martedì, Dicembre 10, 2024
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Soldi ai comunali, dirigenti nel mirino del sindacato: “’O sazio nun crede ‘o riuno!”

Il sindacato minaccia di portare il Comune in Tribunale. Lo scrive Giovanni Capuano, capoarea Cisl per l’area Napoli Nord, in un documento firmato venerdì scorso in cui sottolinea che “trascorsi, invano, quaranta giorni nell’immobilismo più totale, nonostante le reiterate richieste di questa organizzazione sindacale, di convocazione della Delegazione Trattante, per la definizione del fondo e delle destinazioni delle risorse economiche (…) trascorsi invano altri cinque giorni dalla presente, provvederemo a chiedere al Giudice adito la convocazione della Delegazione Trattante”.

I cinque giorni di ultimatum scadono oggi, mercoledì 4 giugno: se dunque entro il termine della giornata il sindacato non verrà convocato dall’Amministrazione, il contenzioso finirà davanti al magistrato competente in materia.

Il mancato pagamento della produttività è l’ennesima dimostrazione dell’immobilismo e dell’inefficienza dell’Amministrazione Comunale –prosegue Capuano–  Sembra che i vertici del Comune di Pozzuoli non sappiano che la stragrande maggioranza dei dipendenti non arriva a guadagnare mille euro mensili, questo nella migliore delle ipotesi, se non hanno contratto debiti o prestiti per il sostentamento della loro famiglia. Ma, come si dice a Bolzano, “’o sazio nun crede ‘o riuno”, per cui i dirigenti, profumatamente pagati, almeno 5 volte più di un semplice lavoratore, non potranno mai capire chi non riesce ad assicurare il “piatto a tavola” ai propri figli, al proprio nucleo familiare, spesso allargato, fino alla metà del mese. L’estrazione ideologica e culturale di questa Amministrazione, che per principio fondante sarebbe “il sindacato del proletariato” dovrebbe, senza tradire le proprie radici, spiegare ai propri dirigenti quanto sia importante mantenere gli equilibri sociali senza “affamare il popolo”, come nella più forte tradizione savoiarda, capitanata da Camillo Benso di Cavour all’atto in cui conquistò il Sud, per annetterlo all’Italia unita. La divagazione storica non è da intendersi un vaneggiamento, ma un forte grido di allarme a chi sta riportando indietro di almeno cinquant’anni la storia politico-sindacale dei lavoratori e del loro movimento di rappresentanza. Cosa dovremmo ancora aspettarci?  Arrivare a settembre, ottobre, novembre, e poi, come al solito, operare una sorta di elargizione in sanatoria, “violando” i principi della programmazione del raggiungimento degli obiettivi dell’efficienza e dell’efficacia dei servizi?”.

Tre settimane fa, lo stesso Capuano, insieme con il suo omologo della Uil Giuseppe Migliaccio, alle Rsu e ai direttivi aziendali di entrambi i sindacati, scrisse un’altra lettera di fuoco, indirizzandola al segretario generale (nonché presidente della delegazione trattante) Matteo Sperandeo, al sindaco Enzo Figliolia, all’assessore al personale Franco Cammino e a tutti i lavoratori dell’Ente.

Ecco il testo di quel documento: “A distanza di oltre un mese dall’ultima ed inutile Delegazione Trattante, convocata solo per farci “sorbire” (in napoletano stretto “zucare”) uno pseudo regolamento per l’articolo 17 lettera f), ovvero il riconoscimento di indennità economiche ai dipendenti che hanno particolari responsabilità, nonostante la nostra determinata opposizione ad un regolamento parziale e che agevola alcuni lavoratori a discapito di tanti altri, sembrerebbe che la sua approvazione sia l’unico obiettivo che questa Amministrazione voglia perseguire. Per la costituzione del fondo del salario accessorio, invece, l’Amministrazione ci ha rimandato a dopo l’approvazione del Bilancio comunale. Per le Scriventi, é necessario approvare subito il Piano triennale ed annuale di regolamento delle performance collettive ed individuali, onde evitare inutili perdite di tempo. Questo perché, senza questo imprescindibile regolamento non si potrà soddisfare il pagamento delle produttività dei lavoratori che, già stanno operando per il raggiungimento degli obiettivi. È trascorso più di un mese e le uniche iniziative, non concordate con il sindacato, sono quelle di provvedimenti parziali per il pagamento dello straordinario, provvedimenti inutili in quanto da sempre queste organizzazioni sindacali hanno sostenuto che il pagamento del lavoro straordinario deve essere effettuato nel mese successivo all’espletamento delle attività lavorative. Come al solito, si arriva sempre con enorme ritardo alle indicazioni del Sindacato, anche per il Disagio, che è, per sua specificità un salario accessorio fisso e ricorrente. E per cui, come si pagano turnazione, reperibilità, eccetera, è normale che si paghino anche le attività disagiate.  Ai lavoratori diciamo che non sono né il Segretario Generale, né l’Assessore al Personale, né il Sindaco, i soggetti magnanimi che ci danno i soldi, è invece un loro preciso dovere pagare i lavoratori e, possibilmente, il mese successivo. Stante le lungaggini, l’inerzia e la poca volontà di affrontare i problemi di tutti i lavoratori in Delegazione Trattante, visto e considerato che il Presidente di Delegazione è oberato di lavoro, dobbiamo dedurre che della produttività dei lavoratori se ne parlerà a fine d’anno, quando dovranno essere effettuate “sanatorie”, senza sottilizzarsi eccessivamente sui destinatari della produttività. O, peggio ancora, si opporrà, come contropartita, un regolamento-beffa delle indennità di responsabilità. Ma il Sindaco e l’Assessore al Personale, che visione hanno della gestione delle risorse umane? E’ mai possibile che si continua ad amministrare i lavoratori della Pubblica Amministrazione come quelli della ”ferriera”? E’ possibile che essi non richiamino i propri dirigenti, peraltro profumatamente pagati, ai loro obblighi e alle loro responsabilità? E’ da incosciente sedersi, come Toro Seduto, e aspettare l’evolversi degli eventi, che, attenzionate dalla Corte dei Conti, non rimarranno sospesi nel limbo dei “tanto, non succede niente”. Ricordiamo invece che le sanzioni, determinate per legge, a chi non produce il Piano delle performance triennale e annuale, sono quelle del divieto di assunzione, del divieto del pagamento delle indennità di risultato ai dirigenti e alle UOC e di pagamento per la produttività. E’ devastante, per chi si propone quale ottimo amministratore della città, non amministrare secondo le leggi, ma ancora in base a considerazioni personali, determinando, come unico effetto, l’impoverimento delle buste paghe dei lavoratori, già ampiamente provate dal blocco dei Contratti nazionali, dai continui tagli delle risorse decentrate e dall’aumento continuo dei prodotti di prima necessità.  Passare alla storia come l’Amministrazione della Santa Inquisizione, che scova i “posseduti dal demonio” e li sospende dal lavoro, senza adempiere ai propri doveri nell’amministrare i lavoratori, non ci vedrà correi di questa responsabilità. Continueremo ad essere presenti e fortemente propositivi a sollecitare  l’Amministrazione  a convocare la Delegazione Trattante e a riconoscere al personale le giuste spettanze economiche. Ed è per questo che chiediamo, per l’ennesima volta, la convocazione della Delegazione Trattante per la definizione della ripartizione del salario accessorio e dei suoi regolamenti attuativi”.

Finora, è tutto lettera morta. Perché?

Giovanni Capuano (Cisl)
Giovanni Capuano (Cisl)
Giuseppe Migliaccio (Uil)
Giuseppe Migliaccio (Uil)
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