giovedì, Aprile 18, 2024
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Sgombero delle Monachelle entro il 31 luglio: stasera cittadini in assemblea sul posto per opporsi al “diktat” di Figliolia

Murare, sanificare e recintare per renderlo completamente inaccessibile. E’ quanto il sindaco Enzo Figliolia ha intimato (CLICCA QUI PER LEGGERE L’ORDINANZA 122 DEL 3 LUGLIO ) di fare al Municipio di Napoli entro il 31 di questo mese, per l’ex complesso Monachelle di Arco Felice, immobile di proprietà del Comune partenopeo.

A determinare la decisione del Primo Cittadino puteolano è stata una segnalazione ufficiale del comandante la stazione dei Carabinieri del “capoluogo” flegreo (CLICCA QUI PER LEGGERLA), che, partendo dalla morte di un extracomunitario (per cause non ancora accertate) avvenuta in quello stabile il 29 aprile scorso, ha descritto una situazione allarmante e l’impossibilità, per le forze dell’ordine, di controllarla, invitando dunque il Capo dell’Amministrazione alle “opportune valutazioni di competenza”.

Figliolia ci ha messo però il cosiddetto carico da undici e, dopo aver firmato l’ordinanza, ha spiegato alla città, che “le Monachelle sono un luogo pericoloso (….) e va messo in sicurezza quello che potrebbe essere un angolo di paradiso, ma nei fatti è stato teatro di morte per alcune persone”, sottolineando che “vani sono stati i tentativi di dialogo per una messa in sicurezza degli ambienti, per tutelare chi ha frequentato assiduamente quei posti, dalle associazioni a chi ha trovato un tetto di riparo”, aggiungendo che quel “luogo purtroppo nel tempo è diventato anche teatro di raduni illegali, come rave party”, che “sono in corso attività di polizia giudiziaria per individuare gli autori di tali pseudo eventi” e che “l’ordinanza di sgombero e di chiusura degli ambienti è doverosa ed è stata l’ultima spiaggia, ma necessaria per la tutela dell’incolumità pubblica, in seguito a rilievi delle forze dell’ordine”, spiegando infine che “la responsabilità della mancata valorizzazione non è certamente del Comune di Pozzuoli” e che  “se altrove consentono di vivere e frequentare ambienti ormai in disuso e pericolosi, qui non sarà concesso. La sicurezza viene prima di tutto!”.

Stasera alle 19, all’interno dell’area che ospita l’ex convitto, ci sarà un’assemblea pubblica per decidere il da farsi alla luce di questo provvedimento.

“E’ una clamorosa menzogna che si tratti di un luogo pericoloso – si legge in un post pubblicato sulla pagina Facebook del Comitato Ex Convitto Monachelle Invitiamo tutti i cittadini che non conoscono la realtà attuale dell’ex convitto detto delle Monachelle, sito in Arco Felice, alla via Annecchino 123, fermata SEPSA, a venire per accertarsi di persona se quel luogo presenta pericoli per alcuno. Da oltre tre anni, grazie all’impegno di decine e decine di cittadini, quel luogo, abbandonato all’incuria dall’ente proprietario e dal Comune di Pozzuoli, è stato bonificato e reso agibile nelle sue aree esterne e in alcuni locali per essere utilizzati per attività con finalità sociali: eventi teatrali, sportivi, culturali, cinema, yoga, canto, scuola di falegnameria, assistenza sociale e altro, tutte svolte nella massima sicurezza e senza alcun pericolo per i frequentatori. Attività che il sindaco Figliolia, impegnato a fare campagna elettorale perenne, non è stato in grado di proporre ai suoi cittadini. Ed ecco il lampo di genio! Speculare indegnamente sulla morte per overdose di un tossicodipendente per emettere un’ordinanza priva dei requisiti sostanziali cui essa si richiama: “pubblica incolumità” e “sicurezza urbana”. In oltre tre anni di attività su Monachelle, luogo frequentato da centinaia di persone, non vi è mai stato alcun incidente, ferito, rissa o altro che abbia potuto rappresentare un pericolo per la pubblica incolumità. Quanto alla sicurezza pubblica, intesa secondo le norme citate da Figliolia (fenomeni criminosi, lo spaccio di stupefacenti, lo sfruttamento della prostituzione, la tratta delle persone e altro), questa è stata garantita dalla presenza dei comitati e dei gruppi che hanno sottratto il bene dal grave stato di degrado, rimosso e fatto rimuovere quintali di spazzatura, bonificato le aree esterne, organizzato centinaia di eventi che hanno impedito di fatto che venisse minacciata la sicurezza pubblica con fenomeni criminosi. E poi, dov’è l’urgenza? La contingibilità? Cosa sta per accadere di grave e di immediato sul sito delle Monachelle che giustifica l’emissione dell’incauta ordinanza? Che i volontari della Comunità delle Monachelle stanno trasformando quelle aree incolte in giardino attrezzato per la cittadinanza e istituendo una Stazione di sosta per cicloturisti! Quale vantaggio politico ne può trarre un’amministrazione inadempiente se il lavoro lo fanno dei volontari gratuitamente, anzi, a spese loro? Per questo, stasera alle 19, con un’assemblea pubblica alla Monachelle, chiediamo alla popolazione di Pozzuoli e di Arco Felice di esprimere il proprio dissenso verso un provvedimento contrario ai loro legittimi interessi”.

