giovedì, Febbraio 13, 2025
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Rione Terra: operai sul piede di guerra

Stamattina hanno presidiato il cantiere del Rione Terra per protestare contro il ritardato pagamento di una parte dello stipendio di luglio. Sono i circa 30 dipendenti della “Igeca” di Pozzuoli, una della due ditte subappaltatrici dei lavori di ristrutturazione della rocca millenaria.

“Entro il 9 agosto, come da accordi col nostro datore di lavoro, avremmo dovuto percepire  il saldo delle spettanze del mese scorso più alcuni rimborsi fiscali –dice Enrico De Rosa, dipendente della società e rappresentante sindacale della Cgilma questi soldi non ci sono stati ancora pagati, nonostante l’impegno della società a regolarizzare il tutto entro ferragosto. La ditta ci ha riferito che attualmente è in crisi di liquidità e non può ottemperare ai propri impegni, anche perché non è riuscita ad ottenere un’anticipazione di fondi dal Consorzio Rione Terra, che pare abbia riferito di avere anch’esso problemi finanziari. Intanto noi operai non sappiamo cosa fare: siamo andati in ferie per tre settimane con in tasca soltanto un acconto sullo stipendio e il 2 settembre dobbiamo rientrare in servizio sul cantiere senza alcuna certezza sul futuro. C’è una procedura di licenziamento in atto da fine luglio e rischiamo di restare disoccupati sia noi che tutti gli altri nostri colleghi che lavorano al Rione Terra se ad un tavolo sindacato-imprese convocato per il 5 settembre  non si chiarirà la situazione dei finanziamenti per proseguire i lavori: la Regione dice che i soldi li ha dati mentre il Consorzio sostiene il contrario.  Vogliamo ciò che ci spetta, ma soprattutto sapere la verità: è in gioco la sopravvivenza delle nostre famiglie!”.

Sul luogo della protesta è intervenuta anche la polizia, che ha ascoltato le ragioni dei lavoratori e, ovviamente, relazionato a chi di dovere la situazione.

Una situazione che rischia di diventare “calda” già a partire da lunedì prossimo, quando gli operai, terminato il periodo di “vacanza”, potrebbero far sentire la propria voce a suon di scioperi.

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