Ricevo e pubblico*
Purtroppo ci risiamo! Il lago d’Averno è diventato una pista per (finti) ciclisti che, senza nessun rispetto per chi passeggia o corre, sfrecciano sui sentieri mettendo a repentaglio l’incolumità delle persone.
Più volte si è rischiato di vedere persone investite da questi scellerati che, con le loro due ruote, la fanno da padrone.
L’altro giorno, personalmente, nello scansare e richiamare uno di questi buffoni, ho dovuto affrontare addirittura la minaccia di una coltellata.
Solo grazie all’intervento di due miei amici podisti si è evitata una tragedia: sono stato lesto ad affrontare questo tizio ma anche fortunato: se fosse andata diversamente mi sarei dovuto rovinare per un balordo?
Il lago d’Averno è anche questo.
Chi di dovere, vada a visitare questo posto, che va difeso e protetto da qualsiasi colore politico.
Chi di dovere vada a vederla questa terra di nessuno, vada ad ammirare il cesso a cielo aperto che è diventato la Grotta della Sibilla, vada a vedere i topi, le buche, i mattoni rubati, gli escrementi, vada a vedere cosa è diventata la struttura in legno pagata a suo tempo circa 20mila euro per osservare gli uccelli da vicino.
Vada a vedere le panchine scomparse, tutta quella vegetazione che ha dimezzato la carreggiata, le erbacce e le scritte offensive ai lati delle lamiere, l’immondizia, i cancelli rotti per far passare motorini e auto, i sentieri sporchi.
LE FOTO DELLA VERGOGNA
Infine, chi deve proteggerci dai malintenzionati, vada a vedere cosa combinano questi soggetti che vanno in bicicletta armati di coltello.
Dicono che siano ladri e girino sempre in coppia: uno fa il palo, l’altro finge di aggiustare la sua bici, poi con quell’arma bianca aprono le serrature delle auto in sosta (quelle dei podisti sono le loro preferite) e rubano tutto ciò che possono…
*Lettera firmata