C’era da aspettarselo. Dopo gli esiti nefasti dei prelievi Arpac del 13 giugno (batteri fecali dieci volte oltre i limiti consentiti dalla legge), il sindaco Figliolia non ha potuto fare altro che vietare la balneazione sul lungomare di via Napoli.
Non tutto, ma solo nella zona “incriminata” dall’agenzia regionale per la protezione ambientale, ossia i 1589 metri di costa compresi tra il rione Terra e il civico 89 del corso Umberto, per intenderci nel tratto corrispondente alla terza rotonda partendo dai Gerolomini.
L’ordinanza del Primo Cittadino è la numero 69 di ieri (CLICCA QUI PER LEGGERLA) ed è facile immaginare che non sarà né la prima né l’ultima dell’estate iniziata oggi.

La cosa più triste è che, come scrive l’Arpac, l’eventuale responsabile dell’inquinamento del mare in quella porzione di litorale è proprio il Comune, attraverso gli scarichi di emergenza di via Cavour (ma non era stato risolto il problema con le nuove pompe di sollevamento tanto osannate dallo stesso Capo dell’Amministrazione?), via Tranvai e via Barletta.
Una vergogna doppia per chi governa la nostra città.