Arriva finalmente una spiegazione su quanto accaduto nella notte tra sabato e domenica scorsi nei nostri cieli.
Come infatti ricorderete, furono avvistati degli oggetti volanti non bene identificati, simili a comete o meteoriti: scie luminose durate pochi secondi, che incuriosirono e spaventarono non poco.
Il giallo è stato chiarito da Marco Langbroek, astrofilo olandese e studioso di “spazzatura spaziale”, che ha escluso ogni collegamento con il destino della stazione spaziale cinese “Tiangong-1” (i cui frammenti dovrebbero cadere sulla Terra tra oggi e mercoledì della prossima settimana) e ha invece attribuito il fenomeno al rientro sul pianeta del vettore Soyuz Ms-08 (partito il 21 marzo dal cosmodromo di Baikonur, in Kazakistan, con l’obiettivo di far arrivare alla stazione spaziale internazionale la navicella con a bordo gli astronauti Drew Feustel e Richard Arnold, e il cosmonauta Oleg Artemyev, per una missione, la Expedition 55-56, della durata di sei mesi).
Uno degli stadi del vettore, (il terzo) diretto alla Stazione Spaziale Internazionale, dopo aver svolto la sua funzione, si è infatti staccato dirigendosi verso il nostro pianeta, prendendo fuoco appena è entrato in contatto con l’atmosfera terrestre.
L’astrofilo olandese ha spiegato, mostrando su Twitter, una cartina molto dettagliata, come il rientro del terzo stadio della Soyuz (separatosi dalla navetta spaziale nel corso delle normali operazioni di lancio) e la caduta di questi pezzi del vettore dovesse accadere proprio tra le 3.25 e le 3.30 (ora italiana) della notte tra sabato e domenica, con una traiettoria passata, appunto per l’Italia.