Tre ordini del giorno con altrettanti mandati conferiti al sindaco Enzo Figliolia: di trovare la strada politica o legale per far annullare la delibera di giunta regionale con cui si trasferisce a Frattamaggiore la sede della direzione generale dell’Asl; di chiedere a Governo e Parlamento di ridefinire i criteri di ripartizione del fondo sanitario nazionale; di invitare il presidente regionale Caldoro a concertare con il Primo Cittadino tutte le scelte sanitarie che riguardano il territorio puteolano.
Sono gli atti che, mercoledì sera, il Consiglio Comunale ha votato all’unanimità dei presenti in aula (clicca sulle foto sottostanti per leggere i tre ordini del giorno)
Un’aula consiliare abbandonata dal Pdl (per protesta contro il mancato inserimento di un proprio emendamento) e dagli esponenti di maggioranza Orsi e Del Giudice, il primo in polemica col sindaco per la soppressione della circoscrizione di Licola e il secondo per “sfinimento”…
E proprio Orsi è stato il primo a prendere la parola, rivolgendosi a Figliolia, per stigmatizzare il contenuto della delibera di giunta, la numero 20 dell’11 febbraio, con cui l’Amministrazione elimina lo sportello del cittadino di Licola (http://www.pozzuoli21.it/licola-perde-lo-sportello-del-cittadino-cosi-ha-deciso-la-giunta-figliolia/).
“Io con il mio partito abbiamo aderito ad un programma di coalizione dove la riqualificazione delle periferie, l’ascolto del cittadino e’ prioritario –ha detto il primo eletto nell’Udc- Lei oggi si batte per la speranza di essere ascoltati: lo sta facendo per l’Asl, lo sta facendo per il giudice di pace lo ha fatto in passato, quando la giunta Magliulo ha soppresso lo sportello di Arco Felice e sono sicuro che lo farà anche per lo sportello di Licola Borgo, che produce, con 4 dipendenti, 3583 certificati ha distribuito 511 blocchetti, mensa e, sempre dati 2013, ha istruito 132 pratiche di immigrazione. Se immagino un anziano che per fare un certificato sarà costretto ad attendere ore ed ore alla fermata del bus, dovendone addirittura prenderne due per raggiungere l’anagrafe centrale , mi sento già mortificato. Rafforziamo la nostra presenza in quei territori per troppo tempo abbandonati e discriminati. Le chiedo di non spegnere le luci della nostra unica presenza su quel territorio, che i cittadini di Licola possano prenderlo come un segnale della nostra Amministrazione che pur con sacrifici ha deciso di restare e non di andare via”.
Ancora più duro, dall’opposizione, sul medesimo argomento, Guido Iasiello, anch’egli rivolto direttamente a Figliolia: “Ci spieghi con quale coerenza lamenta un decentramento degli uffici della direzione generale Asl, definito dal Pd, il Suo partito, con un manifesto pubblico, “uno scippo alla città”, quando Lei stesso e la sua Amministrazione avete, appena otto giorni fa, “scippato” qualcosa di molto più importante a danno di migliaia di nostri e Suoi concittadini, quando, senza interpellare nemmeno un solo capogruppo di questo Consiglio Comunale, avete privato in modo frettoloso e pasticciato un quartiere come Licola di un servizio indispensabile, ovvero la sede circoscrizionale adibita a sportello del cittadino. Il che costringerà, ben presto, i residenti di quella zona già martoriata della nostra città, a doversi spostare all’Anagrafe Centrale di Monterusciello anche solo per richiedere un certificato e senza nemmeno un mezzo pubblico di collegamento. Il tutto, in barba innanzitutto al buon senso, ma anche in barba al vostro programma elettorale fondato sul rilancio delle periferie e motivando il provvedimento con una spending review che non si capisce cosa c’entri in un caso del genere, giacchè quella sede non rappresenta un fitto passivo da eliminare ma c’era forse soltanto un problema di rimodulazione del personale, che poteva e può essere risolto senza danneggiare i cittadini di Licola. Gli stessi dati inseriti in questa delibera di Giunta per giustificare la scelta di sopprimere lo sportello del cittadino di Licola, smentiscono clamorosamente la decisione assunta, dimostrando che l’ufficio di Licola non è certamente il meno produttivo sul territorio nel rapporto tra documentazioni prodotte nell’arco di tempo considerato (fino al 30 giugno 2013) e bacino di utenza, ed anzi ha un rapporto di produttività/bacino di utenza addirittura superiore alla media dell’intero territorio cittadino”.
Figliolia ha incassato i “colpi” rispondendo che di aver dato la disponibilità di rivedere la decisione insieme ai capigruppo e che comunque “sui dati di quello sportello non c’è economicità, visto che sei dipendenti (anche se nella delibera di Giunta c’è scritto che sono 4, n.d.r.) incassano circa 70 euro al giorno”.
