“Non possiamo più lavorare con la spada di Damocle sulla testa, con un comandante in borghese che per strada ci fotografa di nascosto mentre siamo in servizio. Se deve rimanere un altro anno in carica, ci stia in modo da non farci cadere malati. Non è possibile che, prima di usare il fischietto o redigere un verbale, io mi debba guardare attorno per vedere se sto facendo bene!”.
Per queste parole, pronunciate l’8 novembre durante un’assemblea sindacale, un vigile urbano puteolano rischia una sanzione disciplinare.
Il poliziotto municipale in questione è Giuseppe Pirone e, come risulta da fonti interne al Corpo dei caschi bianchi, mercoledì ha ricevuto dal segretario generale municipale Matteo Sperandeo una nota di contestazione ufficiale, con invito a difendersi (il giorno 9 dicembre dalle ore 10 presso l’ufficio della segreteria generale nella sede centrale del Comune) dall’accusa che gli è stata mossa dal comandante Carlo Pubblico, il quale, con una nota inviata da quest’ultimo allo stesso Sperandeo il 18 novembre, gli ha contestato di aver espresso “valutazioni offensive e diffamatorie” nei suoi confronti, “nel corso di un’assemblea sindacale pubblica alla presenza anche di amministratori e rappresentanti della stampa”, ritenendo che Pirone abbia violato due articoli del contratto collettivo nazionale di lavoro ed un articolo del regolamento di disciplina.
Il tutto è, per l’appunto, avvenuto nel corso dell’assemblea sindacale il cui contenuto è stato fedelmente riportato da “Pozzuoli21” (http://www.pozzuoli21.it/50-vigili-e-2-sindacati-accusano-carlo-pubblico/) e che ha sancito la protesta di 50 vigili urbani aderenti a Cisl e Uil nei confronti del comandante della municipale.
Un conflitto che ha ben presto travalicato i confini degli uffici di via Luciano, arrivando ad interessare persino il Consiglio Comunale nella seduta del 13 novembre (http://www.pozzuoli21.it/scontro-vigili-comandante-il-caso-arriva-in-consiglio-comunale/) e ad indurre il sindaco Enzo Figliolia a prendere una posizione ufficiale (a favore del comandante Pubblico) con una lettera aperta divulgata il 19 novembre attraverso il proprio ufficio stampa (http://www.pozzuoli21.it/figliolia-dichiara-guerra-ai-vigili-che-protestano-ultimatum-intollerabile/).
Ciascuno, leggendo le parole pronunciate dal vigile Pirone durante l’assemblea sindacale dell’8 novembre, può farsi la propria idea sul se l’agente municipale in questione abbia, con quelle considerazioni e in quel contesto, offeso o diffamato il comandante Pubblico.
Se dovessi esprimere un mio parere, da “esperto” della materia (giacchè più di una volta, in quasi 25 anni di attività giornalistica, mi sono trovato a dovermi difendere da accuse del genere), potrei dire che le parole del vigile Pirone sono “petali di rosa” rispetto a ciò che, di norma, la giurisprudenza considera offensivo o diffamatorio. Specie nel caso in cui il vigile in questione riuscisse a provare che il comandante della polizia municipale abbia fotografato di nascosto i suoi sottoposti per controllarne l’operato.
Comunque sia, l’unica cosa certa è che l’avvio di questo procedimento disciplinare ha gettato altra benzina sul fuoco delle polemiche.
Pare infatti che quello a carico del vigile Pirone non sia l’unico provvedimento del genere preso dal comandante dopo quanto è stato detto durante l’assemblea dell’8 novembre, ma che, a finire nel mirino di Pubblico con la stessa “imputazione”, sia stato anche un rappresentante dei lavoratori.
Il che potrebbe aprire un nuovo fronte “caldissimo” tra il capo dei caschi bianchi e i due sindacati che ne hanno già contestato l’operato.
Il tutto, proprio in un momento in cui il braccio di ferro tra le parti si stava affievolendo all’indomani del primo incontro (avvenuto nel pomeriggio di lunedì scorso) tra i rappresentanti territoriali di Cisl e Uil ed il sindaco Figliolia (che ha anche la delega ai vigili urbani).
Un primo approccio dai toni “costruttivi”, che ha prodotto l’impegno tra le parti di rivedersi periodicamente per discutere di tutte le problematiche, contrattuali ed organizzative, del Corpo.
Un vertice che non ha prodotto “strappi” nemmeno quando si è saputo che, poche ore prima di quell’appuntamento, il portavoce del sindaco aveva diffuso una lettera di solidarietà al comandante dei vigili urbani da parte degli ufficiali del Corpo, in rappresentanza di tutti i caschi bianchi che non avevano partecipato all’assemblea indetta da Cisl e Uil.
Una “provocazione” davvero “forte” nell’immediata vigilia del primo confronto tra Figliolia e chi, quell’assemblea dell’8 novembre, l’aveva organizzata.
Ma forse nulla rispetto ad un comandante che continua a mandare in commissione disciplina i suoi uomini (stavolta per ciò che hanno detto in un’assemblea sindacale) proprio mentre il suo diretto superiore (Figliolia) tenta disperatamente di raffreddare il conflitto.
A chi giova questa guerra infinita?
E chi potrà riuscire a placarla se le cose dovessero andare avanti così?