Sulla vicenda, ieri, con un lungo post su Facebook, era intervenuto per dire la sua anche Paolo Casale  (presidente dell’associazione “Percorsi Cumani”  e fondatore del comitato civico per il recupero dell’ex convitto delle Monachelle).

Eccone, di seguito, il testo integrale.

Paolo Casale

“Per il Sindaco di Pozzuoli ‘mettere in sicurezza’ significa: impedire ai senza tetto e o ad altri cittadini di stazionare e o fruire ‘liberamente’ degli spazi interni ed esterni del sito Monachelle. Per il Comune di Napoli invece significa proteggere incolumità dei cittadini da possibili cadute di calcinacci dei cornicioni lasciando libero accesso all’area esterna e o in alcuni ambienti della struttura in modo da non ostacolare chi è in stato di bisogno personale e consentire a tutte e a tutti un libero e civile uso nel continuare a svolgere attività sociali e culturali. Infatti, con i lavori di messa in sicurezza da parte del Comune di Napoli, a seguito della precedente ordinanza del Comune di Pozzuoli (la numero 7 del 2 febbraio 2019 ) l’immobile è stato recintato con rete metallica lungo tutto il perimetro, impedendo l’avvicinamento alla parete in corrispondenza della verticale con il cornicione, lasciando però liberi i varchi di accesso, dove persone senza tetto hanno continuato a trovare un riparo e altri cittadini possono continuare nelle azioni di cura degli spazi esterni e organizzare eventi ed attività socio/culturale. Ma l’intervento fatto non soddisfa i ‘desiderata’ del sindaco di Pozzuoli. Poiché per Lui il sito Monachelle in stato di abbandono è  ‘una vergogna’. Cosi ha dichiarato nel corso di un recente intervento in consiglio comunale, il 3 giugno 2020.