E dopo uno scambio di vedute diametralmente opposte tra Tito Fenocchio e Raffaele Visconti sulla questione degli scioperi degli lsu addetti alla pulizia nelle scuole (Fenocchio solidale con insegnanti, genitori, ed alunni, Visconti con i socialmente utili), si è passato a discutere del motivo per cui è stato convocato il consiglio comunale.
Ossia lo spostamento della direzione generale Asl da Monterusciello a Frattamaggiore, chiesto dal manager dell’azienda sanitaria flegrea, Giuseppe Ferraro “in base a ragioni di economicità e profili di razionalizzazione” e decretato dalla Giunta Regionale con la delibera 30 del 7 febbraio (clicca nelle foto sottostanti per leggerne il contenuto).
Nei confronti di Ferraro e di Caldoro, alcuni consiglieri hanno usato termini pesantissimi, che eviterò di riportare giacchè un conto è la libertà di espressione e un conto è la diffamazione, differenza forse ancora non ben compresa da qualche eletto dal popolo che siede nel parlamentino civico puteolano.
Basta solo questo preambolo per farvi capire il clima che si è respirato l’altra sera nell’aula consiliare.
Uno degli eletti in maggioranza, Paolo Tozzi (particolarmente “esuberante” nell’occasione) ha addirittura asserito che, dopo questa delibera, il consigliere regionale Pasquale Giacobbe avrebbe dovuto “schiaffeggiare il presidente Caldoro”, aggiungendo che la delibera stessa è (testualmente) “una figura di merda per Pozzuoli”.
Per Elio Buono, si è trattato di “un’azione scellerata e vergognosa, di una delibera di giunta regionale che afferma cose non vere ed è ispirata a logiche clientelari di gestione del potere della sanità. Il direttore generale dell’Asl farebbe bene a preoccuparsi di questioni riguardanti i cittadini. E se il gruppo regionale del Pd ha osservato un inconcepibile silenzio sulla questione, io sono dalla parte di chi si schiera anche contro il gruppo regionale del mio partito”.
E’ fin troppo chiaro che su questa vicenda si gioca anche un regolamento di conti interno al Pd, con l’attacco indiretto del partito puteolano al “capocorrente” di Figliolia, il capogruppo consiliare regionale Lello Topo, accusato, senza mai essere nominato, di voler “fare il bello e cattivo tempo su Pozzuoli”.
Tanto è vero che, in un passaggio successivo, il sindaco Figliolia dira che lui ce l’ha “più che col centrodestra, col mio partito, il Pd a livello regionale, che avrebbe dovuto fare le barricate contro questa scelta e non le ha fatte. Ma per fortuna le elezioni regionali stanno per arrivare (si vota l’anno prossimo, ndr) e diremo chi ha lavorato per Pozzuoli e chi contro Pozzuoli, soprattutto tra coloro che prendono voti a Pozzuoli venendo da altri comuni”.
La sensazione è che Figliolia, perso momentaneamente il “treno” per il Parlamento (il suo nuovo “capo” nazionale, Matteo Renzi, gli sta facendo un brutto scherzo volendo governare fino al 2018, termine naturale della legislatura) aspiri a conquistare un seggio nel prossimo consiglio regionale (lasciando dunque la carica da sindaco) e già si stia preparando il “terreno” con le sue battaglie per la “territorialità” e contro “quelli che vengono da fuori a prendersi i voti dei puteolani”, come il suo (ormai ex?) capo corrente Lello Topo, ex sindaco di Villaricca e attuale capogruppo Pd in consiglio regionale.
Ma torniamo al dibattito consiliare.
A stuzzicare Figliolia, dai banchi dell’opposizione, è stato nuovamente Guido Iasiello, il quale, dopo aver sottolineato che “bisogna sgombrare il campo dall’equivoco, spero non creato ad arte nella collettività, secondo cui col trasferimento della direzione generale dell’Asl si trasferiscano servizi e strutture sanitarie a beneficio diretto dei cittadini”, ha chiesto “cosa hanno fatto il Sindaco e l’Amministrazione di concreto per evitare una decisione che era già nell’aria da molto tempo, ossia il trasferimento della sede legale dell’Asl? E’ stato fatto un tentativo offrendo all’azienda strutture nella disponibilità del Comune, giacchè il manager dell’Asl sostiene, in una risposta scritta ad una specifica richiesta del consigliere regionale Pasquale Giacobbe, di aver dovuto trasferire la sede legale dell’Asl per porre rimedio alle rivendicazioni economiche del Comune di Pozzuoli sui locali, attualmente adibiti ad uffici e direzione generale, consistenti in una pretesa di indennizzi per occupazione di fatto? (leggi cliccando nelle foto sottostanti la lettera di Giacobbe e la risposta di Ferraro)
Non è che per caso –ha proseguito Iasiello- c’è un problema di incomunicabilità tra il sindaco Figliolia e il manager Ferraro e il sindaco viene qui in consiglio a intorbidire le acque pur di non dirci qual è questo problema? Forse Figliolia pensa che, come ai tempi in cui alla Regione governava il centrosinistra, i manager delle Asl debbano essere al servizio della politica?”.
