102mila 734 euro e un centesimo. E’ la cifra complessiva che otto dirigenti del Comune (uno solo dei quali ancora in servizio presso l’Ente: dei sette rimanenti, cinque sono in pensione, il sesto ricopre altri incarichi e il settimo è deceduto nel settembre di quattro anni fa) dovranno pagare in seguito alle verifiche ispettive del Ministero delle Finanze effettuate sui conti del Municipio dal 2010 al 2014.
Il provvedimento è contenuto nella delibera di Giunta numero 61 del 7 marzo scorso (CLICCA QUI PER LEGGERLA), che ricostruisce in modo articolato i fatti accaduti spiegando come si è arrivati a questa decisione.
A restituire i soldi dovranno essere Mino Cossiga (22.597,52 euro), Antonio Di Francia (15.047,81 euro), Luigi Giordano (3.974,36 euro), Agostino Magliulo (4.399,71 euro), Carlo Pubblico (22.597,52 euro), Matteo Sperandeo (4.294,38 euro), Emilia Tesoro (15.472,74 euro) e Alfredo Tovecci (14.347,96 euro).
Denaro che, secondo le risultanze della Procura della Corte dei Conti, tali dirigenti hanno percepito attraverso una maggiorazione non dovuta delle retribuzioni di posizione nel periodo in cui ciascuno di essi ha ricoperto funzioni aggiuntive per coprire posti dirigenziali vacanti.
Una vicenda dagli aspetti controversi anche a causa dell’accavallamento di alcune norme che, nel corso del tempo, hanno reso piuttosto complicato il calcolo di tali compensi.
Con questa delibera, l’Amministrazione ha sbloccato, per gli stessi dirigenti, anche il pagamento delle indennità di risultato previste per gli anni 2013 e 2014 (e “congelate” fino alla definizione della controversia).
Questi dirigenti potranno dunque anche scegliere di compensare “dare” e “avere” tra quanto dovranno pagare di debito al Comune e le cifre arretrate che devono ricevere a credito dallo stesso Municipio, somme che in gran parte dei casi sono ben più consistenti di quanto dovranno restituire all’Ente.