Non ci si vergogna invece dello stato di abbandono dell’ex lido Augusto, che da 38 anni impedisce una pubblica fruizione della spiaggia e del mare sia nella parte centrale dell’ex lido Augusto che nel tratto successivo in direzione Lucrino. In questo caso, ampia acquiescenza con gli attuali concessionari, con i loro tempi e metodi per meglio realizzare i propri interessi. Questi ultimi senza vergogna nemmeno nel dichiarare di finanziare il partito della Lega di Salvini pur di portare avanti i propri affari e investimenti sulla costa del golfo di Pozzuoli. Certamente non è buona politica ignorare che dentro l’immobile Monachelle vivono persone in assenza di servizi igienico-sanitari e quindi è più che giusto e condivisibile adoperarsi per offrire un alloggio alternativo oppure garantire temporaneamente servizi igienico-sanitari, anche immediatamente fuori dalla struttura. Ma il Sindaco di Pozzuoli la pensa diversamente, Lui deve “governare” la città. Ci viene da chiedergli se in tutti questi anni ha mai attivato procedure con i propri servizi sociali per gli indigenti delle Monachelle offrendo soluzioni abitative alternative?Nel caso che i Servizi Sociali del Comune di Pozzuoli, nel corso di 40 anni, non hanno mai svolto un sopralluogo per conoscere ed offrire ‘agli abitanti abusivi’ una soluzione abitativa alternativa, ci permettiamo di suggerire di fare appello alla rete di associazioni di volontariato, Caritas e o altre, che svolgono compiti di accoglienza ed assistenza agli indigenti e/o ai senza fissa dimora. Ma i problemi sono anche di altra natura e, certamente, per un Sindaco di una grande città, le attenzioni e considerazioni per un immobile di migliaia di metri quadrati e con grandi spazi all’aperto, confinante con il Demanio Marittimo, significano anche ‘altro’. Di questo ‘altro’ chiediamo al Sindaco di manifestare pubblicamente il suo pensiero. Intanto, visto che  il Comune di Napoli è proprietario sia dell’immobile ex Convitto Monachelle che della scuola elementare ‘Vittorio Emanuele’ (immobile affidato al comune di Pozzuoli in comodato d’uso gratuito per trent’anni) viene naturale chiedersi se il Comune di Pozzuoli in tutti questi anni abbia mai formalizzato al Comune di Napoli una proposta e richiesta di condivisione per un progetto di riqualificazione dell’ex Convitto Monachelle. Considerato che  in tempi recenti la Città Metropolitana di Napoli ha elargito ‘a pioggia’ circa 430 milioni di euro, viene spontaneo chiedere se il Comune di Pozzuoli poteva presentare un proprio progetto di riqualificazione per l’immobile ex Convitto Monachelle reperendo risorsa finanziaria dal ‘tesoretto’ elargito dalla Città Metropolitana di Napoli ai 93 comuni, tra i quali anche quello di Pozzuoli.  Tenuto conto che lo stesso Sindaco di Napoli, in visita alle Monachelle il 21 aprile 2018, ha dichiarato pubblicamente di voler coinvolgere anche il Comune di Pozzuoli per un ‘tavolo istituzionale’, dove condividere un progetto di riqualificazione dell’area e della struttura in funzione dei bisogni del territorio, viene spontaneo chiedersi, almeno a noi ingenui cittadini, se il Sindaco di Pozzuoli non ritiene, oggi, maturo il tempo per lasciare da parte una anacronistica e sterile ostinazione ‘contro’ idee ed appartenenze politiche altro dalle proprie, e, nell’interesse generale della Comunità Flegrea, chiedere di collaborare e condividere con il Sindaco di Napoli obiettivi e valorizzazione di risorse umane, sociali e finanziarie? Per parte nostra, con scarso potere e zero risorse, ma con l’autonomia di liberi cittadini garantita dalla Costituzione, abbiamo e continueremo a prenderci cura del bene Monachelle confidando, in attesa di una svolta positiva da parte del Comune di Pozzuoli, in atti e risposte concrete dalla Amministrazione Comunale di Napoli, così come presentate e chiesto nell’ultimo incontro tenuto con l’assessore con delega al Patrimonio, Alessandra Clemente, cioè: vincolare a pubblica fruizione l’area esterna per continuare nella cura del parco Monachelle; destinare una quota parte dell’immobile alla funzione di Ostello Internazionale della Gioventù; trasferire nell’immobile Monachelle l’Istituto di Formazione Alberghiero, a cui affidare anche la gestione dei servizi di ostello; assegnare una piccola quota parte per gli usi civici per valorizzare il sito con attività culturali, sportive (colonia marina) e sociali. Questo il contenuto delle nostre richieste formulate all’assessore Clemente nell’ultimo incontro con la comunità Monachelle. Incontro avvenuto il 16 giugno 2020 e che l’assessore con delega al patrimonio, Clemente, ha dichiarato di condividere, sostenere, e di sottoporre al sindaco De Magistris per poi dare risposta in un prossimo incontro con la comunità di uomini e donne delle Monachelle. Per approfondire l’argomento, nel link cliccabile QUI, è possibile anche ascoltare audio dell’incontro con l’assessore Clemente”.

Emerge insomma chiaramente un conflitto di natura politica sulle scelte da fare per quest’area.

Uno scontro che vede protagonisti Figliolia e De Magistris, con due visioni completamente diverse della situazione attuale e del futuro delle Monachelle.

Chi la spunterà? Non resta che attendere gli sviluppi della vicenda.

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