Stanno diventando un caso i lavori di ristrutturazione della villetta del Carmine.
Non solo per la lentezza esasperante con cui si procede dal 15 gennaio scorso (e, ad occhio nudo, non si vede ancora la fine), ma anche per una questione estetica. Sono infatti un pugno nell’occhio i muretti di cemento (da ricoprire successivamente in pietra lavica) che si stanno innalzando a protezione dei giardini.
E la protesta corre sul social.

A dare il via è stato una settimana fa il maestro d’arte Antonio Isabettini (che aveva parlato, senza mezzi termini, di una “offesa alla città”), ieri è toccato invece al produttore televisivo Paolo Lubrano (patron del premio “Civitas”), che, con un post, sempre su Facebook, ha letteralmente demolito l’Amministrazione Figliolia (accusandola di aver “distrutto un quartiere”) sia per l’ormai famigerato senso unico su via Marconi in vigore ormai da quasi sette anni, sia per il risultato a suo dire “osceno” della riqualificazione della villetta.
Una riflessione che ha trovato l’approvazione persino del presidente della commissione consiliare lavori pubblici, il consigliere comunale Paolo Tozzi, eletto con i Verdi, che si è detto “inorridito da questo obbrobrio che sta venendo alla luce” e che ha promesso di intervenire “quanto prima” per chiedere spiegazioni su questa “trincea di cemento”.
Un impegno tuttavia ritenuto tardivo da chi gestisce lo storico bar Primavera (che a sua volta sta soffrendo le pene dell’inferno a causa del cantiere), che ha sottolineato amaramente come “ormai il danno è fatto…”.