Più trasparenza nel rapporto tra i puteolani e l’Amministrazione Comunale attraverso l’adeguamento dello Ufficio per le Relazioni con il Pubblico alla nuova legge in materia. La richiesta, sottoforma di proposta di delibera, è stata presentata dal consigliere Antonio Di Bonito ed approvata all’unanimità dall’intero parlamentino civico nella seduta di otto giorni fa. E’ una notizia che apparentemente sembra di secondaria importanza, ma nei fatti non lo è, perché introduce un nuovo modello di comunicazione tra i contribuenti e il Municipio, destinato a far conoscere, a tutti coloro che ne siano interessati,
qualsiasi informazione di interesse pubblico relativa all’Ente locale. “La trasparenza, così come previsto dal decreto legislativo 14 marzo 2013 n°33 –ha detto nel suo intervento il consigliere Di Bonito– è un principio irrinunciabile dell’attuale amministrazione comunale. L’Urp (ufficio relazioni con il pubblico), così come previsto dalla legge numero 150 del 2000, in coerenza col dettato del disegno di legge 29/1993, è elemento essenziale per l’attuazione di tale principio. L’Urp è fattore decisivo per riavvicinare i cittadini alle istituzioni e per garantire agli stessi ed ai visitatori informazioni efficaci per godere dei servizi e delle opportunità offerte dal territorio. Eppure, questi princìpi sono stati sanciti egregiamente in un atto di giunta comunale dell’allora giunta Figliolia che, con la delibera numero 520 del 22/9/2005, istituiva l’ufficio per le relazioni con il pubblico. Sono trascorsi otto anni, tante cose sono cambiate nel mondo della comunicazione. Quest’ultima è migliorata nello scambio delle informazioni. Con un minor impiego di risorse umane, stante il miglioramento delle tecnologie, riprendiamo da dove si è interrotto il progetto per la realizzazione dell’ufficio relazione con il pubblico. Oggi, con opportuni software, si può fare un maggior lavoro in minor tempo. La legge prevede quale figura dominante nell’organizzazione dell’Urp un esperto con titoli in comunicazione: “il comunicatore pubblico”. All’interno del nostro personale risultano esserci 3 dipendenti con i titoli specifici richiesti”.
Dunque, per mettere a norma l’ufficio relazioni con il pubblico, non bisognerebbe nemmeno ricorrere a consulenti esterni, ma a dipendenti già in servizio al Comune.
Il “comunicatore pubblico”, secondo quanto stabilisce la legge 150 del 2000, è responsabile: “dell’elaborazione dei progetti, dei piani di comunicazione e di marketing, in accordo con gli organismi e le strategie dell’ente; dell’elaborazione delle campagne informative; del coordinamento delle attività di comunicazione interna ed esterna; dell’indirizzo e coordinamento delle attività di front e back office; della presentazione di progetti di riorganizzazione per il miglioramento delle procedure e processi interni ed esterni; del coordinamento delle procedure relative alle segnalazioni, reclami, proposte e suggerimenti nell’ambito dell’ascolto degli utenti; della garanzia dei diritti di accesso e partecipazione nonché della tutela della riservatezza dei dati anche con interventi formativi ed informativi; della semplificazione delle attività e dei procedimenti amministrativi; della predisposizione di indagini sulla qualità percepita dei servizi; della pianificazione di programmi formativi per la comunicazione; della promozione e sviluppo dei progetti e iniziative nel campo dei new media, per il miglioramento dei servizi agli utenti; della promozione di processi di comunicazione interistituzionale anche con l’interconnessione delle banche dati e lo stretto coordinamento degli Urp dei diversi Enti; della progettazione e promozione di sistemi integrati di comunicazione pubblica e privata finalizzati allo sviluppo del territorio; della promozione e diffusione, nell’ambito dell’ente, della cultura della comunicazione”.
Non solo: la norma, infatti, prevede anche l’istituzione del cosiddetto “addetto alla comunicazione e alle relazioni con il pubblico”. Il ruolo di questa figura professionale è molteplice: “presiede il front e il back office nelle strutture di comunicazione; è responsabile: dello svolgimento delle attività di competenza del front e del back office; dei procedimenti per la concreta attuazione dei diritti all’accesso e partecipazione ai sensi della Legge 241/90; della realizzazione e implementazione delle banche dati informative sui servizi, prestazioni ed organizzazione dell’ente; della realizzazione del materiale informativo comunicazionale per la promozione dei servizi e le prestazioni dell’Ente; dell’attività di informazione, consulenza, orientamento e assistenza degli utenti; della rilevazione dei bisogni e delle attese degli utenti; della proposizione di soluzioni per eventuali disfunzioni organizzative e per la programmazione di nuovi servizi”.
Sarebbe dunque un enorme passo in avanti per garantire la completa funzionalità dell’ufficio relazioni con il pubblico del Comune (nella foto grande in alto lo sportello del centro storico, sito al corso della Repubblica n°16), sia nel rapporto diretto con i cittadini sia attraverso una pagina informativa virtuale, che dia accesso a tutte le informazioni riguardanti la “trasparenza” dell’Ente.
Insomma, non più soltanto erogazione di qualsiasi tipo di certificato, ma un servizio molto più al passo con i tempi e con le esigenze dei cittadini, sempre più rivolte alla conoscenza a 360° della macchina comunale, anche e soprattutto come forma di controllo “dal basso” di come la pubblica amministrazione spende i soldi della collettività.
Il tutto nel pieno rispetto di ciò che prevede il decreto legislativo in materia (per leggerlo interamente clicca su http://www.urp.it/allegati/Dlgs%2033%20-%202013%20Trasparenza.pdf).
Bisogna dire anche che il Comune di Pozzuoli, a giudicare da quanto riporta il sito ministeriale “La Bussola della Trasparenza” (http://www.magellanopa.it/bussola/page.aspx?s=verifica-dlgs-33-2013&qs=i%2fIwZsp5t0Z%2fqJNdz1eumw%3d%3d) sta facendo passi importanti su questo argomento, tanto è vero che, da luglio ad oggi, in appena 4 mesi, il Municipio puteolano è passato dal 17% (7 su 42) all’86% (60 su 70) di soddisfacimento degli indicatori di trasparenza stabiliti dal Governo.
Peccato che nel link “amministrazione trasparente” del sito istituzionale del Comune manchino ancora i dati patrimoniali dei politici (obbligatori in virtù dall’articolo 14 del decreto legislativo 33 del 14 marzo scorso (http://www.comune.pozzuoli.na.it:9010/index.php/organizzazione-1/organi-di-indirizzo-politico-amministrativo :la norma, all’articolo 47, stabilisce addirittura una sanzione pecuniaria da 500 a 10.000 a carico del responsabile della mancata comunicazione di questi dati..) ed i curricula, inspiegabilmente ancora “non pervenuti”, dei due consulenti più profumatamente pagati dall’Amministrazione (http://www.comune.pozzuoli.na.it:9010/index.php/consulenti-e-collaboratori).
Sarebbe il caso di rimediare al più presto.
Altrimenti che “amministrazione trasparente” è?