Ma debito comune Ue per obiettivi comuni non può morire nel 2026
Strasburgo, 16 set. (askanews) – In questi primi tre anni e mezzo di attuazione, il piano di Recovery post pandemico europeo, “NextGenerationEU”, con il fondo Rrf che finanzia i piani nazionali di ripresa e resilienza (Pnrr), è stato senza dubbio “un’esperienza positiva”, è stato “fondamentale nel sostenere la ripresa economica dalla pandemia e nel fornire un nuovo impulso agli investimenti e alle riforme in Europa”.
E soprattutto, “abbiamo affrontato il rischio di una grande divergenza tra gli Stati membri con un maggiore spazio di bilancio e quelli con un margine di bilancio più limitato. Tre anni dopo, possiamo dire che questa grande divergenza è stata evitata”.
Bisogna, ora, “individuare i settori in cui è indispensabile il finanziamento comune europeo per beni comuni”, un’idea che “non può finire con ‘NextGenerationEU’”.
Lo ha sottolineato, stasera a Strasburgo, il commissario europeo agli Affari economici, Paolo Gentiloni. Il commissario è intervenuto in una una riunione congiunta delle commissioni europarlamentari per gli Affari economici e per il Bilancio.
Con il finanziamento comune dei Pnrr nei diversi Stati membri, ha rimarcato il commissario, “stiamo consentendo una tripla transizione: verde, digitale e sociale”, e non solo la doppia transizione verde e digitale di cui si parla sempre. “Queste sono le priorità comuni che avevamo concordato collettivamente. Insieme rappresentano oltre il 90% delle misure finanziate nell’ambito del Fondo Rrf”.
“Gli Stati membri – ha rilevato Gentiloni – stanno ottenendo risultati. Circa un terzo dei traguardi parziali e degli obiettivi finali dei Pnrr, nell’area verde e digitale sono già segnalati come completati, o valutati come raggiunti. E per quanto riguarda le politiche sociali, il punteggio è ancora più alto, con il 46%”; ma, ha aggiunto, “dovremo mantenere e persino accelerare il ritmo”.
Tuttavia, ha avvertito il commissario, “sarebbe un errore considerare il prossimo mandato” della Commissione europea “semplicemente come l’attuazione di quanto concordato in precedenza. Le istituzioni dell’Ue devono collettivamente essere ambiziose nel tracciare un nuovo percorso per l’economia europea e riflettere su cosa verrà dopo il 2026”, quando termineranno i finanziamenti dei Pnrr.
Secondo Gentiloni, “il messaggio del recente rapporto di Mario Draghi è chiaro: per riconquistare la competitività, l’Ue ha bisogno di un massiccio piano di investimenti”. Che dovrà essere “finanziato da investimenti privati, prima di tutto. Ma anche da investimenti pubblici”.
L’Ue, ha sottolineato il commissario, “dovrebbe individuare i settori in cui il finanziamento comune è indispensabile, a partire dalla difesa comune. Il ‘NextGenerationEU’ giungerà al termine. Ma l’idea di finanziamento comune per beni comuni non può finire” con la fine del Piano di Recovery.
“E confido – ha concluso Gentiloni rivolto agli europarlamentari – che porterete avanti questo lavoro davvero importante”, visto che “l’ambizione è qualcosa che non è mai mancata a questa Camera”.