione. Avrei preferito anch’io intitolare questa piazza all’ex sindaco Nino Gentile ma prendo atto che i cittadini hanno espresso un’altra volontà e a questa volontà mi attengo. A questo punto, penso che ci debba essere un chiarimento tra il sindaco, l’assessore Trincone e i componenti della commissione toponomastica che hanno firmato questo verbale: a mio parere, sarebbe stato più giusto che la posizione di Trincone e dei consiglieri della commissione fosse emersa prima della chiusura del sondaggio, e non dopo. Ma penso anche che sarebbe stato meglio se il sindaco Figliolia avesse informato preventivamente la Giunta ed i capigruppo della sua volontà di intitolare questa piazza attraverso un sondaggio on line”.
Michele Luongo (Sel) è invece più categorico: “Sono d’accordo con la proposta della commissione a proposito dell’intitolazione all’ex sindaco Nino Gentile, come segno di affetto e stima verso una persona che ha dato tanto a Pozzuoli. In quanto al sondaggio on line, se avesse coinvolto un campione più rappresentativo, diciamo almeno il 5 per cento della popolazione, avremmo avuto un dato statisticamente più significativo di cui tener conto. Ma se il numero dei cittadini che ha risposto al sondaggio rappresenta soltanto meno l’1 per cento della popolazione, io credo che l’Amministrazione non debba necessariamente tener conto di questa volontà e sarebbe più giusto che tenga conto delle indicazioni della commissione consiliare, che rappresenta tutto il consiglio comunale”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Vincenzo Bifulco, (Pozzuoli.Bene comune): “Forse bisognava fare un referendum più ampio invece di un sondaggio on line, che non so quanto valore possa avere. In mancanza di questo referendum, credo che la Giunta dovrebbe tener conto del parere della commissione consiliare competente, in quanto espressione di tutto il consiglio comunale e dunque dell’intera volontà degli elettori puteolani”.
Così parlano esponenti della stessa maggioranza che sostiene il sindaco Figliolia, e cioè di colui che ha già deciso cosa andrà scritto sulla targa che sarà esposta alle 19 di sabato prossimo, sulla scorta del parere espresso da 758 votanti in rete.
Insomma, per ora abbiamo capito una sola cosa.
Che a Figliolia, per decidere a chi intitolare questa piazza, può bastare anche il parere di meno dell’1% dei cittadini.
Il resto, evidentemente, non conta.
Ma, nei fatti, accadrà davvero così?
(da “Il Corriere Flegreo” del 15 gennaio 2013)