Tari, il maxi bonus mi ha salvato: grazie a lui ho pagato una sciocchezza | Riscuoterlo è stato facilissimo
TARI, scatta il maxi sconto - Canva - pozzuoli21.it
Con il nuovo sconto sulla tassa rifiuti molte famiglie hanno trasformato una stangata fissa in una spesa finalmente più leggera.
Per anni la Tari è stata una di quelle voci che comparivano puntuali nel bilancio familiare come un macigno: importo fisso, poca possibilità di manovra, margini ridottissimi per risparmiare davvero.
In un contesto di rincari su tutto, dalla spesa alle bollette di luce e gas, vedere arrivare l’avviso della tassa sui rifiuti significava spesso dover tagliare su altro per poterla pagare. L’idea che proprio qui potesse arrivare un “maxi bonus” sembrava quasi fantascienza.
E invece, accanto agli sconti già noti sulle bollette energetiche, è spuntata una nuova agevolazione capace di cambiare le carte in tavola per chi ha un reddito contenuto. Il meccanismo è stato pensato per intervenire proprio dove la tassa pesa di più, trasformando quella che per molti era una stangata inevitabile in una cifra molto più gestibile. A fare la differenza non è tanto la complessità delle regole, quanto il fatto che, se ci si organizza per tempo, ottenere lo sconto è davvero alla portata di chiunque abbia i requisiti.
Dal 2026 la Tari si alleggerisce: arriva lo sconto automatico in bolletta
Secondo le ultime indicazioni sui bonus sociali 2025-2026, dal 1º gennaio 2026 la tassa rifiuti – la Tari, appunto – può essere scontata fino al 25% per le famiglie con ISEE basso. L’agevolazione rientra nel pacchetto dei bonus per disagio economico che già coprono luce, gas e acqua e funziona in modo molto simile: chi rientra nelle soglie previste paga una quota ridotta, mentre il resto viene coperto dal meccanismo di compensazione previsto dalla normativa nazionale.
Le soglie economiche sono precise: il nucleo familiare deve avere un ISEE inferiore a 9.530 euro, limite che sale fino a 25.000 euro se in casa sono presenti almeno quattro figli. In questi casi lo sconto sulla Tari si aggiunge agli altri bonus sociali, perché le agevolazioni sono cumulabili tra loro. In pratica chi ha diritto al pacchetto completo può ottenere un alleggerimento significativo non solo sulle bollette energetiche, ma anche sulla tassa rifiuti, trasformando un costo temuto in una spesa molto più leggera.

DSU, ISEE e intestatario: cosa serve davvero per non perdere il bonus
Il punto chiave, però, è che questo maxi bonus Tari non arriva da solo se mancano i documenti giusti. Per essere agganciati in automatico al sistema dei bonus sociali è necessario presentare ogni anno la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) e ottenere un ISEE aggiornato; è su quella banca dati che vengono fatte tutte le verifiche. Senza DSU e ISEE valido, anche chi rientra perfettamente nelle soglie viene semplicemente ignorato dal meccanismo.
Conta molto anche l’intestazione delle utenze: per luce, gas, acqua e rifiuti l’intestatario deve essere uno dei componenti del nucleo indicato nella DSU, e lo stesso vale quando la fornitura è condominiale, dove servono codici specifici per far incrociare correttamente i dati. È qui che qualcuno rischia di perdersi: chi trascura di aggiornare l’ISEE o non sistema l’intestazione delle bollette finisce per pagare la Tari intera pur avendo diritto allo sconto. Chi invece ha messo in ordine questi passaggi racconta di aver visto applicare la riduzione in modo automatico, quasi senza accorgersene, con il risultato finale di una tassa rifiuti che da stangata è diventata, finalmente, una semplice sciocchezza da pagare.
