Udito perfetto e vista perfetta: ma la patente me l’hanno tolta lo stesso | Tutta colpa della mia età
La legislazione italiana, infatti, ha stabilito una soglia oltre la quale l’esperienza e le perfette condizioni fisiche non bastano più. Una decisione che mira a tutelare la sicurezza stradale, ma che, al tempo stesso, può apparire come una vera e propria discriminazione basata sull’età per chi si sente ancora pienamente idoneo a svolgere il proprio lavoro. La questione è complessa e tocca da vicino migliaia di lavoratori che si vedono costretti ad abbandonare il proprio mezzo, il proprio “ufficio viaggiante”, con tutte le conseguenze economiche e personali del caso.
Cosa dice l’articolo 115 del Codice della Strada
Codice della Strada, articolo 115: ecco cosa prevede la normativa.
La normativa che disciplina questa situazione è definita con chiarezza dall’articolo 115 del Codice della Strada. Questo articolo stabilisce un limite massimo di età per il rinnovo della patente di guida di alcune categorie di veicoli, in particolare quelli destinati al trasporto professionale. Una volta superata la soglia dei 68 anni di età, non è più possibile rinnovare la licenza per i mezzi pesanti. È cruciale specificare che questa restrizione non riguarda tutte le patenti, ma unicamente quelle di categoria superiore, che abilitano alla guida di veicoli di grandi dimensioni e adibiti al trasporto di persone o merci con massa superiore a determinate soglie.
Nel dettaglio, l’articolo 115 elenca esplicitamente i veicoli coinvolti: camion, autotreni e autoarticolati per il trasporto di cose con massa superiore alle 20 tonnellate. La stessa limitazione si applica a autobus, autocarri, autotreni, autosnodati e autoarticolati adibiti al trasporto di persone. Questa norma si concentra dunque sulla guida professionale, dove la responsabilità e il rischio sono amplificati. Per i conducenti di veicoli leggeri a scopo personale, i criteri di idoneità si basano prevalentemente sulle condizioni psicofisiche effettive, non su un limite anagrafico assoluto.
Implicazioni e dibattito: tra sicurezza e diritto al lavoro
Sicurezza e diritto al lavoro: un equilibrio da trovare.
L’applicazione dell’articolo 115 solleva un dibattito complesso tra la necessità di garantire la massima sicurezza stradale e il diritto al lavoro dei professionisti più anziani. La giustificazione principale delle autorità risiede nella prevenzione dei rischi, considerando una potenziale diminuzione delle capacità reattive e sensoriali con l’avanzare dell’età, elementi cruciali per la guida di veicoli imponenti. La guida professionale, in particolare, richiede una prontezza costante che, statisticamente, può subire alterazioni nel tempo.
Tuttavia, numerosi professionisti percepiscono questo limite come una discriminazione anagrafica. Molti mantengono eccellenti condizioni fisiche e mentali ben oltre i 68 anni, come attestato da controlli medici regolari. Per loro, l’esperienza decennale è un valore aggiunto che viene bruscamente interrotto, con significative ripercussioni economiche e psicologiche. Questa interruzione forzata priva la società di competenze preziose e individui attivi del loro ruolo. La discussione è aperta, ipotizzando future valutazioni individuali più approfondite, superando il mero dato anagrafico. L’equilibrio tra tutela collettiva e rispetto delle capacità individuali rimane la sfida principale.
