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Rione Terra “privatizzato”: oggi due parlamentari a Pozzuoli mentre Figliolia scrive al Prefetto per “smontare” la loro interrogazione

Saranno oggi a Pozzuoli due dei tre parlamentari (la senatrice Paola Nugnes e la deputata Doriana Sarli) che il 24 marzo scorso insieme alla deputata Yana Hem hanno firmato un’interrogazione al premier Draghi per sollecitare il Governo a censurare l’operato della Giunta Figliolia sulla gestione del rione Terra attraverso un concessionario unico.

Alle 17, presso il residence Villa Avellino di via Carlo Rosini, Nugnes e Sarli illustreranno ai cittadini il contenuto della loro interpellanza (CLICCA QUI PER LEGGERLA) spiegando quali sono i rischi di privatizzazione dell’antica rocca determinati dalle scelte dell’Amministrazione.

Proprio a poche ore da questo incontro, tuttavia, il sindaco Enzo Figliolia, attraverso il suo portavoce, ha reso noto i passaggi salienti di una lettera che egli stesso ha inviato al prefetto di Napoli, Claudio Palomba, per contestare a sua volta l’interpellanza al Presidente del Consiglio.

“Il contenuto dell’interrogazione parlamentare appare fuorviante ed anacronistico, oltre che frutto della mancata piena conoscenza del costante impegno dell’amministrazione, volto alla valorizzazione dell’antica rocca della città sia come bene in sé sia come volano di sviluppo economico e sociale del territorio e dell’intera area flegreaesordisce FiglioliaIn tale prospettiva, questa amministrazione non si è mai sottratta al confronto democratico su qualsiasi questione fosse prospettata ed appare mortificante la velata accusa di non aver ascoltato le esigenze dei cittadini laddove da oltre venti anni si è avuto il solo scopo di dare dignità e visibilità alla Città di Pozzuoli ed alla sua rocca storica”.

“Dopo aver elencato i vari atti del procedimento amministrativo avviato nel 2001 – dall’Accordo di Programma al Bando internazionale per la gestione e valorizzazione della rocca, passando per lo studio di fattibilità dell’Agenzia del Demanio, per i vari momenti di confronto e discussione in città e nel consiglio comunale e per la realizzazione di un logo identificativosi legge ancora nella nota del portavoce di Figliolia –  il primo cittadino controbatte punto per punto i rilievi mossi nell’interrogazione. In particolare, l’appello proposto “solo ad ottobre 2021” da centinaia di cittadini circa “la partecipazione della comunità alla valorizzazione del centro”, viene definito “tardivo, strumentale ed estemporaneo”, visti i vari momenti di confronto pubblico e il libero accesso agli atti con la possibilità che ogni cittadino ha di “interloquire con l’amministrazione nelle forme e nei modi previsti dalla legge, così come hanno peraltro fatto tanti altri abitanti del territorio”. Inoltre, il fatto che “il bando non riserva alla città alcun momento di verifica sull’attività del concessionario”, come sostenuto nell’interrogazione parlamentare, “non corrisponde alle previsioni degli atti di gara, che prevedono in ogni momento della vita amministrativa della concessione di valorizzazione, la richiesta attività di verifica”. Anzi, afferma il sindaco Figliolia, “tale attività è già stata avviata ancor prima dell’affidamento per garantire l’affidabilità del Piano Economico Finanziario dell’operatore economico che al momento ha presentato la migliore offerta”. Le iniziative volontarie da incoraggiare, piuttosto, “devono essere quelle alle quali fa riferimento la Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore dell’eredità culturale per la società”, cosa che “questa amministrazione ha di fatto coltivato, anche prima della richiamata Convenzione, indirizzando le proprie decisioni nella direzione di tutelare il diritto alla conservazione dell’eredità culturale”. E in ogni caso “continueremo a sollecitare e stimolare – aggiunge il primo cittadino – ogni ulteriore iniziativa volta a garantire e a migliorare l’accesso alla identità culturale, arricchendo i processi di sviluppo economico, politico, sociale e culturale e di pianificazione dell’uso del territorio. Infine, per ciò che concerne la congruità del canone annuo di concessione, il sindaco suggerisce di “leggere con attenzione il Piano Economico Finanziario posto tra i documenti a base di gara: una copia dello stesso può essere chiesta al Ministero dell’Economia e delle Finanze che vigila e detta gli indirizzi all’Agenzia del Demanio che ne ha curato la stesura”.

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