Ha cambiato nome diventando Tares ma, in compenso, non è mai sparita dai primi posti tra gli incubi notturni dei puteolani.
La tassa sui “rifiuti ed i servizi”, con il suo importo totale ancora sconosciuto (le prime due rate corrispondono complessivamente all’80% della Tarsu, ma è il calcolo del saldo che preoccupa…) e l’assenza di un apposito regolamento che stabilisca le fasce di esenzione parziale o totale, sta facendo andare in fibrillazione molti cittadini.
Tanto che alcuni si sono presi addirittura la briga di scrivere un volantino e distribuirlo in numerose attività commerciali per lanciare un vero e proprio appello al sindaco Enzo Figliolia.
Tralasciando i numerosi “orrori” grammaticali di cui lo scritto è infarcito (come potrete agevolmente notare dalla foto allegata a piè di pagina), eccone il contenuto.
“Tempo fa le vie della nostra città erano piene di rifiuti, ma la tassa sui rifiuti aumentava sempre. Fra vari commissari prefettizi e mezze giunte comunali, la tassa sui rifiuti aumentava sempre di più. Adesso, nonostante alcune direttive sui rifiuti e con la raccolta differenziata (che, ad oggi, è arrivata ad una media annuale del 54%, n.d.a.), la tassa sui rifiuti aumenta ancora. Non vogliamo sbagliare, ma siamo il primo paese d’Italia a pagare una tassa così esagerata. Pagare le tasse è un diritto/dovere, ma la tassa sui rifiuti è al limite della sopportazione. Più volte abbiamo chiesto a chi ci rappresenta di intervenire su questa tassa, ma abbiamo riscontrato un silenzio quasi generale. Ma alcuni rappresentanti sono a conoscenza che le buste-paga sono così leggere e che l’aumento delle pensioni è bloccato da anni. Sicuro, senza ombra di dubbio, i nuclei familiari meno abbienti hanno tutta la nostra solidarietà, ma l’evasione fiscale va perseguita. Pertanto, proprio per evitare strumentalizzazioni, chiediamo al Sindaco di organizzare un incontro pubblico sulla tassa dei rifiuti affinchè ci siano delle risposte chiare, anche per il prossimo futuro”.
Una protesta civile, educata, sensata.
Firmata: “un gruppo di cittadini di Pozzuoli”.
Ecco: quest’ultimo particolare mi lascia assai perplesso.
Per quale motivo l’estensore (o gli estensori) del volantino ha (o hanno) omesso di indicare la propria identità?
Erano tanti? Talmente tanti da non trovare spazio nemmeno sul retro del foglio, lasciato in bianco?
C’è una cosa che tanta gente, a mio parere, dovrebbe capire una volta per tutte: lanciare la pietra e nascondere la mano non è mai una cosa buona, squalifica chi lo fa e le proprie idee rendendolo un “fantasma”.
E, con i “fantasmi”, è bene saperlo, qualsiasi rappresentante delle istituzioni sarà sempre legittimato a non dialogare…