Cinque giorni di tempo per un incontro oppure scatterà lo stato di agitazione del personale.
Come avevamo anticipato nell’edizione di giovedì scorso, i sindacati hanno lanciato un vero e proprio ultimatum all’Amministrazione.
L’oggetto del contendere è una situazione che potrebbe esplodere da un momento all’altro: e cioè l’eventualità che il Comune non sia in grado di pagare ai propri dipendenti gli stipendi del mese di febbraio, o, nella migliore delle ipotesi, di erogare le spettanze con forte ritardo rispetto alla canonica scadenza del 27.
E’ noto infatti che il Municipio sta attraversando una crisi di liquidità tale da mettere a rischio persino gli emolumenti ai propri lavoratori.
Un “quadro nero” che, sia pure informalmente, il sindaco Enzo Figliolia e l’assessore al personale Franco Cammino, avevano già illustrato ai rappresentanti territoriali di Cgil, Cisl e Uil nel corso di una riunione ufficiosa tenutasi il 18 gennaio, chiedendo ai sindacati l’avallo per avviare le procedure di prepensionamento di 156 dipendenti.
Ipotesi respinta fermamente dalla Triplice, che nel corso dell’incontro con i due esponenti dell’Amministrazione, aveva non solo contestato il fatto che tra quei lavoratori non tutti avessero già maturato i requisiti per la pensione, ma aveva invitato la Giunta a perseguire altre strade per appianare i buchi nella casse del Municipio, come il taglio di alcuni appalti esterni ritenuti “inutili e costosi” ed un maggiore controllo sull’accertamento ed il recupero dell’evasione e l’elusione dei tributi locali.
Da quel giorno tuttavia, le parti non si sono più incontrate, nonostante la richiesta dei sindacati di essere convocati al più presto per poter affrontare ufficialmente la situazione e trovare una soluzione per far quadrare i conti del Comune.
E così, ieri mattina, le segreterie territoriali e aziendali di Cgil, Cisl Uil, al termine di un vertice unitario tenutosi venerdì nei locali del mercato ortofrutticolo all’ingrosso, hanno protocollato al Municipio la richiesta all’Amministrazione di “un incontro urgentissimo entro cinque giorni per le problematiche gravissime che voci continue ed incontrollate stanno alimentando sul mancato pagamento degli stipendi già a partire dal mese in corso. La mancata erogazione dei ticket mensa e le insistenti voci sul loro finanziamento per soli tre mesi del 2013 alimentano le preoccupazioni e le difficoltà dei lavoratori e dei loro rappresentanti” scrivono i sindacati, ribadendo “l’estrema urgenza della fissazione di un tavolo di delegazione trattante” e ritenendo la situazione “insostenibile per le organizzazioni di categoria, messe in estrema difficoltà dal non poter dare certezze, sia in positivo sia in negativo ai lavoratori, per la mancanza di un corretto sistema di relazioni sindacali. Responsabilmente, e senza volere in nessun caso adottare una politica di scaricabarile sulle problematiche in questione, le organizzazioni sindacali –si legge ancora nel documento indirizzato da Cgil, Cisl e Uil al sindaco Enzo Figliolia, all’assessore al personale Franco Cammino e al segretario generale dell’Ente, Matteo Sperandeo nella sua qualità di presidente della delegazione trattante- pongono al centro della grave situazione venutasi a creare il dialogo costruttivo e le proposte di azioni da avviare immediatamente, pena l’assunzione di iniziative tra le quali la dichiarazione dello stato di agitazione e l’indizione di assemblee sui luoghi di lavoro. Ai lavoratori –conclude la nota- si conferma tutta l’attenzione e la preoccupazione per una situazione economico-finanziaria gravissima per l’Ente e devastante per le economie familiari dei singoli lavoratori. L’appello delle organizzazioni sindacali è di mantenere alta la concentrazione e l’attenzione sulla problematica per il raggiungimento dell’obiettivo della salvaguardia degli interessi e dei diritti dei lavoratori”.
Entro questo fine settimana, dunque, o ci sarà il vertice richiesto ufficialmente dai sindacati oppure inizierà ufficialmente la mobilitazione dei lavoratori, con potenziali gravi ripercussioni su tutte le attività dell’Ente, che potrebbero addirittura subire una paralisi totale.
Ma tant’è: i dipendenti comunali hanno tutto il diritto di sapere se e quando percepiranno il prossimo stipendio, ma soprattutto se quest’incertezza è legata soltanto ad una difficoltà momentanea dell’Ente oppure si prenderanno provvedimenti concreti per far sì che una situazione del genere non si ripeta più già a partire dalla paga di marzo.
Ciò che più continua a destare sconcerto, tuttavia, è che, di fronte ad un’emergenza ormai conclamata per le casse dell’Ente, il sindaco Figliolia, con i dipendenti ormai ad un passo dalla proclamazione dello stato di agitazione, non abbia ancora avvertito l’esigenza di portare la situazione all’attenzione del Consiglio Comunale.
<<La situazione di cassa del Comune di Pozzuoli –così come hanno sottolineato mercoledì della scorsa settimana i due consiglieri di opposizione Tito Fenocchio e Salvatore Maione in una nota congiunta- mostra un’anticipazione di tesoreria completamente erogata per un importo a debito dell’Ente di 24 milioni di euro circa. Il totale di mandati ancora da trasmettere al tesoriere è pari ad euro 10 milioni e 700mila euro circa. Una situazione del genere fa ritenere che non sia garantito l’assolvimento dei servizi indispensabili, tant’è che vi sono forti dubbi che si riesca a pagare gli stipendi del corrente mese di febbraio. Pertanto, chiediamo un’ immediata convocazione del consiglio comunale affinchè si produca una discussione tesa a garantire l’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili ed evitare ciò che indica l’articolo 244 del decreto legislativo 267/2000 che prevede al comma 1 che “si ha stato di dissesto finanziario se l’Ente non può garantire l’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili, ovvero esistono nei confronti dell’ente locale crediti liquidi ed esigibili di terzi cui non si possa fare validamente fronte con le modalità di cui all’articolo 193”>>.
Sono trascorsi ormai sei giorni da questa richiesta (per ora soltanto verbale) e dalle “stanze dei bottoni” del Municipio ancora non c’è stata nessuna risposta ufficiale, nemmeno per smentire i dati forniti dai due esponenti della minoranza.
L’Amministrazione tace, la maggioranza fa altrettanto.
Un silenzio incomprensibile.
Un silenzio che, al di là di un’eventuale volontà di sottrarsi al confronto politico da parte di chi dovrebbe dare risposte sulla materia, suona soprattutto come una grave mancanza di rispetto nei confronti delle tantissime famiglie che campano con lo stipendio erogato dell’Ente e stanno vivendo nell’ansia di non sapere se a fine mese potranno riscuotere i soldi necessari per le incombenze quotidiane, per pagare le bollette e per saldare le rate di prestiti o mutui.
Ma se anche così non fosse, e dunque se la Giunta e la maggioranza avessero già trovato il sistema per risolvere il problema, perché non dichiararlo apertamente e tranquillizzare tutti?
(da “Il Corriere Flegreo” del 12 febbraio 2013)