Fatta la legge, trovati i muri di gomma.
Da Pozzuoli parte l’sos a Beatrice Lorenzin, ministro della Salute, (nella foto) per denunciare l’assurdo immobilismo che caratterizza il “capoluogo” flegreo nell’attuazione delle norme che prevedono controlli specifici su persone e suoli della cosiddetta “Terra dei Fuochi”.
A firmare l’esposto (indirizzato anche al governatore regionale Stefano Caldoro, al sindaco puteolano Enzo Figliolia e al commissario straordinario dell’Asl Napoli 2 Nord, Agnese Iovino nelle foto in alto) è stato Ciro Di Francia, presidente dell’Osservatorio per la Tutela dell’Ambiente e della Salute, a nome anche dei presidenti delle associazioni Acli Dicearchia Pozzuoli (Giovanna Di Francia), l’Eco della Fascia Costiera (Lucia De Cicco), Legambiente “Quartum” (Maria Rosaria Luongo) e Rinascita dei Campi Flegrei (Vincenzo Russo).
“La legge n. 6 del 6 febbraio 2014 –esordisce Di Francia (in foto) nella sua missiva- ha stanziato 50 milioni di euro per il biennio 2014/2015 ed ha assegnato alla Regione Campania, su proposta dell’Istituto Superiore della Sanità, il compito di definire la tipologia di esami per la prevenzione e per il controllo dello stato di salute della popolazione residente nei Comuni indicati dalla direttiva interministeriale. Per verificare l’attuazione di tale normativa, le cinque Associazioni, il 7 gennaio scorso, hanno chiesto un incontro al Sindaco di Pozzuoli e al Commissario Straordinario dell’ASL Napoli 2 Nord. Il 6 febbraio si è tenuto tale incontro, ma non è stato possibile fare chiarezza sulla problematica sollevata per l’assenza del Commissario dell’Asl, per cui il Sindaco si impegnò a convocare una nuova riunione, che ad oggi non si è ancora tenuta.
In questa regione, Signor Ministro, si vogliono far passare per “screening oncologici in terra dei fuochi” solamente alcuni accertamenti diagnostici previsti dai LEA (Livelli Essenziali Assistenza) e che riguardano la ricerca di sangue occulto nelle feci, pap-test e mammografia, limitatamente ad alcune fasce di età. Al di là dei ritardi registrati, con questa scelta non si realizzano gli obiettivi fissati dall’articolo 2 -comma 4 quater- della legge n. 6 del 6 febbraio 2014, non si fanno controlli sugli altri organi (tiroide, polmone, prostata, eccetera) nè si accerta la presenza di metalli pesanti nel sangue, e si escludono alcune fasce di età.
Per noi sono importanti gli “stili di vita”, ma è altrettanto indispensabile la tutela dell’ambiente, la prevenzione e l’accertamento delle condizioni di salute dei cittadini a seguito del disastro ambientale provocato dai roghi e dai rifiuti tossici.
Le segnalo, inoltre, ingiustificati ritardi riferiti all’attuazione del decreto interministeriale dell’aprile 2014 che ha inserito Pozzuoli e Quarto tra gli 88 Comuni per la mappatura dei terreni. Nel prendere atto delle indicazioni della Regione Campania, del mancato impegno del Sindaco, massima autorità sanitaria sul territorio, e della totale indisponibilità al confronto del Commissario Straordinario dell’Asl Napoli 2 Nord, Le chiedo un tempestivo intervento, a tutela della salute dei cittadini. Le Associazioni si riservano di assumere ulteriori iniziative”.
La “palla” passa dunque al ministro Lorenzin.
Semprechè, nel frattempo, i destinatari “ per conoscenza” di questa lettera non vogliano rimediare a quanto denunciato da Di Francia…