Andreotti diceva che “a pensar male si fa peccato ma quasi sempre ci si azzecca”.
E rischiano di vincere molte scommesse tutti i “malpensanti” sull’accordo di partenariato che il sindaco Enzo Figliolia (con la delibera di Giunta 145 del 21 ottobre scorso) ha firmato, per due anni, con cinque associazioni (“Pro Loco Pozzuoli”, “Turismo e Servizi”, “Mediterraneo Service”, “Scout Agesci Pozzuoli1” e “Scout Masci Pozzuoli2”) che, volontariamente, si erano offerte all’Amministrazione per collaborare all’apertura del percorso archeologico del Rione Terra (visitabile da nove mesi) e che erano state incaricate di gestire gratuitamente i servizi di accoglienza, accompagnamento e visite guidate nel sito più un’attività di infopoint per i turisti.
Ebbene, se i “malpensanti” immaginavano che tale intesa non fosse altro che un modo per far “entrare di secco” e “sistemare di chiatto” alcuni professionisti scelti a “trattativa privata”, dal Municipio si producono atti che alimentano tali “cattivi pensieri”.

E’ infatti di queste ore la pubblicazione di una determina dirigenziale, la 1300 del 25 luglio, a firma del segretario generale Matteo Sperandeo (responsabile della “cabina di regia” del Rione Terra) con cui, a due di quelle associazioni (la “Mediterraneo Service” di Pasquale Cirillo e la “Turismo e Servizi” di Fulvio Ferrigno) si affidano, per 400,02 euro al giorno (+ iva) ciascuna, “tutte quelle attività necessarie per la bigliettazione e per le altre attività di assistenza e di supporto per la fruizione da parte dei visitatori del percorso archeologico del rione Terra”, in particolare per “affiancare i soggetti che, all’esito di una diversa procedura negoziale, saranno incaricati del servizio di guide turistiche”.
Insomma, questa collaborazione, da che era volontaria, si è trasformata in un vero e proprio rapporto di lavoro. Disciplinato da un contratto (per stipularlo, la “Mediterraneo Service” e la “Turismo e Servizi” dovranno costituirsi in ATS, ossia in un’Associazione Temporanea di Scopo), di cui però non è ancora possibile conoscere la durata, omessa sia nella determina dirigenziale sia nello schema contrattuale allegato.
Si sa soltanto che, per finanziare questa attività, il Comune mette a disposizione, nel bilancio 2016, almeno per ora, la somma totale di 22.937,15 euro.

Nella determina 1300, che pubblichiamo integralmente a parte, si spiega che “è intenzione dell’Amministrazione garantire, almeno medio tempore, l’apertura al pubblico e la fruibilità collettiva del percorso archeologico nelle modalità e secondo l’organizzazione dei servizi assicurata nel periodo di esecuzione del progetto”, che questi “servizi” hanno “necessità di una diversa disciplina ed organizzazione tale da garantire, nel medio periodo, la fruibilità del percorso archeologico ai visitatori e ai turisti” e che “le attività possono essere svolte a garantite solo da soggetti professionalmente competenti e titolari a svolgere tali tipi di attività di impresa”.
E dunque, visto che, come scrive l’Amministrazione, non esistono soggetti che svolgono tali attività in convenzione Consip, che si può procedere con affidamento diretto giacchè l’importo del servizio è inferiore a 40mila euro, per motivi di “opportunità, convenienza e urgenza” si è deciso di conferire l’incarico direttamente alle due ditte in questione.
LA DETERMINA DIRIGENZIALE CON CUI SI PAGANO I VOLONTARI
In attesa di affidare, sempre con procedura negoziale (ossia ancora a trattativa privata, cioè senza bando pubblico) anche l’incarico di guide turistiche nello stesso percorso archeologico.


Inutile dire che la scelta dell’Amministrazione di affidare questi incarichi in questo modo aprirà infiniti dibattiti e forti polemiche.
Anche perché, detto col massimo rispetto per la professionalità e le competenze di Pasquale Cirillo e Fulvio Ferrigno, è impensabile che soltanto essi ed i propri collaboratori, nell’orbe terracqueo, siano in grado di svolgere un lavoro del genere.
Ed è moralmente scandaloso che due associazioni siano messe, per la seconda volta in nove mesi, nelle condizioni di esercitare la propria attività, per conto di un Ente Pubblico (inizialmente gratis ma da ora in poi a pagamento), senza il “fastidio” di doversi misurare con eventuali concorrenti…