Sempre dall’opposizione, Tito Fenocchio sostiene invece che “lo spostamento dei centri decisionali dell’Asl influirà inevitabilmente anche sui servizi sanitari” e che la delibera regionale sotto accusa “è falsa nel merito perché non c’è economicità in questo trasferimento, Frattamaggiore non è una zona baricentrica rispetto a tutti i comuni dell’Asl Napoli 2 e per di più la sede della direzione generale dell’azienda sanitaria fu trasferita a titolo gratuito dalla Protezione Civile all’allora Usl 22, dunque per quei locali l’Asl non paga un centesimo al Comune, mentre il contenzioso è su altri immobili diverso da quello. Io –ha concluso Fenocchio- sono contento che il direttore generale dell’Asl se ne vada a Frattamaggiore, ce lo accompagno volentieri lì, ma ci lasci la direzione generale dell’Asl qui. Mi dispiace soltanto che personalità come il presidente Caldoro abbiano preso per buone le cose non vere asserite dal direttore generale dell’Asl, ma sono altrettanto sicuro che, con gli elementi di verità che sapremo produrre, Caldoro avrà un ripensamento su questa vera e propria nefandezza perpetrata ai danni dell’Asl, di chi ci lavora e dei cittadini flegrei”.
Autocritica la tesi del consigliere di maggioranza Antonio Di Bonito: “La politica locale non è stata coesa nel seguire l’evoluzione della crescita dell’attività sanitaria sul territorio, ha perso di vista l’azione globale nel governarne la gestione, permettendo ad altri comprensori politici più coesi di essere più determinati nelle scelte di politica sanitaria, sia dal punto di vista dei servizi al cittadino che degli uomini che questi servizi governano. E allora, chi è causa del suo mal pianga se stesso”.
Mario Massimiliano Cutolo rincara la dose contro i rappresentanti campani del suo partito: “Tra pochi mesi si vota per le Europee, aspettiamo a braccia aperte i consiglieri regionale dell’Udc per ricordargli con i voti che Pozzuoli non si tocca”.
Dall’opposizione, però, Filippo Monaco richiama tutti i consiglieri ad abbassare i toni: “Per quanto mi riguarda, a prescindere dal colore politico, chi si mette contro la mia città è mio nemico. Tuttavia stasera ho sentito delle affermazioni che rasentano il penale: chi le ha fatte se ne assuma la responsabilità e sporga denunce, ma non faccia campagna elettorale qui dentro. Nel merito, io penso che stiamo dando una mandato al sindaco sul nulla: facciamo invece una proposta concreta tale da mettere il manager dell’Asl di fronte all’evidenza dei fatti”.
Raffaele Visconti (dalla maggioranza) sostiene invece la necessità da parte del Sindaco di “organizzare manifestazioni e mettere a conoscenza tutti i cittadini del perché ci opponiamo a queste scelte, magari anche attraverso una seduta di consiglio comunale aperta all’esterno dell’ospedale”.
E’ infine il turno del sindaco Enzo Figliolia: “Io non vado a sedermi col dirigente dell’Asl Napoli 2, al quale non devo chiedere nulla. Io sono il sindaco di quasi una città di centomila abitanti: il dottor Ferraro non conosce la mia faccia e io non conosco la sua. Ed è bene sottolinearlo: mentre il direttore generale dell’Asl non si preoccupa di ridurre le spese pagando centinaia di migliaia di euro all’anno ad una proprietà privata per il distretto sanitario di via Terracciano, mai 1 euro è stato pagato di affitto per la sede legale dell’Asl. Il contenzioso riguarda invece l’immobile di fronte alla sede legale dell’Asl, quello che fino ad alcuni anni fa ospitava l’aula consiliare e che oggi è occupato quasi per intero dall’Asl. Al presidente Caldoro ho scritto due lettere per chiedergli di non approvare questo trasferimento di sede a Frattamaggiore: gli ho anche sottolineato che, se il baricentro territoriale dell’Asl Napoli 2 fosse stato individuato nel comune di Giugliano, nessuno avrebbe potuto protestare. Mi dispiace che Caldoro, verso il quale ho sempre manifestato stima e apprezzamento, abbia prevaricato se stesso avallando un atto di arroganza su pressioni politiche. Ma io rappresento la città di Pozzuoli e farò in modo che il presidente Caldoro rispetti la nostra città e tutti noi. Purtroppo il vero male di questa città è quel cerchio magico che governa la sanità vera a Pozzuoli ed è molto peggio del direttore generale dell’Asl”.
Questo è il sunto delle tante parole (forse troppe e più di qualcuna anche a sproposito) pronunciate in Consiglio Comunale.
Ora attendiamo i fatti.
Cioè capire quale sarà la chiave giusta per far decadere quella delibera di Giunta Regionale.
Non resta che aspettare.