Manca una settimana alla ripresa delle attività didattiche in tutte le scuole di ordine e grado, ma ci sono ancora molti problemi organizzativi da risolvere per garantire il distanziamento antiCovid previsto dalle linee guida nazionali.
L’ostacolo più complicato da risolvere è quello legato ai banchi monoposto promessi dal Governo, che continuano a latitare praticamente ovunque.
I dirigenti scolastici stanno letteralmente impazzendo per far quadrare i conti tra numero di alunni, aule a disposizione e suppellettili in dotazione.
Conti che nella maggior parte dei casi non tornano mai e che, se la situazione non dovesse cambiare tra oggi e giovedì prossimo, costringeranno i capi d’istituto ad istituire delle rotazioni per classe tra attività in presenza e lezioni a distanza.
Una situazione-limite si registra al “Tassinari”, l’istituto tecnico industriale che ha sede in via Fasano, dove non c’è solo il problema dei banchi: qui, infatti, nonostante le reiterate sollecitazioni della preside Teresa Martino (nella foto) fin dalla scorsa primavera, la Città Metropolitana non ha ancora autorizzato dei lavori edili che permetterebbero di ricavare, da un laboratorio di Fisica, altre due aule che potrebbero ospitare tre classi attualmente “scoperte”.
Opere che la società proprietaria dell’immobile si è dichiarata disposta ad eseguire a proprie spese e che l’Amministrazione Provinciale non consente di effettuare fin quando non sarà stipulato il nuovo contratto di affitto della struttura, scaduto a fine gennaio scorso.
Contratto che, secondo l’Ente di Palazzo Matteotti, non era possibile rinnovare se lo stesso “padrone di casa” non avesse consegnato all’inquilino istituzionale alcune certificazioni relative alla vulnerabilità statica e sismica dell’edificio.
Documenti consegnati da qualche settimana ma che non sono ancora serviti a “scongelare” il contenzioso.
Col risultato che, fin quando non sarà possibile risolvere il problema, gli alunni del “Tassinari” saranno costretti a non poter utilizzare tre laboratori (fisica, chimica e meccanica), dove giocoforza bisognerà ospitare le tre classi sprovviste di aule.
L’auspicio è che ci si dia una mossa a tutti i livelli per garantire il diritto allo studio a tutti i nostri ragazzi.